lunedì 7 marzo 2022

ACCOGLIENZA IN BASILICATA

-  Da   www.talentilucani.it  -

 

 LA   "CITTA'  DELLA  PACE"  A  DISPOSIZIONE  DEGLI  UCRAINI ?

 

 

 
 
 
LA  LETTERA  APERTA  DI  PIETRO  SIMONETTI  ALLA  MINISTRA  DELL'INTERNO,  LAMORGESE.
 
Signora Ministra, 
La questione riguarda il mancato completamento del Centro di accoglienza  denominato “Città’della Pace”, un centro che è frutto di importanti intese realizzate già da tempo tra la Regione Basilicata e il Ministero da Lei presieduto. Lo scopo era ed è di  dare ospitalità ai richiedenti asilo e nel contempo, esercitare la  sperimentazione delle attività del primo protocollo anticaporalato , scondo acordi presi con le Prefetture interessate. Accordi che tra l’altro hanno introdotto notevoli innovazioni a partire dal trasporto a chiamata degli stagionali, le liste di prenotazione nei Centri per l’impiego ( che sono state poi inserite nel Piano Nazionale in vigore.)
 
Nel contempo abbiamo sviluppato con la struttura Nazionale del Pon Legalita la progettazione di 4 nuovi Centri pubblici di accoglienza dei lavoratori Stagionali(Boreano/Venosa,( in alternativa al ghetto sgombrato nel 2016) Lavello /Gaudiano, la ristrutturazione dell’ex Tabacchificio di Palazzo S. Gervasio, in parte bloccato dalla Amministrazione Comunale per motivi di esclusione sociale degli stagionali, il completamento del Centro di Scanzano per un totale di circa 700 posti per attività formative, di accoglienza, e di trasporto per i lavoratori migranti e loro famiglie che non riescono a trovare case da fittare e che nel passato utilizzavano ruderi, capanne, e case diroccate sotto la gestione di un caporalato esteso e feroce (in parte eliminato dalla iniziative della Magistratura e dalle forze dell’ordine negli ultimi due anni).
 
Nel 2021 in Basilicata è sopravvisuto un solo  ghetto nell’area di Lavello mentre è stato sgomberato quello di Bernalda. Nel periodo 2014/2019 sono stati ospitati nel Bradano circa 2000 persone nei centri attrezzati con fondi regionali con il progetto SUPREM). La sperimentazione del trasporto a chiamata ha avuto successo. Nello stesso periodo sono stati assunti tramite il Centro dell’impiego di Lavello circa 6000 lavoratori migranti anche se ci sono incongruità suii periodi di assicurazione previdenziale. Quest’anno sono stati accolti nella zona del Bradano oltre 300 stagionali, solo poche decine nell’area Metapontino per evidenti errori della gestione dei centri finanziati dalle risorse della UE.
 
 
Al momento due Centri risultano finanziati con decreto: sono quelli di Boreano e Gaudiano mentre il comune di Palazzo non ha ancora rilasciato il documento autorizzativo per la ristrutturazione finale.  La situazione piu’grave, per tempi accumulati ed il rischio di perdere i due milioni del Pon, è però  rappresentata dalla vicenda Scanzano. La delibera di conclusione del procedimento amministrativo per il completamento, firmata dal Presidente della Giunta Vito Bardi e predisposta  con l’assistenza tecnica del Pon Nazionale, è stata portata in Giunta per l’adozione 4 volte negli ultimi 18 mesi ma non è stata ancora approvata. 
 
Occorre ricordare che non si tratta di un documento di indirizzo politico ma di atto anche dovuto a norma del decreto Legislativo 165 del 2001che separa le funzioni amministrative da quelle politiche.
 
Tutto ciò premesso,  e tenuto conto della Sua ormai imminente venuta in Basilicata per impegni istituzionali, sarebbe opportuno  mettere in agenda  un incontro specifico con le due Prefetture (  che da tempo sono impegnate sulle questioni dell’accoglienza e della lotta per la legalità) e il Presidente della Giunta Regionale sullo stato di avanzamento  dei due progetti Pon finanziati, e  cioè ,appunto, Palazzo San Gervasio e Scanzano,  quest’ultimo, tra l’altro, sollecitato dalla Prefettura di Matera e dal Difensore Civico Regionale nel timore di perdere l’importante finanziamento UE che va a sommarsi ai 2,7 milioni di Venosa, ai 4,7di Lavello, oltre alle risorse previste per Palazzo
 
Se tale programma sara’completato la Basilicata sarà la prima regione ad avere tutto il territorio coperto da Centri di accoglienza  e formazione lavoratori, la prima a zero ghetti. Non è secondario sostsnere, alla luce delle vicende europee che si stanno consumando, che il centro di Scanzano, se completato in pochi mesi, sarebbe utile per accogliere anche  i profughi Ucraini. 
 
Grazie. 

Pietro Simonetti

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