giovedì 23 giugno 2022

USO POLITICO DEL GAS IN BASILICATA ?

       

              -  Articolo  di  Nicola  SAVINO*  -

 

Arrivati al punto che non siamo più in grado di capire se si ufficializzi il voto di scambio! Come da Putin, l’uso politico del gas anche da noi?

Immaginiamo che il Comune di Melfi, invece di riscuotere la tassa per la spazzatura, concordi con Stellantis uno sconto sulle auto per i “suoi” cittadini. E però, cosa andrebbe a chi non può (o non vuole) auto o non abita a Melfi; e- quanto al gas-a chi usa altro combustibile o addirittura patisce il freddo? E cosa a chi abbisogna di un alloggio o “della medicina” (per sùbito e non per l’altro anno) o di un asilo nido.. prima che il figlio o il nipote emigrino?

Sbaglio… o si è aperta una via che non soltanto nega il principio dell’equità (tra condizioni personali e territoriali), ma- al fondo- la concezione stessa della “Statualità”, il modo di essere della res publica, della polis, la stessa funzione amministrativa?

 

A parte che dispensare bonus è molto meno faticoso che costruire condizioni per l’equità (e più redditizio elettoralmente), qui, in Basilicata, pare si tratti di gestirli direttamente da “terzi”. Originalità tale, che, se alla parte privata fosse di un qualche vantaggio un certo accordo, la medesima-ben sapendo che per l’altra è ormai “valore sommo” il consenso- potrebbe ben favorirne le ambizioni! E’ possibile si affermino come “normali” intese tra chi dovrebbe alla borsa pubblica (alla Comunità) e chi, mutandola in benefici individuali (non sociali), ne ricavi “riconoscenza politica”?

Ad evitare tale eventualità, in Basilicata, la gestione del “bene” gas era stata affidata (e forse dovrebbe tutt’ora) ad un Ente che lo monetizzasse sul mercato per versarlo al bilancio regionale; dal quale, infine, come tutti i tributi, secondo norma e con voto assembleare pubblico, fosse destinato alle priorità indicate nel programma a suo tempo scelto dai cittadini. Un circuito che il “nuovo costume” tende invece a considerare estinto; sebbene doveroso procedere in modo che all’ Amministratore giungano merito e voti ….secondo <la rispondenza al programma presentato dal suo partito>!

Tale “dinamica” sembra in estinzione, scomparsi ormai i canali di comunicazione tra società e istituzioni (i partiti, purtroppo mai regolamentati come prescritto dall’art 49 CC, e resistenti solo fin al termine della guerra fredda). Evaporatisi i programmi, lo sono anche gli elettori: che alla redazione non hanno potuto  partecipare nell’associazione detta partito; e che ora- nel caso migliore-votano per “passione” (clientela) e non per logica.

In questo scenario, facile diventi costume il bonus “girato” all’elettore, purché questo sia dotato della possibilità di votare il Benefattore! Tanto più dopo l’istituzione del “governatorato”, di modo che, da esso, si dispensi con magnanimità alla folla, la quale- plaudente- si accalchi e sgomiti per la “sua” briciola! Si offre così ai giovani l’esempio di una politica fondata sul beneficio: come all’epoca dell’”investitura ”,del rapporto personale e fiduciario; ora però da estendere alle Assemblee, per la solita necessità del famoso consenso.

Siamo così al “tempo pieno” del “sovranismo populista”, deposta ogni dialettica ed ufficializzandosi la negazione della solidarietà sociale: come con la perentoria ed insistente pretesa dell’“autonomia differenziata”! Mentre (assenti o assimilati gl’immigrati meridionali del tempo di “Rocco e i suoi fratelli”) le residue folle del Nord godono dei loro ministri e governatori (che proclamano l’ingiustizia come bandiera per riceverne merito), così anche in Basilicata, la “politica del gas” avalla questa strada…, differenziando i diritti degli abitanti di una Valle da quelli delle altre, e se serve, tra i Comuni. Insomma, quel che il Nord fa nei confronti del Sud con la “spesa storica” ...e non solo, il Sud ricalca fra i “propri” territori. Perciò, tutti felici, salvo chi-come chi scrive- non è più in grado di coglier connessioni e logiche!

E’ vero che ci troviamo spesso dinnanzi a sintesi difficili, come a Taranto, tra danni all’ambiente e diritto al lavoro; e che da situazioni simili può nascere il metodo del sussidio personale che talvolta incappa nel cosiddetto “traffico d’influenze”! Ma ora, in Basilicata, per quale difficoltà di sintesi ….o stato di necessità insuperabile si dovrebbe ridurre la Regione ad una correlazione tra privati, tra l’interesse al guadagno aziendale ed il vasto disagio sociale? Dov’è la mediazione politica, ragionata e sapiente, approfondita e pubblica, circa l’uso prioritario di questa disponibilità finanziaria? Mentre il Ministero nazionale preannuncia una stretta sul gas, qui ci si prepara a vantarne la donazione: altro che universalismo socialista o cattolico!

Di cosa dunque parliamo se tutti fanno a gara nell’attribuir a se stessi questa “magnifica invenzione”? Ovvia, dunque, la semplice impossibilità di capire! ns         

                                                           *già Parlamentare e Sottosegretario di Stato

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