sabato 1 aprile 2023

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: IL DADO E' TRATTO ?

 

                     Nicola  SAVINO*

Alea  iacta  est?  D’un colpo, Calderoli, nuovo Cesare, azzera Mazzini Garibaldi e Cavour?         

Preso atto che il Comitato Stato- Regioni, anche con il voto del Presidente della Basilicata, aveva dato parere positivo sulla proposta del Ministro leghista e che di conseguenza il Governo l’aveva varata, al Capo dello Stato non è restato che apporre la firma per l’iter   parlamentare.

Questo significa che ormai si tratta soltanto di   “stare sul pezzo” con gli occhi bene aperti per  evitare il peggio, ben  sapendo che  “sarà dura”, moltissimo dura ? Ma si potrà evitare questo peggio? Si tratta infatti d’impedire non solo che le Regioni più ricche   incamerino il “residuo fiscale”.

Nel 2017 Veneto e Lombardia svolsero un Referendum a sostegno dell’Autonomia differenziata, basandolo proprio sul fatto che in quei Territori si versano a Roma   più tasse di quante lo Stato ne spenda nei loro territori. I “richiedenti ricchi”   della gestione di scuola, trasporti, Sanità in toto  ecc, vogliono infatti trattenere la differenza in più ora versata allo Stato (“residuo fiscale”), con ovvie conseguenze sulle Regioni più povere, già storicamente con minori servizi (“Livelli essenziali di prestazioni” Lep, di cui alla lettera “m” dell’art.117 della Carta)!

E’ pur vero che  la Carta Costituzionale-oltre alla determinazione dei Lep-prescrive-al terzo comma del successivo 119- l’istituzione di ”un fondo perequativo.., per i territori con minore capacità fiscale per abitante”; e però “senza vincoli di destinazione”. Da alcuni calcoli, per costituire tale Fondo, occorrerebbero da 170 a 190 miliardi; secondo altri, di meno: la cifra, questa sì, dipenderà dalla determinazione dei Lep-, unica condizione posta dal Titolo V all’attuazione dell’Autonomia. Perciò è importante che tale “determinazione” (purtroppo non altro, non di più!) sia stata affidata ad un Comitato di alto profilo (ma impropriamente battezzata “costituzionale” dallo Stratega). Presieduto da Personalità come il Prof Cassese, è composto da  Amato, Violante etc!

 

E però, per quanto attento ad evitare altri danni per il Mezzogiorno ed il Paese, per Esso è (ormai quasi) impossibile evitare quel peggio! E non solo perché il nostro Debito pubblico è ad oltre 2.500 miliardi; improponibile per la suddetta perequazione; ma anche perché l’esecutività della legge non è subordinata all’erogazione del “fondo perequativo” di cui all’art 119, 3’^ c.(  senza vincoli di destinazione). Su questo versante, incombe anzi il rischio che tale “residuo fiscale” si possa trasformare in donazione contributiva, defalcabile dal debito verso il Fisco (come si trattasse del 2o del 5 per 1000): espediente   che trasferirebbe al privato “il governo” di servizi pubblici! Insomma, stando alla Carta, il Comitato  per i Lep non ha alcun potere “costituente” e nemmeno potrà vincolare il “perequativo” al finanziamento dei Lep , o impedire che i privati soppiantino le Istituzioni nel decidere dei servizi al Nord!

Siamo dunque in un campo di furbizie a danno non soltanto del Sud, ma dell’intero Sistema, ben “abbullonato” negli Atti costituzionali: l’Autonomia non essendo subordinata (se non  in forma logica e su versante del tutto  estraneo a quello attribuito al Comitato ) all’attribuzione prioritaria né del “fondo perequativo” né delle “risorse aggiuntive  per rimuovere gli squilibri economici e sociali di cui al V c del 119  Entrambi questi punti furono introdotti per iniziativa del lucano Tonio Boccia, che fece valere il suo ruolo di Segretario d’Aula per organizzare i deputati meridionali all’operazione.

Questo dimostra che quando si è compatti, coloro che rappresentano il Sud in Parlamento  possono modificare qualcosa! Ma sono oggi sulla stessa linea? Non hanno già espresso , insieme con le Regioni di Destra, un orientamento leghista?  

A tutto questo  c’è da aggiungere  il significato  del penultimo comma dell’art 117: La  legge regionale ratifica le intese della Regione con le altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con  individuazione di organi comuni   : il Grande Nord bossiano…la Padania finalmente libera? Non potrà di certo bloccarla, di per sé, il Comitato   Cassese, limitato alla “determinazione” dei Lep (Calderoli  se ne vanta perché spera  avalli l’intera operazione?) Anche se, recuperando residui di bilanci precedenti, si riuscisse a finanziare i Lep per evitare una sommossa, il <coronamento della disunità d’Italia>  avrebbe comunque la strada aperta per giungere tranquillamente alla compiutezza man mano che  gli animi-si raffreddassero!

Del resto, il successo di oggi non è stato già  opera di una lunga pazienza (dall’intesa con D’Alema per la caduta di Berlusconi),di oltre 20 anni? I numeri in Parlamento, anche per i voti leghisti dallo stesso Mezzogiorno, escludono correzioni sia al Testo Calderoli sia al Titolo V !!  

Sicché, dopo oltre 160 anni, si riecciteranno  le radici ribellistiche che-puntarono al Regno delle due Sicilie (magari aggiornandolo con  Roma capitale ed uno scranno nella Ue)? 

 

Stando ai fatti ed agli Atti, se non modificati in Parlamento, il Grande Stratega, anche grazie a Bardi   ed ai leghisti  lucani, avrà dunque già tratto ..un dado  tanto diabolico quanto velenoso! ns

*già Parlamentare e Sottosegretario di Stato


 

Nessun commento:

Posta un commento