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VENOSA, GIOIELLO LUCANO DA VISITARE
by Leonardo Pisani
Tempo fa invitai a votare Venosa quale
borgo più bello d’Italia promosso dalla trasmissione Alle falde del
Kilimangiaro. Qualcuno mi disse : “ovvio sei lucano e per campanile lo
fai!” . Certo sono nato, vivo ed amo la Basilicata, la mia terra, la
terra dei miei antenati ma non è solo questo. Ho riflettuto dopo il
tormentone scatenato da Sorgi; da tempo sia nel mio blog, che su
giornali o radio parlo di Lucania, cercando semmai di mettere sotto i
riflettori particolari che a volte tendiamo a dimenticare o poco
conosciuti. L’appello al voto per l’antica Venusia lo trovo ancora più
attuale ora. Io adoro Venosa, per quello che rappresenta; un luogo
eccezionale dove si fonde storia, arte, cultura, dove si trovano
particolarità, dove la presenza dell’uomo ha lasciato tracce per
millenni, dove sono transitati popoli di culture diverse.
Amo Venosa perché è bella, perché è ospitale, perché fa viaggiare la fantasia quando la si visita; perché nei suoi vicoli c’è poesia, c’è storia, c’è il fascino; perché nelle sue Chiese si percepisce la spiritualità, perché nei suoi musei si attraversa il cammino della civiltà, La gente è cordiale, si mangia bene, ci si rilassa. Voto ed invito a votare Venosa soprattutto ai non lucani; e li invito a venire in questo angolo di Lucania che Orazio cantava e ricordava. Venosa è la città di Orazio, è la città di Manfredi di Svevia, è la città del genio musicale di Carlo Gesualdo.
L’antica Venusia- la città di Venere- di certo vi farà innamorare se la visiterete e non la si dimentica se la si è visitata, anche se una sola volta, anche se fugacemente. In quel pezzo di Basilicata, un tempo conteso tra sanniti e romani, bizantini e normanni, che ha ospitato Papi ed Imperatori, guerrieri e artisti, conquistatori e vinti, si assapora il trascorrere del tempo dolcemente, quasi non passasse mai in quella lentezza che non è noia o pigrizia ma solo quel dimenticato piacere nei nostri giorni di rilassarsi godendo di una passeggiata semmai nelle stesse vie dove Orazio ed il giovane Manfredi giocava ignaro del suo futuro, quei vicoli dove il Guiscardo e Federico II camminavano lenti, cercando di dimenticare gli affanni delle battaglie e del potere.
Quei vicoli, quelle strade, quei portali e chiese dove Teutoni, Templari, Giovanniti ed Ospitalieri hanno lasciato traccia del loro passaggio, si proprio lì in quella parte dell’antico Vulcano Vulture. E quel suo innegabile fascino quando si intravedono i leoni della Santissima Trinità, quel romanico maestoso lascia senza fiato appena si entra; affreschi – qualcuno anche nascosto- mosaici e l’ultima dimora dei conquistatori normanni Guglielmo, Drogone, Umfredo e il conquistatore Roberto Il Guiscardo D’Altavilla che scelse quella Abbazia come Pantheon di famiglia. E l’Incompiuta, la Chiesa mai finita che colpisce l’immaginario; chissà perché? Chiesa come sarebbe stata e l’occhio attento vi può trovare una pietra romana proveniente dalla scuola dei gladiatori o la mano di antichi scalpellini longobardi e normanni. Venusia, la città di Venere con il suo anfiteatro, le sue terme dove si può passeggiare.
Città di Venere e dell’amore dove si rifugiarono gli Ebrei e vissero in armonia con i Venosini; ebbene si Venosa vi dicevo è particolare ed unica ; il popolo d’Israele vi ha le sue catacombe, suggestive nella conformazione, con le epigrafi in ebraico, latino o greco e riposano a poca distanza dai cristiani; era la città cosmopolita. Vi invito a visiatre Venosa perché è anche archeologia dall’area di Notarchirco dove sono affiorati di elefanti, rinoceronti, buoi e bisonti; dove si ripercorre anche nelle sale del museo – l’aragonese Castello Dal Balzo- il cammino dell’uomo dal paleolitico dagli oschi fino alle glorie della civiltà greco- romana. Venosa ha tutto, votatela e se non mi credete visitatela, potete ancora bere l’acqua da fontane angioine, ammirare archi medioevali, suggestionarvi con il barocco della Chiesa del Purgatorio o il tardo gotico della cattedrale di Sant’Andrea. E tanto ma tanto altro. Andate a Venosa e soprattutto vistatela, vi sorprenderà e Carpe Diem, cogliete l’attimo tra un ottimo pasto di Strascinati con lu ‘ntruppc, accompagnato dall’ottimo aglianico venosino di visitare anche il resto della Lucania. Vi sorprenderà.
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