- Articolo di Nicola SAVINO*
Pubblicato oggi su ControSenso Basilicata
A livello provinciale non c’è l’autorevolezza del Capo dello Stato, e dunque, con quali criteri si scelgono i “cavalieri – o stelle al merito- del lavoro”? Per quali canali avvengono le candidature?
Poiché mi era stato spiegato da un Collega che spetta anche agli ex parlamentari proporne, tre anni fa- prima del contagio- avevo telefonato alla Prefettura per capir meglio.
Appresi che i veri e propri cavalierati sono concessi dal Presidente della Repubblica e che quelli del 1^maggio, nelle Provincie, si chiamano diversamente; infine che le proposte “passano” attraverso gli Ordini professionali.
Mi affidai dunque ad una delle Associazioni indicatemi, la quale concordò su fondatezza ed opportunità per il caso prospettato. Ma scoppiò il covid e tutto fu rinviato!
Avrei potuto anche rivolgermi direttamente a Mattarella, avendolo in diverse occasioni frequentato sia quand’era Ministro della P.I. che per la Riforma elettorale (che porta il suo nome). E però, m’importava non il rango della concessione, quanto la segnalazione in sé; per Persona meritevole di esser indicata alla Comunità civile, ai giovani in particolare, come esempio da seguire: tanto più “vicino”, tanto più modello efficace!
Redassi così una scheda di presentazione: <prima di sette sorelle in una Famiglia la cui madre talvolta andava “a servizio”,…non soltanto ha realizzato prodotti .. molto apprezzati e richiesti, ma anche indotto-in una realtà difficile come la nostra-buona occupazione sia nel suo laboratorio (4 unità),che per la produzione-raccolta (della materia prima) e la distribuzione oltre il proprio Comune”.
Tenuto conto del punto di partenza e della genialità artigianale ed organizzativa, anche perché donna manager ed in Basilicata, ritenevo giusto proporla per la “onorificenza” del Primo maggio!
Per quale motivo avevo creduto di “espormi” pur essendo ormai un pensionato senz’ alcun potere di rappresentanza? Perché l’essere stato- al tempo- scelto dagli elettori lucani per rappresentarli a vari livelli, dal 1970 al 1994, e persino il non essere più interessato alla ricerca del consenso, potessero conferire “credibilità” ad una candidatura destinata alla promozione della coscienza civile.
Diversamente, quale invece lo scopo, la “filosofia”, delle varie onorificenze? Non certo una medaglia da appendere alla parete e da mostrare ai posteri, come avveniva ai tempi delle monarchie o dei feudi; non una ridicola riesumazione di “onori” fondati su criteri tipo nascita o fedeltà verso chi si ”riconosceva superiore”.
Se la Repubblica onora il lavoro su cui è fondata, non sembrerà dunque strana o addirittura inopportuna la iniziativa di un ex!
Con queste convinzioni, all’ insediarsi del nuovo Prefetto, indossata la mascherina e ammesso agli Uffici, riproposi la suddetta scheda a questo livello, con la precisazione che- allo scopo-ero già stato ricevuto dal Predecessore e che restavo convinto di una qualche considerazione!
Purtroppo mi sbagliavo e perciò sottopongo a valutazione i seguenti interrogativi: a scorrere l’elenco dei prescelti per il 2022, con i quali mi permetto complimentarmi, leggo quasi sempre di lavoratori dipendenti pubblici o privati; e ne deduco che la “procedura” sia fondata sulle Associazioni categoriali o che, infine, un Funzionario addetto compili l’Elenco su loro dettatura.
E’ così o esiste un Comitato che ne discute e valuta? Nel caso, chi ne fa parte e come si sceglie? Sarebbe da render noto, perché si tratta non di affibbiare una patacca e render onore alla rispettabilità, ma di indicare alla Comunità esempi da imitare!
Gratta gratta, mica si tratta di un’altra eredità dell’epoca in cui al Parlamento si sostituì la Camera dei Fasci e delle Corporazioni?
Fra le tante cose che non sono chiare, almeno ad un ex come chi scrive, c’è questo “particolare”: che, a ben vedere, ove non lo si volesse ridurre a folclore, dovrebbe essere chiarito in Sedi pubbliche! Per riservar rispetto anzitutto nei confronti delle candidature: da chi considerate o meno e, nel caso, … del perché bocciate.
Ove infatti acquisissero rilievo informazioni di Forza pubblica o altro, ritenute “riservate” e quindi non contendibili, non si rimarrebbe forse nel solco di quel buio passato, che anzitutto le Istituzioni dovrebbero ripudiare?
A parte il costume del “non riscontro” alla lettera di un cittadino che l’ha ritenuta “cosa seria” (e perfino riconsegnata a mano dopo averla rappresenta di persona), non è comunque opportuno richiamare l’attenzione sulla necessità sia resa nota la “procedura” celebrativa del 1^ maggio?
Confesso rammarico per non averlo capito quando mi era possibile sollevarla in Sedi competenti !! ns
* già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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