sabato 9 giugno 2018

SI CHIAMAVA PIERSANTI...


Piersanti Mattarella
In occasione del voto di fiducia alla Camera dei Deputati, Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte , nel riferirsi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, così si è espresso:
"Una cosa che mi ha addolorato nei giorni scorsi è stato quando c'è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto sui social, adesso non ricordo esattamente e su questo veramente è stata una cosa che mi è dispiaciuta".
L'ex Ministro (PD) Graziano Delrio, nel suo intervento, ha chiaramente motivato il voto contrario alla fiducia del suo partito e con tono duro, rivolto al Presidente Conte, ha urlato più volte: "Si chiamava Piersanti..."!
Altro che mero congiunto, Piersanti era il fratello maggiore dell'attuale Presidente della Repubblica, nato sei anni prima nel 1935 a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani. Si laureò a Roma in Giurisprudenza e prese parte all'Azione cattolica. Alla fine degli anni Cinquanta tornò in Sicilia per lavorare all'Università di Palermo ed iniziò a fare politica con la Democrazia cristiana. Nel 1964 diventò Consigliere comunale nel periodo (sacco di Palermo), in cui imperavano nella città i politici Salvo Lima e Vito Ciancimino.
Dopo l'esperienza da Consigliere comunale, nel 1967 fu eletto all'Assemblea regionale e dal 1978 fu Presidente della Regione Sicilia.
Egli continuò a distinguersi per il suo approccio trasparente ed in aperta sfida alla mafia, soprattutto nel settore degli appalti e dell'Urbanistica.
Il 6 gennaio 1980, mentre stava andando a Messa con la moglie, la suocera e i figli, venne ucciso da "Cosa nostra" a bordo della sua Fiat 132. Tra i primi a soccorrerlo vi fu il fratello Sergio, attuale Presidente della nostra Repubblica
Gli esecutori materiali del delitto non sono mai stati identificati ma furono comunque condannati, quali mandanti, i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci.
Che riecheggi ancora nell'aula di Montecitorio e ovunque in Italia il grido accorato:
"SI CHIAMAVA PIERSANTI, Presidente... SI CHIAMAVA PIERSANTI..."!


Sergio Mattarella


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