mercoledì 29 gennaio 2025

PARTITI E CIVISMO

 -  Da  www.talentilucani.it  -


IL CIVISMO DI CONVENIENZA  

Di Redazione         il

EDITORIALE

Nella politica nazionale, e ancor più in quella territoriale, è ormai consuetudine assistere a recite ben studiate da parte di alcuni “trombati e tromboni” che, puntualmente, ad ogni tornata elettorale, si affannano a rincorrere una finta verginità politica. Se oggi i partiti vivono una crisi di ruolo, gran parte della responsabilità è da attribuire proprio a questi personaggi. Dopo aver goduto di ruoli, spesso apicali, all’interno dei partiti e aver tratto tutti i vantaggi possibili, costoro, giunti al termine del loro ciclo e accompagnati alla porta, tentano di rientrare in politica sotto mentite spoglie. Lo fanno grazie alla compiacenza di qualche complice rimasto in gioco, nascondendosi dietro il velo di un sedicente civismo.
Sono proprio loro che, conoscendo meglio di chiunque altro i meccanismi, le regole e le dinamiche interne ai partiti, si attivano non solo per rimettersi in gioco, ma anche e sopratutto per cercare di bloccare sul nascere ogni tentativo di rigenerazione del soggtetto partitico. È una realtà che ben conosciamo: la formazione politica e la crescita culturale offerte un tempo dai partiti sono state smantellate proprio da chi, una volta persa la posizione di potere, non ha esitato a denigrare gli stessi partiti per trarne un tornaconto personale.
Così, vediamo nascere nuove (o forse, meglio dire stantie) formazioni civiche, nelle quali ignari cittadini finiscono per essere arruolati da questi presunti spin doctor in  aggregazioni civiche che altro non sono se non l’estrema  difesa  di interessi personali.
È arrivato il momento di una sana presa di posizione. I partiti devono reagire con fermezza contro questo modo di agire “turlupinesco”. Questa stortura ha già iniziato ad inquinare la politica locale: lo abbiamo visto nelle scorse elezioni regionali, nelle amministrative di Potenza, e con ogni probabilità lo vedremo ripetersi a Matera.
Fino a poco tempo fa, i cambi di casacca, pur criticabili, avvenivano in modo più sporadico e restavano per lo più circoscritti all’interno delle stesse coalizioni. Oggi, invece, assistiamo a un vero e proprio mercato di opportunisti e transfughi in cerca di collocazioni personali convenienti.
Se i partiti vogliono recuperare credibilità e rispetto, è necessario che denuncino pubblicamente questa degenerazione morale del civismo di convenienza. È una questione morale e politica che non può più essere ignorata. Occorre che tutte le forze partitiche agiscano , congiuntamente e con determinazione, per tutelare il valore della politica e fermare questa deriva che rischia di compromettere definitivamente il tessuto democratico.  Jarod

 


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