Dell'argomento mi sono già occupato tempo fa ricordando che il 4 novembre 1959, con una solenne cerimonia, fu inaugurato a Maratea il monumento ai Caduti e che, tuttavia, anni dopo anche a ragione, è stato rimosso per essersi venuto a trovare in area non più idonea ad ospitarlo a seguito della sua significativa trasformazione. Ero uno scolaro di otto anni e conservo vivo il ricordo di quella bella cerimonia con la partecipazione di tanti di ogni età, anche perché poi direttamente coinvolto, non ricordo se in quell'occasione o l'anno successivo, non senza comprensibile ansia, con il mio compagno Aldo Castaldo, nella recita di “Camicia rossa e scolaro”, autore mio nonno materno, il Maestro Biagio Schettino.
Sennonchè quella rimozione ha comportato non il trasferimento altrove in idoneo sito ma, per così dire, lo "smembramento" del monumento (la sua parte superiore è finita nel Cimitero del Centro storico e le lapidi con i nomi dei Caduti e Dispersi sono state accolte presso la Chiesa dell'Annunziata).
Di fatto, da allora, la nostra comunità non ne ha più avuto un altro degno di tal nome in ricordo ed in onore dei Caduti di Maratea e di tutte le guerre, dinanzi al quale potersi ritrovare durante le cerimonie commemorative o, comunque, poter sostare in raccoglimento anche con incontro di generazioni diverse.
Penso sia proprio il caso di doverosamente rimediare a tale lunga assenza e provvedere per un nuovo, pur piccolo e significativo, monumento da erigere, perché no, in piazza Europa o in altro luogo pubblico magari ritenuto più idoneo.
In tal senso rivolgo appello al Consiglio comunale e all’attivo e sensibile primo cittadino, Avv. Cesare Albanese, perché sia al più presto colmata tale carenza, con sicura gratitudine della comunità marateota.
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