martedì 30 maggio 2023

POLLICE ALL'INSU'

 


Con gli anni non diventiamo più vecchi, ma ogni giorno più nuovi.
(Emily Dickinson)

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Divagazioni e pastrocchi di ultraottantenne al sole di maggio

                                     Valerio  Mignone

 

 Maratea,  30 maggio 2023.

In vecchiaia ci si sveglia stanchi nello spirito e nel corpo. Il primo autocontrollo è la funzionalità degli occhi e degli arti. Può esserci una lombalgia del rachide, che, comunque, si cerca di contrastare mantenendo, con una buona volontà, la schiena dritta.

Preso atto che non c’è alcuna nuova, marcata, diminuzione della motilità, si procede all’accensione del telefonino, alla ricerca beneaugurante dei saluti di consanguinei, amici, e parenti; pur nella triste consapevolezza che durante la propria vecchiaia il loro numero diminuisce di giorno in giorno.

Ci s’impone di superare la iniziale depressione psichica al risveglio, con una prima, rapida lettura dei quotidiani - ben nota come la preghiera mattutina dell’uomo laico – grazie alla cortesia del buon Gabriele che, già dopo le sette di ogni mattino, poggia la carta stampata all’ingresso di casa.

Si conclude la prima lettura “a volo d’uccello”, saltando gli editoriali prolissi e ripetitivi di giornalisti ben noti, e dopo aver controllato tra i necrologi l’assenza di nomi di qualche amico o conoscente.  Superando la pigrizia da decubito supino, che facilita la lettura senza gli occhiali da miope, ci si alza dal letto; si eseguono modici esercizi fisici di torsione e flessione del corpo. Al termine si raggiunge il terrazzo per una esposizione ai raggi del sole mattutino.

Anziché leggere, come da prima intenzione, qualche vecchio libro preso dalla propria biblioteca, si rimane impelagati con sguardo, e riflessioni, nel Golfo di Policastro, tra la Punta degli Infreschi e il Capo di Scalea Diamante con Cirella. E nascono divagazioni, o “pastrocchi”, nel pensiero di un vecchio ultraottantenne.

Ci si espone al primo sole per poter intercettare i raggi ultravioletti e rendere disponibile la “vitamina D” per i tessuti sottocutanei, nonostante si sia non più in età infantile, quando si è in fase di accrescimento corporeo. Comunque, questa esposizione al sole è una sensazione gradevole!

Ovviamente, non ci si illude di ostacolare l’invecchiamento della pelle - destinata a diventare “pellecchia” per la rarefazione della sua componente elastica - o del tessuto muscolare, pur mantenuto in quotidiano allenamento, e destinato anch’esso a perdere parte della propria massa e funzionalità.

 

Il primo sguardo dal terrazzo va al giardino sottostante con la quercia e l’ulivo secolari, e i “Cipressi alti e schietti” di carducciana memoria. Anche l’agrifoglio, con le sue belle, fiorenti bacche rosse sopravvive al clima marino, da quando lo scrivente ne rimase affascinato, e ne deportò nel proprio giardino alcuni rami dalle “Alte Coste”, frazione montana di Lauria, negli anni ottanta del Novecento.

Il successivo spettacolo che balza agli occhi è il volo di merli, passeri e colombi che, a coppie innamorate, si inseguono con armonioso cinguettio, disturbato, talvolta, dal lento sferragliare dei treni locali della sottostante stazione delle Ferrovie dello Stato, e dai fischi dei controllori all’arrivo ed alla ripartenza; e dallo stesso rumore rapido di treni veloci.

Ma, nel girare le spalle, nell’altura dei vari colli tappezzati dalla macchia mediterranea, solcata da calanchi, anch’essi verdi di arbusti, appare nella sua maestosità la statua del Cristo Redentore con le braccia allargate, pronte ad accogliere fedeli e laici, progettata dallo scultore Bruno Innocenti.

Adesso, ahimè, è terminato il mio sproloquio! Ed ora cosa faccio? Non lo so!

In pomeriggio, andrò alla battigia del Porto di Maratea, a osservare, per qualche minuto, i giocatori di Tressette e Briscola, che, in una quindicina, si alternano al tavolo da gioco, rigorosamente dalle 17,30 alle 19,30. Alcuni di essi, quando non sono “di turno” al tavolo, fanno facile “critica” a questo e quel giocatore per errori, dopo avere osservato le carte in loro mani.

Essendo all’aperto, partecipa a questo circolo anche un fumatore incallito, che, con baffi e polpastrelli ingialliti, confeziona le sue sigarette con cartine e tabacco trinciato.

Intanto, io spero di non venir bersagliato sul Web dal “pollice verso” dei lettori di queste divagazioni.

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