Un'inchiesta curata dalla giornalista Caterina Dall'Olio ha consentito di accertare quel che si temeva:
Oltre seicento sacchi pieni di amianto tossico (allo stato friabile, il più nocivo e mortale) sono conservati all'interno dello stabilimento ex Materit a Ferrandina (MT), da tempo abbandonato, con una superficie di circa 77 mila metri quadrati.
Si tratta di una fabbrica che, tra gli anni settanta ed i primi anni ottanta, produceva manufatti in amianto e si teme che l'intera area circostante sia contaminata. Addirittura a breve distanza dallo stabilimento giacciono abbandonati in un terreno da più di vent'anni, ricoperti solo da un telone di plastica rotto in più punti, circa cento sacchi di amianto.
La Regione ha a disposizione i fondi per la bonifica (circa 3,5 milioni di euro) ed ha proceduto anche ad esperire la gara per l'affidamento dei lavori, che però è stata subito invalidata dal T.A.R. e dal Consiglio di Stato perchè l'azienda aggiudicataria non è stata ritenuta idonea per i lavori.
Che il recente accertamento della giornalista sia di stimolo per un intervento immediato, in considerazione della gravissima situazione di pericolo.
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