Da "Pillole" di Gian Carlo Marchesini
in www.calderano.it
Lo si può vedere camminare
per paesaggi selvaggi dell’entroterra lucano. Accanto ai suoi passi, un’asina
di nome Cometa Libera, ormai chiamata da tutti Cometina. Per Biagio Accardi,
l’asino è l’emblema della ruralità e quindi di un mondo perduto, ma anche della
lentezza, dal momento che decide il ritmo del cammino. Ed è proprio per
conoscere con lentezza il Parco nazionale del Pollino, che il 46enne da sei
anni si offre come guida alla scoperta della natura della Basilicata,
rigorosamente a piedi e accompagnato da Cometina.
Il suo progetto, Viaggiolento, è nato “dall’esigenza di recuperare la figura del cantastorie e farlo rivivere, proprio alla vecchia maniera, nel modo più autentico possibile”, ovvero a piedi di paese in paese per raccontare fatti e leggende. “Mi è sempre piaciuto pensare a Viaggiolento come un elogio della lentezza, una riflessione sul camminare e il pensare lento. Ma non di quella lentezza statica, quasi immobile, bensì una lentezza dinamica che fa veicolare un’idea, un concetto o un nuovo modo di pensare la vita”. Viaggi, in cui Biagio non chiede di essere pagato ma di ricevere un contributo libero. “Non avendo spese e offrendo un servizio immateriale, ci limitiamo a promuovere semplicemente il territorio. Anche se a volte siamo sorpresi dalla generosità delle persone, segno che ci si emoziona ancora di fronte al bello”. Perché Biagio Accardi non è solo il promotore di percorsi di cammino negli splendidi paesaggi lucani. Con una formazione come guida turistica alle spalle, performer e suonatore, il cantastorie è anche tra i fondatori “del più piccolo teatro del Mediterraneo”, a Tortora, capace di ospitare in platea un massimo di 15 spettatori. Proprio qui, negli spazi dell’associazione CattivoTeatro, “ospitiamo viaggiatori, artisti o semplici curiosi”. Non molto lontano dalla sede principale dell’organizzazione, in questi mesi sta prendendo corpo un nuovo progetto, l’Eco-campo degli Enotri, luogo di condivisione culturale, nel quale arti e saperi vivono e si sviluppano in armonia in un contesto agrario ancora ben conservato. “Nell’Eco-campo ospitiamo i viaggiatori appassionati di vita rurale, che possono visitare i nostri orti sinergici, fare attività olistiche, partecipare a incontri e laboratori sulla musica e la danza tradizionale del sud Italia, godere di una performance presso il nostro teatro, oppure fermarsi semplicemente a meditare sotto una quercia”.
Eppure Biagio non resta confinato in terra lucana. Le sue performance, infatti, da più di dieci anni lo conducono in tutta Europa: nelle piazze, nei circoli, nei teatrini e in qualsiasi luogo dove si promuova cultura. La sua ultima produzione itinerante è Kairos, Elogio della lentezza, uno spettacolo che parla dei paradossi dei nostri tempi e fa riflettere sul possibile ritorno al legame con Madre Natura e suoi ritmi. ”Su questo pianeta l’uomo ha bisogno di tirare un freno, di rallentare e fermarsi a pensare. C’è bisogno di dedicare un po’ più di tempo a se stessi e non all’ingranaggio a cui apparteniamo. Ingranaggio che impone andature sempre più veloci, sempre più frenetiche al punto di non comprendere più i segnali che la natura ci sta dando. Tutto questo correre per arrivare dove?”
(Da Il Fatto Quotidiano)
Il suo progetto, Viaggiolento, è nato “dall’esigenza di recuperare la figura del cantastorie e farlo rivivere, proprio alla vecchia maniera, nel modo più autentico possibile”, ovvero a piedi di paese in paese per raccontare fatti e leggende. “Mi è sempre piaciuto pensare a Viaggiolento come un elogio della lentezza, una riflessione sul camminare e il pensare lento. Ma non di quella lentezza statica, quasi immobile, bensì una lentezza dinamica che fa veicolare un’idea, un concetto o un nuovo modo di pensare la vita”. Viaggi, in cui Biagio non chiede di essere pagato ma di ricevere un contributo libero. “Non avendo spese e offrendo un servizio immateriale, ci limitiamo a promuovere semplicemente il territorio. Anche se a volte siamo sorpresi dalla generosità delle persone, segno che ci si emoziona ancora di fronte al bello”. Perché Biagio Accardi non è solo il promotore di percorsi di cammino negli splendidi paesaggi lucani. Con una formazione come guida turistica alle spalle, performer e suonatore, il cantastorie è anche tra i fondatori “del più piccolo teatro del Mediterraneo”, a Tortora, capace di ospitare in platea un massimo di 15 spettatori. Proprio qui, negli spazi dell’associazione CattivoTeatro, “ospitiamo viaggiatori, artisti o semplici curiosi”. Non molto lontano dalla sede principale dell’organizzazione, in questi mesi sta prendendo corpo un nuovo progetto, l’Eco-campo degli Enotri, luogo di condivisione culturale, nel quale arti e saperi vivono e si sviluppano in armonia in un contesto agrario ancora ben conservato. “Nell’Eco-campo ospitiamo i viaggiatori appassionati di vita rurale, che possono visitare i nostri orti sinergici, fare attività olistiche, partecipare a incontri e laboratori sulla musica e la danza tradizionale del sud Italia, godere di una performance presso il nostro teatro, oppure fermarsi semplicemente a meditare sotto una quercia”.
Eppure Biagio non resta confinato in terra lucana. Le sue performance, infatti, da più di dieci anni lo conducono in tutta Europa: nelle piazze, nei circoli, nei teatrini e in qualsiasi luogo dove si promuova cultura. La sua ultima produzione itinerante è Kairos, Elogio della lentezza, uno spettacolo che parla dei paradossi dei nostri tempi e fa riflettere sul possibile ritorno al legame con Madre Natura e suoi ritmi. ”Su questo pianeta l’uomo ha bisogno di tirare un freno, di rallentare e fermarsi a pensare. C’è bisogno di dedicare un po’ più di tempo a se stessi e non all’ingranaggio a cui apparteniamo. Ingranaggio che impone andature sempre più veloci, sempre più frenetiche al punto di non comprendere più i segnali che la natura ci sta dando. Tutto questo correre per arrivare dove?”
(Da Il Fatto Quotidiano)
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