Dopo le recenti elezioni politiche, seguiamo l'iter previsto dalla nostra Costituzione per l'insediamento dei nuovi deputati e senatori e per la formazione del nuovo Governo. Il Presidente della Repubblica ha già concluso un primo giro di consultazioni e si è in attesa del secodo giro e forse di un terzo. Sempre più spesso si sente parlare di probabili nuove elezioni.
Un dato che ci colpisce è il forte ricambio, per la verità avutosi anche in precedenti legislature, registratosi sia alla Camera che al Senato, con abbassamento della soglia di età di ingresso nelle due Camere e con la presenza di un numero altissimo di esordienti, attestato intorno al 65%.
Si può tranquillamente affermare che il Parlamento italiano sia oggi tra i più giovani d'Europa, se non il più giovane e sono in tanti a chiedersi se un ricambio così forte, con tanti esordienti bisognosi di lungo rodaggio politico nella massma assemblea nazionale, sia un bene o un male.
Personalmente, anche alla luce di quanto prodotto fin qui dalle forze politiche che pur ritengono di aver vinto nella recente competizione elettorale e di aver giustamente diritto alla guida del Governo, ho l'impressione, ma spero di sbagliarmi, che stia prevalendo un eccessivo, dannoso dilettantismo politico in un momento molto delicato per le nostre Istituzioni e per il popolo italiano nel contesto europeo.
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