giovedì 9 gennaio 2025

UN FIGLIO ILLUSTRE DI LAURIA

 

Mario Lanziani Pittore e Ritrattista lucano del primo ‘900*

Valerio Mignone

 

“Don” Mario Lanziani - con il “Don” attribuito, oltre che al Clero, anche a persone laiche meritevoli di stima e rispetto – è stato un pittore paesaggista, ritrattista, e decoratore di chiese, cappelle, e di palazzi signorili in Basilicata e dintorni.

Chi scrive – occasionalmente - ha rivisto in un palazzo signorile di San Costantino di Rivello che si affaccia sulla baia di Sapri, nel Golfo di Policastro, dipinti di Mario Lanziani, ed ha avuto lo spunto per ricordare questo figlio illustre di Lauria.

Proprio nel palazzo Megale di Rivello, in anni lontani, un vescovo di Policastro scoprì l’arte di Mariano Lanziani, meglio noto come Mario.

Figlio di Giacomo Antonio - anch’Egli decoratore - il Lanziani nacque il 1883; e poté frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, soltanto per un breve periodo, durante il servizio militare, per scarsità di mezzi economici.

Rientrato a Lauria, Mario Lanziani, a soli vent’anni di età, dipinse una Madonna del Rosario sul soffitto della Chiesa omonima di Trecchina.     

Anche un suo fratello si cimentava nell’uso di colori; ma, meno dotato, poté fare soltanto l’imbianchino, e vendeva, in un negozio, pennelli, colori, carta da parati, ed accessori affini.

 

Su commissione, Mario Lanziani faceva il ritrattista di propri concittadini e del Lagonegrese; ed accoglieva, di buon grado, anche allievi pittori, come l’apprezzato Emilio Larocca, di Trecchina.

Dedicatosi a dipingere affreschi, pareti, soffitti, tele, donò al Comune di Lauria un dipinto che raccoglieva quattro medaglioni con i ritratti dell’Ammiraglio Ruggiero di Lauria, del cardinale Lorenzo Brancati, del patriota Nicola Carlomagno, e del beato Domenico Lentini.

Non si può non citare un suo “Crocifisso” per la Chiesa parrocchiale di Lauria Superiore, in cui il Lanziani dipinse, su una croce, il corpo di Gesù, con il capo circondato da una corona di spine, viso sofferente, con le braccia aperte inchiodate, e sanguinanti, e con i piedi, incrociati l’uno sull’altro, anch’essi inchiodati, e sanguinanti, come l’emitorace destro, mentre due donne, la Vergine e Maria Maddalena, e San Giovanni Evangelista, appaiono anch’essi sofferenti per il sacrificio di Gesù. In alto, sulla croce appare la scritta INRI.

La notorietà del pittore Lanziani giunse in Sicilia; in una cappella gentilizia del cimitero di Taormina si ritrova una sua tela in cui Egli, ancora addolorato per la perdita di un figlio di tre anni, raffigurò un gruppo di bambini.

Già Autore di ben 200 opere, negli anni Cinquanta del Novecento, Mario Lanziani si ritirò a vita privata, e si limitò a produrre “Opere locali”, come “Ritratti di Persone”, e paesaggi, rimanendo nel suo studio, che, con ampie finastre, si affacciava sulla vallata del Fiume Noce, di fronte al Monte Coccovello.

Anche i genitori di chi scrive furono sollecitati da Lanziani a farsi “ritrarre”; e le relative tele furono collocate in due antiche, belle, ed ampie cornici, 60 cm. X 78 cm., finemente intagliate, stuccate, e dorate. Queste cornici ospitavano, precedentemente, i ritratti a stampa del re Umberto I di Savoia, e della Regina Margherita, che, ovviamente, furono rimossi per poter ospitare le tele del pittore Lanziani.

Purtroppo, queste tele furono rubate a Milano, nell’appartamento del palazzo condominiale di chi scrive, lasciando, inspiegabilmente, in loco, le succitate, pregevoli, ed antiche cornici.

Che fine abbiano fatto quelle “tele” vecchie, con i ritratti di Lanziani non è dato sapere. Probabilmente, saranno state utilizzate per dipingervi, sopra, altri “soggetti”, di maggiore attrazione, in quel periodo in cui a Milano era fiorente il mercato del “Falso”, vendendo per antico ciò che antico non era.

Oggi, alcune opere di Mario Lanziani sono ospitate anche in sale del Palazzo Marangoni, a Lauria Inferiore.  

In considerazione del diffuso riconoscimento di artista, il Comune di Lauria valuti l’opportunità di intestare a questo suo figlio illustre, Mario Lanziani, il toponimo di via Fontana, ove Egli abitava; o, in alternativa, apporre almeno una targa commemorativa sulla facciata della casa ove Egli dimorò.

Maratea 7 gennaio 2025      * Pubblicato su Il Quotidiano del Sud il 9 gennaio 2025

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