Valerio Mignone*
La onestà intellettuale di Luigi Lombardi Satriani, appare già negli anni Sessanta, quando egli, latifondista calabrese, scrisse “Il folklore come cultura di contestazione”, in cui criticava sia la cultura “conservatrice”, sia quella progressista. Furono pagine avvincenti sulle “Tarantolate” pugliesi, sulla “fascinazione”, sui riti magici e sul pianto funebre del vivere contadino.
La demo-etno-antropologia di Lombardi Satriani è l’analisi sistematica della politica, delle società locali, e delle persone che le costituiscono, in un piacevole stile letterario e rigore scientifico, in cui non manca, sui temi, qualche dissenso dalla scuola di Benedetto Croce, e dallo stesso Ernesto De Martino. Appare, invece, l’affinità di Lombardi Satriani con Antonio Gramsci, che, negli anni ’20, già aveva scritto su operai e contadini. Anche Rocco Scotellaro, poeta, scrittore, sindaco socialista di Tricarico, ingiustamente arrestato per beghe, ma pienamente prosciolto dopo alcuni giorni, aveva scritto dei Contadini del Sud; e nel 1954 gli fu assegnato il Premio Viareggio.
Il ponte di San Giacomo è l’opera in cui Lombardi Satriani, nei primi anni ’80, con Mariano Meligrana, ha descritto la morte, la ritualità sui morti, e la strategia di superamento dell’evento luttuoso. Nella sua analisi, con pathos letterario, appare che il senso della morte segna tutta la cultura dei contadini, e ne ridimensiona la vita.
Questo folklore contadino è Storia passata; rivive, talvolta, con sagre, spettacoli musicali, e sfilate in costume. La stessa religiosità popolare, nella sua periodicità annuale, richiama fedeli, e laici, nei luoghi natii, ove, a margine dei riti religiosi, si svolgono fiere e mercati.
Da tempo, l’automobile ha sostituito l’asino come mezzo di locomozione, facilitando l’interscambio tra città e campagna, e innovando il modo di vivere. Anche l’antropologia del folklore è mutata in “Paesologia”, nuovo, lodevole metodo nell’osservazione, e descrizione della vita delle piccole Comunità.
Docente di antropologia in varie Università italiane, Luigi Lombardi Satriani era sensibile alle istanze, e rispettava i diritti altrui. La psicologa Mariella Pandolfi, sul Corriere del Mezzogiorno del 1° giugno 2022, ha ricordato che ai” tempi duri del terrorismo fummo chiamati al carcere di Rebibbia per sottoporre a un esame di antropologia una brigatista”, ivi reclusa. “Lombardi Satriani condusse l’esame in parlatorio, come se ci fossimo trovati nella più prestigiosa aula magna universitaria”.
Eletto al Senato per la XIII Legislatura, Lombardi Satriani fu Membro della Commissione Cultura e della Commissione Bicamerale contro l’organizzazione mafiosa e altre realtà criminali. Memorabile è la sua Relazione sulla Camorra. Cofirmò, con Antonella Bruno Ganeri, indimenticabile Sindaca di Paola, atti parlamentari presentati dallo scrivente, tra i quali: la proposta per le popolazioni salentine di “attivare le procedure previste per la loro candidatura al premio Nobel; per la Riforma della Facoltà di Medicina e Chirurgia; a favore dei Comuni impegnati in processi di beatificazione o canonizzazione di propri cittadini; “Abolizione del pugilato tra le discipline sportive”; “Modifiche all’articolo 4 della Legge 27 dicembre 1985, n. 816, concernente i permessi per l’esercizio del mandato degli amministratori dei parchi nazionali e regionali; “Ordinamento delle professioni di archeologo e di storico dell’arte”; “Modifica della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, recante Legge quadro sulle aree protette”; “Istituzione del Parco marino di Maratea”; “Modifica alla legge 23 aprile 1981, n. 154, sulla ineleggibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale e comunale; “Misure urgenti a favore del turismo e proroga di termini e agevolazioni tributarie e previdenziali per i settori produttivi dei Comuni danneggiati dalla guerra dei Balcani”.
Dagli stessi banchi di Palazzo Madama, Lombardi Satriani rispondeva a interviste di giornalisti, che gli chiedevano opinioni da riportare in “articoli”, che sostanzialmente erano suoi “articoli”, come egli stesso sommessamente ripeteva.
Le damigelle consegnano il Sigillum honoris causa a Luigi Lombardi Satriano
Dotato di autoironia, Lombardi Satriani accettò ben volentieri il Sigillum honoris causa, un “papiello” di finta pergamena che l’Università Popolare dell’Età Libera (UPEL) di Maratea Trecchina, nel giardino Papaleo Mignone, gli conferì nel luglio 2020, per essere stato pioniere dell’antropologia in Italia e nel mondo. Gli fu offerto, in goliardica pomposità, da un corteo di damigelle con fiaccole e sorrisi, alla presenza anche del Sindaco di Maratea, avv. Daniele Stoppelli.
Nella Introduzione del suo ultimo libro, VAGHE STELLE DELL’ORSA Il passato è il futuro, Luigi Lombardi Satriani ha scritto: “…chi ha avuto la fortuna di raggiungere la fase senile avverte l’esigenza di ripercorrere i tratti salienti del suo itinerario e di fissarli per sé e per gli altri, come occasione per rivivere momenti, eventi, figure, recuperandoli quali testimonianza di temperie culturali ormai trascorse”. In queste parole traspare una “stoica malinconia” nel far cenno all’età avanzata e alla cancellazione inevitabile di eventi e personaggi passati.
Ciao, Luigi! Sulla soglia dell’al di là, troverai Carlo Smuraglia, il nostro compagno senatore del gruppo Democratici di Sinistra, giurista, convinto difensore della Costituzione della Repubblica Italiana, uomo di cultura, ed eroe partigiano, scomparso anch’Egli, strana coincidenza, nel Tuo stesso giorno!
Quanto a me, dopo essere stato “compagno per una Legislatura”, sarò “amico per sempre”, come hai scritto, con mano malferma, nella Tua ultima dedica.
Maratea 7 giugno 2022 *Pubblicato su il Quotidiano Edizione Basilicata Mercoledi 8 giugno 2022
VEDI :
Sigillum honoris causa di Rosanna Papaleo
Sigillum honoris causa a Luigi Lombardi Satriani - 11 luglio 2020Sigillum honoris causa a Luigi Lombardi Satriani - 11 lugli
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