sabato 22 marzo 2025

A LAGOPESOLE...COSE DA PAZZI !

 -  Da  www.talentilucani.it  -


LAGOPESOLE, STORIA DI UN CASTELLO CHE SI NEGA AL PUBBLICO 
 


Il Castello di Lagopesole riaperto al pubblico, dopo oltre quattro anni di chiusura, ad agosto del 2023, in realtà ha pochissimo tempo da dedicare ai suoi visitatori. 5 ore al sabato e alla domenica. Cose da pazzi! Eppure ci sono cifre che dovrebbero far meditare. Nel 2019 i visitatori furono all’incirca ventimila , come dire che in 4 anni sono stato persi 80.000 visitatori con forti conseguenze sull’economia del territorio. Anche la mostra  multimediale , aperta nel 2011 con il titolo “il mondo di Federico”, costato 2.5 milioni , e’ stata smontata i e  ammassata in qualche locale del Castello mentre e’ in corso un contenzioso  tra Demanio e la disciolta Comunità montana del Basento. Sono utilizzati solo il cortile, la cappella ed il Museo dell’emigrazione . Nonostante  le continue segnalazioni al Ministero della Cultura, la petizione di 18.000  firme inviate all`apposito Dipartimento nazionale dei   Musei  e alle strutture regionali dipendenti dai Ministero la situazione resta grave e irrisolta.  Con l’accorpamento del Maniero al Polo Museale del Melfese il personale per il castello di Lagpoesole è ridotto all’osso, basti dire che è  aperto da una guardia giurata retribuita dalla Regione e non esiste bigliettazione. Si e’ di fronte ad un bene storico monumentale  dimezzato senza servizi adeguati, personale statale, strutture di prenotazione. Il minimo sindacale è che dal prossimo 1 aprile gli orari di apertura e chiusura del Castello di Lagopesole sia identico a quelli d Melfi e Venosa e gestito da personale statale.   Il sistema Museale lucano  registrava 250 Mila visitatori del 2019, 245.000  del 2023. Lo sviluppo della Cultura e del turismo sempre più presente in convegni, incontri,forum, eventi regionali,nazionali ed esteri con forti risorse,eventi in quantità industriale, è totalmente sganciato dalla realtà e dalla gestione concreta dei giacimenti culturali del territorio. L’ennesimo convegno “Gli strumenti della promozione della cultura” svoltasi a Potenza ha registrato, con le conclusioni del Capo Gabinetto della Giunta,  la replica del passato all’insegna del tutto va bene, anche se poi  il rappresentante del Ministero della Cultura ha dovuto affermare “spostiamoci verso il Tirreno altrimenti siamo succubi dei pugliesi che ci rubano i turisti”.  Insomma siamo senza pensiero e senza capacità di azione. 


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