sul
Polo Sanitario di Maratea di riconosciuta Eccellenza
Valerio
Mignone*
Quell’edificio largo e
piatto, costruito con il finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno come sede
dell’Istituto per Vigilatrici d’Infanzia - meglio noto come “Pouponnière” - e la nuova struttura dell’Ex
Ospedale “Giovanni De Lieto” di Maratea costituiscono oggi un Polo sanitario di
riconosciuta eccellenza per la professionalità del Personale medico, paramedico
ed ausiliario afferente sia ai presidi della Medicina Territoriale e di Guardia
Medica, sia alla Medicina di lungodegenza. Infatti, cittadini - e turisti con
emergenze sanitarie - che accedono ai vari Reparti, al di là delle differenze
gestionali, hanno la rassicurante sensazione di poter ottenere prestazioni
mediche qualificate.
Purtroppo, per una banale
distrazione - certamente involontaria - si può leggere il nome di “Giovanni De
Lieto” soltanto su una piccola, residuale targa all’entrata degli ambulatori
della Medicina Territoriale, e non a lato dei cancelli principali d’ingresso al
Polo sanitario, e sui moduli quì correntemente usati.
I soci della Università
Popolare dell’Età Libera (UPEL) di MarateaTrecchina - raccogliendo anche
l’auspicio di tanti concittadini - hanno sollecitato il Sindaco e i Consiglieri
comunali di Maratea di valutare la opportunità di richiedere a Chi di
competenza il ripristino del nome di “Giovanni De Lieto” sull’intero complesso
dell’Ex Ospedale di Maratea, analogamente a quanto avviene per la intestazione
degli altri ospedali della Basilicata.
Ciò è un dovere verso la
Storia, e, soprattutto, per grata Memoria del benemerito cittadino Giovanni De
Lieto, che, per generose disposizioni testamentarie “date in Napoli il 12
aprile 1734”, destinava alla fondazione dell’Ospedale di Maratea “tutte le rendite e la proprietà esistente
nei Comuni di Lagonegro, Latronico e Maratea”. La prima sede dell’Ospedale,
come luogo di accoglienza per indigenti e pellegrini, fu proprio il palazzo De
Lieto, nelle adiacenze della Chiesa Madre. E nel 1852 e nel 1856, ai tentativi
di trasferire l’Ospedale da Maratea a Lagonegro, o a Chiaromonte, o a Senise il
Re Borbone Ferdinando II si oppose, rispondendo che non era lecito “spogliare un altare per vestirne un altro”.
Successivamente, nel
1911, la sede fu trasferita da Palazzo De Lieto nel Convento dei Paolotti, con
l’annessa Chiesa di San Francesco, gestita dalle Suore di Nostra Signora al
Calvario. E’ il caso di ricordare che, nel Potentino, soltanto Melfi e Potenza disponevano
di simili strutture; ma per iniziative di ordini religiosi, non di un singolo,
generoso cittadino, come a Maratea.
L’ospedale fu dedicato
a Vittorio Emanuele III, secondo una prassi corrente, con la recondita speranza
- risultata vana - di ottenere qualche donazione o protezione. Soltanto, negli
anni ’70 del ‘Novecento, il Consiglio di Amministrazione del neonato Ente Ospedaliero
deliberò di sostituire il nome di Vittorio Emanuele III con quello di “Giovanni
De Lieto”, il cui ritratto ad olio, tra l’altro, era esposto su una parete
della stanza della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione. Attualmente, questo
ritratto è a Matera, per motivi di sicurezza, “in comodato d’uso” negli spazi del Ministero dei Beni culturali; ed
è forse opportuno che ne venga sollecitata la consegna per poterlo esporre a
Maratea, nel palazzo avito, sede, oggi, dell’omonimo Museo.
Presidente UPEL MarateaTrecchina
già Primario
dell’Ospedale “Giovanni de Lieto”
Maratea 13 aprile 2018
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