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DESCRIZIONE
«Sono stato ritualmente affiliato all'età di 19
anni, credo di essere stato uno dei più giovani nella storia di Cosa
Nostra…». Giovanni Brusca è l'uomo che il 23 maggio 1992 premette il
telecomando che fece saltare in aria il giudice Falcone, la moglie e gli
uomini della scorta. Ma prima di quella data, per anni aveva ucciso,
imprigionato, minacciato, da vero uomo di mafia. La sua è stata una
lunga "carriera" e prima di tutto una "esistenza" nell'inferno della
violenza come sistema di potere. Senza chiedere troppo facilmente di
dimenticare le sue terribili responsabilità, Giovanni Brusca dialoga con
don Cozzi e racconta il suo percorso. In questo dialogo con un
sacerdote abituato a confrontarsi con tragedie e ingiustizie e con
faticosi percorsi di riconciliazione, si espone al giudizio del lettore,
ma soprattutto si mette nelle mani di un mistero di misericordia più
grande di lui.
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