- Articolo di Nicola SAVINO* -
Pubblicato oggi su ControSenso Basilicata
Avrà suscitato ironia nel Settentrione l’esposizione del Rosario tra le mani del Capo; ha però incrementato emozioni e consensi qui, da noi, specie quando si considera la “processione” del Santo come una possibile sconfitta di questa persistente siccità! Sicché, mentre calano i voti a Nord, cresce il consenso in Basilicata, con i Santi a spalla che battezzano il <potere che conta>.
Del resto, non si era già notato qualche parroco in giro per le case a far propaganda? Come ai tempi della Prima Dc, quella delle Mani sulla Città, quando- non soltanto si monopolizzavano le “processioni” - ma si celebrava ogni giorno qualche costruzione: taluna come quella che deturpa Torre Guevara (peraltro con soldi pubblici), più spesso quelle nate da capitali speculativi, che hanno soffocato e svuotato i Centri storici.
Ora i Capi calano dal Nord, di dove si son costituiti in Lega per la secessione da <Roma ladrona>. Novello Alberto da Giussano, è arrivato da Vizzolo Piedabissi (??), un viceministro che dirigeva Radio Padania. Che, insomma, un tempo era attivo contro la Terronia ma che ora viene ad accreditare- volta a volta- l’Eletto leghista come autore di opere decise invece da Draghi e da un Governo di “quasi unità”, che tuttavia Salvini attacca quotidianamente!
A loro volta, Pepe, Merra e Marti, iper felici di accreditarsi come “realizzatori” del nostro futuro, ma anche di una “secessione” ridefinita “autonomia differenziata”, si pregiano dell’avallo della parte del Clero che continua ad operare come ai tempi in cui l’oscurantismo si scatenava contro il divorzio e l’Illuminismo di un Mario Pagano era considerato peccaminoso! Non a caso oggi le Associazioni cattoliche-già molto vive nel tempo di Vescovi progressisti-tacciono al punto da sembrar scomparse; ed avallano questo tentativo di accrescere a Sud i voti che il Nord comincia a negare. Un antimeridionalismo che la Lega coltiva sotto la sua falsa presenza al Governo! Di fatto, spinge la Basilicata all’assurdità del <darsi la zappa sui piedi>,anche qui- come in Calabria ed altrove- eccitando le clientele con i lavori pubblici.
Quanto tempo occorrerà al nuovo Presidente della Cei, il Cardinale Zuppi, per rianimare il Cattolicesimo democratico e per risvegliare la politica nelle forme cui avrebbero dovuto provvedere i partiti? E per liberarci dall’inclinazione “alla zappa sui piedi”, che l’inerzia mentale e l’oscurantismo di base riescono a far sopravvivere; e dell’eccessiva indulgenza verso gli spettacoli offerti da esponenti regionali.. in perenne ed acuto conflitto pur nella stessa parte? Come- ad esempio- tra Piro e Cicala e con lo stesso Bardi. Altro che come Machiavelli, ch’era soltanto riflessivo! Il Fiorentino aveva a cuore le sorti della Repubblica e tifava per un Principe che, pur di farne la fortuna, fosse persino disposto ad “entrare nel male”! Ma è questo il nostro caso?
Qui siamo semplicemente nel casino più completo ..un casino da cui... la gente si allontana, e via Verrastro resta sempre di più nel vuoto! Dove andare a parare con la “montatura” dell’Ufficio di Presidenza ed il processo a Cicala? Mentre motociclisti lo accolgono nella Capitale argentina (bloccando il traffico (?) come già per il compagno Pandolfi, da Sindaco dei Rotondesi portato in trionfo fin alla Casa di rappresentanza nella Capitale), Piro gl’ indice un processo in contumacia, proclamando già <offesi e minacciati> i Funzionari da “audire”!
Dunque, un Ufficio di Presidenza con prerogative da Magistratura? Peraltro dichiarata superflua già con la predisposizione del capo d’imputazione! Possibile che Essa resti passiva dinnanzi ad una procedura mai prodottasi non soltanto in Italia e forse nemmeno nel Quarto Mondo? Data la stessa possibilità che la notizia giungesse in Argentina nel pieno del protocollo d’accoglienza, ci si rende conto del fatto che il Rappresentante di una Funzione pubblica ha diritto (ed obbligo) ad una dignità e ad un decoro da curare come nettamente prevalenti rispetto ad eventuali deficit personali? E che se questi fossero gravi, si tratterebbe invece di prevenirne l’esposizione? Si è in grado di cogliere il concetto d’indissolubilità tra Rappresentanza, Istituzione e Corpo elettorale?
Basterebbe considerare questo punto per concludere sull’urgenza di ritornare alla Legalità e dunque a procedure legittime! Il quadro d’insieme non sembra però giustificare la speranza in un ricambio: per quanto urgente oltre che necessario!
Non conta se le riunioni si svolgano o meno, se la nuova sfiducia sarà colta e proclamata o lasciata cadere…; conta la cultura istituzionale in mostra: il suo pieno contrasto con l’obbligo di cui all’art. 54 della Costituzione, che recita < I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento ..>.
In Regione si è giurato, come giurano Sindaci e Presidenti? Lo sfarinamento della forma partito esclude ormai la preparazione necessaria per coprire non solo la Regione, ma i 131 comuni (anche perciò da aggregare) e le Provincie, nonché un’efficace presenza in Parlamento (ridotta a 3 unità). Se non si vuol continuare a <darsi la zappa sui piedi>, si tratta, cominciando dalla Chiesa del Sud, di aprire un’adeguata riflessione. Quindi, non soltanto d’implorare miracoli…, Rosario alla mano!!!
*gia Parlamentare e Sottosegretario di Stato
Nessun commento:
Posta un commento