sabato 6 maggio 2023

A 30 ANNI DA "MANI PULITE"

                                                            Nicola  SAVINO*

 

Alla ricerca delle cause del decadimento politico-istituzionale, divenuto disastroso in Basilicata, sarà anche utile non tacere dei “nostri tempi” (come suggerisce un Collega, Ex-regionale di Matera): dunque ricordare!  

Cominciando da <Mani pulite>, di cui il Presidente degli Avvocati, Caiazza, sottolineava- per Radio Radicale- anche le distorsioni“ tecniche” introdotte dal Pool milanese allo scopo di dilatare il potere dei P.M. (vedasi la registrazione dei “casi” con un solo Gip). Trascinò in Tribunale, esposti al pubblico ludribio (un po’ come, in Francia, i ghigliottinati del 1789), sia i “politici” che avevano “riscosso” per finanziare i partiti che quelli infiltratisi in “politica” per gli affari propri; e impose il paradosso che, a chi aveva incassato dall’Estero come il Pci, si dava la sanatoria mentre la si negava a chi aveva “finanziato il Partito”.

La grande stampa in testa, con il lancio delle monetine al Rafael s’incendiò la rabbia popolare; in Tv.. anche galantuomini in manette; molte le confessioni estorte. Una rivolta considerata purificatrice, che, a ben vedere, veniva dalla “pancia” della nostra “cultura politica .. una sorta di costante ..assai sintonica con (il vecchio) anarchismo (e nell’) età repubblicana.. (persino con) don Sturzo  e Maranini.. con la destra montanelliana e quella neo-fascista.. dai pannunziani ai pannelliani, tutti avversari ..della democrazia partitocratica” (A. Ciampi- il Messaggero del 1^ maggio). 

 

L’antipolitica, esplosa elettoralmente con il M5S, aveva dunque (ed ha) radici antiche! Da esse – Mediaset in testa - il Capo dello Stato –Scalfaro- che blocca al Ministro Conso il bis della depenalizzazione; la “congiura dei tanti a difesa della propria coda di paglia” e l’impossibilità di rendere facoltativo –al cittadino- il famigerato “avviso di garanzia” e l’inquisito.. “colpevole fino a prova contraria”.

Nemmeno si poté riflettere sul finanziamento dei Partiti, cioè sullo strumento indispensabile alla partecipazione dei cittadini, base e condizione del sistema!

Perché non si spiega già ai ragazzi che i Partiti o vengono finanziati dallo Stato (dunque, con modalità da studiare magari con  controllo o dalle stesse Assemblee), oppure li si lascia ai potentati economici?

Dal grande equivoco sullo strumento Partito, frutto di una mentalità ben profonda, sono poi scaturiti eventi come il berlusconismo, l’improduttività delle Bicamerali, la legge Severino e sull’ abuso d’ufficio, …persino l’Articolo V (a Bossi da D’Alema contro Berlusconi), da cui la possibilità a Calderoli di spaccare ora il Paese con una secessione mascherata.

Insomma, la <decadenza lucana> non è fenomeno isolato, avulso dalla mentalità “storica” del Paese, quella che ha perseguito la negazione e del Risorgimento e della capacità stessa del Mezzogiorno di farsi serio e produttivo!

Ignoriamo la catena dei limiti posti alle libertà costituzionali e la ‘tragica recita sulla legalità’? Delle legioni di Magistrati insediati nelle Direzioni dei Ministeri; di Sindaci e Parlamentari che si proclamano indipendenti per entrare ed uscire a gogò dalla Magistratura; di cittadini ed amministratori che, a scapito di Istituzioni e democrazia, hanno paura di firmare documenti; di quel che accade nelle Regioni (Espresso del 23/4)? E che, quando si convincono a candidarsi- come per il 15 maggio qui, da noi, in Basilicata- rifiutano il simbolo di Partito?

Una “democrazia” fasulla anche per l’alto numero di “reclusi in attesa di giudizio”; per la preclusione alle pene rieducatrici, al rispetto della dignità umana (per cui ci ha condannati la Corte Eu) !! Per l’esasperante lentezza dei processi e l’impossibilità di scalfirla: retaggio della situazione storico-politica in cui le libertà fondamentali sono rimaste deboli-per la lunga e forte resistenza conservatrice (a tratti ..anticostituzionale!) del Centrismo e dello stesso CS (per “il tintinnar di spade” che spaventò il buon Pietro Nenni)…..

Orbene, come non considerare che questo “clima” abbia pesato di più sulle periferie, ahimè più carenti di difese “critiche” ed economiche, come la Basilicata e l’intero Sud? Che ai suoi Territori ed alle sue Popolazioni sia risultato meno possibile appellarsi alle “libertà costituzionalmente garantite” (A. Panebianco – Corsera del 20/2)?

A noi resta perciò una strada lunga, molto più lunga e complessa rispetto alla Parte più evoluta del Paese (che pur ne difetta); e l’antipolitica, a fondo insediata nella coscienza nazionale di cui A . Ciampi, rigetta -più facilmente - il concetto di Partito e dunque della struttura indispensabile a qualsiasi tipo di Democrazia.

Qui, alle strutture che consentano la partecipazione con metodo democratico (art 49 CC), si sostituiscono (al meglio!) i “favori personali ed i comparaggi”, e risulta meno facile la scelta di personalità in grado di rappresentarci adeguatamente, cioè con competenza e responsabilità ..in funzione dell’equità e del bene comune. Come infatti gli elettori potrebbero individuarli senza disporre delle condizioni per concorrere alla loro formazione culturale ed alla loro stessa selezione?

Il decadimento nostro rispetto allo stesso  Dopo- guerra (quando pesarono gli accadimenti), ha la ben probabile causa nella percezione dei Partiti come veri e propri “trucchi”, se non addirittura come un ..”male in sé”; e perciò spetterebbe alla Scuola sradicarla … spiegando il ruolo dei Partiti in Democrazia! Ma occorrerebbe liberarla dell’equivoco- artificiosamente cavalcato dalla Dc “ai nostri tempi ”- quando la Politica invece che indispensabile al funzionamento della Democrazia veniva “imputata” di propaganda ad una parte di Essa. “Equivoco“ non solo di Scalfaro ma di tutti gli altri Ministri dell’Istruzione, del quale -specie noi a Sud- subiamo ancora le conseguenze!  ns    

                                                      *già Parlamentare e Sottosegretario di Stato 

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