Nicola SAVINO*
Leggo di un richiamo alla “trasversale” Pecorone (Lauria)- Candela da una (presumibile giovane) Ilenia Magaldi, che, “componente della segreteria regionale di Italia Viva Basilicata” ed autrice di una tesi di laurea sul tema, si riferisce ad “una progettazione generale di una strada di categoria B”. Poiché i dati politici, oltre che tecnici, potrebbero contribuire a focalizzare un problema che riguarda non solo la nostra Regione, nel cui territorio “è interamente collocata”, è utile ricordarne la “storia”!
Sul versante documentale essa nasce con la Mozione Camera n.6-00160, approvata da tutti i Partiti (soltanto 17 astenuti) a firma Colombo, Savino, Schettini, Santoro, Bruno A., Sanza, Lamorte, Brescia, Viti; e che, prevede al p.3), il <superamento dell’isolamento territoriale, con una direttrice autostradale Tirreno-Adriatico, per Potenza.. >.
Sul versante politico era sorta due anni prima, con le ripetute deliberazioni dell’Aula a favore della sua iscrizione all’ordine del giorno, cosa infine decisa direttamente dalla Presidenza dell’0n.Jotti.
L’opera fu inscritta nell’Elenco delle priorità ( restò per due anni nel cosiddetto Progetto obiettivo) e l’Anas curò la progettazione del lotto Pecorone-Bivio Vaglio sulla Basentana: di una “sola canna” e numerosi kilometri in galleria, lungo la valle del Racanello. Quanto al costo complessivo, si parlò di circa 5 miliardi. Ma, dopo un tale esordio nazionale (19 febbraio 91) e la fase della progettazione, “una tal cosa”, già rilevante per lo sviluppo della Basilicata ed in grado di collegare non soltanto i due Mari ma la Stellantis (*) al porto di Gioia Tauro, passò silenziosamente nel dimenticatoio!
Da privato cittadino, feci un tentativo attraverso il Psi regionale con l’incontro pubblico nella sala della Provincia di Potenza, cui intervennero i Presidenti sia di questa che della Regione ed i Dirigenti dell’Anas, questi carichi degli elaborati progettuali, per fornire delucidazioni alle Autorità cui spettava istituzionalmente trarre le fila maggiori per il prosieguo della “impresa”!
E però, ci fu una coincidenza ignota agli organizzatori che annullò lo scopo dell’iniziativa e lo stesso entusiasmo della Equipe tecnica; evento, la cui data si potrebbe ricostruire con precisione! Ci fu l’inaugurazione delle scale mobili di Santa Lucia ed i due Presidenti, non potendo mancare al taglio del nastro, lasciarono praticamente dall’inizio il convegno e non espressero alcun giudizio sulla “cosa”. Sicché la discussione si ridusse tra privati cittadini e la stessa mobilitazione dell’Anas rimase delusa ed infruttuosa!
Dopo di allora, salvi diversi tentativi personali infruttuosi, nessun’altra iniziativa e dunque nemmeno la <conferenza Stato-Enti Locali-Sindacati-Impresa pubblica e privata che coordini l’azione dei suddetti per la compiuta realizzazione dei progetti”, di cui punto B del dispositivo in Mozione).
Perché non si ottenne alcun’ attenzione dalle “figure” istituzionali? Forse considerarono l’obiettivo troppo ambizioso (5 milrd che però avrebbero inciso sul Sud continentale!), e fuori portata per le nostre energie, essendo elevato il livello d’impegno politico necessario al confronto con il Governo per il finanziamento e l’avvio di quanto già progettato!
Per compiutezza aggiungo che, apertasi di recente la fase del Pnrr e della sua straordinaria disponibilità finanziaria, da un contatto con il Responsabile Anas del settore progettazione (cui ho dovuto ricapitolare questa “storia” completamente ignota), ho infine appreso che del carteggio relativo non esisteva più alcuna traccia e che dunque non si sarebbe potuto proporre l’opera “perché pronta” . Scomparso, volatilizzato, da rintracciare con pazienza,, ,ma semplicemente il progetto non si trovava!
Con tali elementi, che mi fanno quasi ipotizzare una mia possibile allucinazione su fatti e documenti dell’epoca dei Colombo, Jotti e della Prima Repubblica, è forse comprensibile si sia risvegliata ora la mia attenzione in sincronia con quella della gentile componente …la segreteria … di Italia viva” etc.
Anch’io, come Lei, vorrei infatti sollecitare l’interesse dell’<assessore Donatella Merra…sul tema della Lauria-Candela>,…almeno per ricostruire la sorte della suddetta progettazione. Costò- se ben ricordo e da quanto si disse- circa 5 milioni- ed implicò un lavoro di cui seppi anche da un esperto potentino <d’indagini geologiche>, che ad essa partecipò….
Stando così la “cosa”, la Regione potrebbe, anzi dovrebbe, ricostruire almeno la vicenda del progetto: anzitutto per tentare di recuperare l’obiettivo logico massimo e di origine, ma vivaddio anche per capire se- con tutte le nostre esigenze- ci si possa permettere di spendere denaro pubblico.smarrendone poi il risultato…anche cartaceo! Cinque milioni (se le notizie di allora furono vere, ma gli elaborati progettuali sui carrelli dell’Anas li vidi non soltanto io al mancato convegno, in data facile da ricostruire anche le figure apicali dell’Anas!) sarebbero stati ben utili per altre esigenze! Possibile sia tanto facile “volatilizzare” soldi pubblici?
L’ Assessora Merra cosa ne pensa? Non so se la “cosa” di cui deliberò la Camera, ormai 32 anni fa, potrà riprendere il cammino, e nemmeno se sia entrata nella tesi di laurea redatta sull’argomento; e però non vorrei che l’intera vicenda finisse in un romanzo giallo che magari capace di attirare finalmente un certo interesse! Perciò, auguri di buon lavoro!!
*già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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