La politica centrista nazionale , ha mostrato senza dubbio il campo politico . Invece, il caso della collocazione di Azione e Italia Viva in Basilicata è emblematico di un atteggiamento che sembra seguire la regola del “dove conviene, vado”.
Proprio oggi, in Parlamento, i partiti di Renzi e Calenda hanno preso una posizione netta contro il governo di Giorgia Meloni sul caso Ventotene e sui padri fondatori dell’Europa, sancendo una chiara linea di demarcazione tra il loro posizionamento nazionale e quello dell’esecutivo di centrodestra. Un’opposizione che stride con il quadro lucano, dove invece queste forze politiche sembrano muoversi in modo divergente , del tutto e dovunque allineate con il centro destra .
In Basilicata, questa distonia politica è ormai diventata una costante. Azione e Italia Viva anche alle amministrative, continuano a mantenere un atteggiamento ambiguo, senza una chiara strategia di ricollocazione nell’alveo progressista. Eppure, se esiste una reale volontà di contribuire alla costruzione di un’alternativa al governo della destra, non si può prescindere da un lavoro di riconciliazione con il centrosinistra.
Ma questa riconciliazione, almeno per ora, non sembra essere all’ordine del giorno. Il centrosinistra lucano rimane ostaggio di spinte centrifughe, frutto di populismi e di strategie sotterranee dei cristallizzatori che puntano a dividere piuttosto che unire. Le continue frammentazioni interne e i giochi di potere che provengono dai “registi occulti” del fronte progressista rendono sempre più difficile un percorso comune.

 
Finché queste dinamiche non verranno superate, il campo largo del centrosinistra rimarrà un’idea irrealizzabile. Servirebbe, prima ancora di qualsiasi richiesta ufficiale da parte delle segreterie nazionali, un atto di responsabilità da parte di chi ha scelto di stare nel limbo. I DCV “Dove Conviene Vado “ alle prossime politiche non avranno vita lunga se continueranno a oscillare senza una direzione chiara.
Il centrosinistra lucano deve smarcarsi da chi lavora costantemente per rompere, evitando di restare vittima di tatticismi che portano solo a indebolire la propria proposta politica. L’obiettivo dev’essere costruire una coalizione realmente inclusiva, che valorizzi tutte le sue componenti e che sia in grado di offrire ai cittadini un’alternativa di governo solida e credibile.
Senza una linea politica chiara del nazionale, e senza una vera volontà di aggregazione, i giochi opportunistici di alcuni locali rischiano di lasciare la Basilicata nella confusione assoluta.