martedì 1 maggio 2018

ALTRO CHE "FESTA DEL LAVORO"!


DAL  BLOG  "SGF  IN  PIAZZA"  DI  PIETRO  GIOVANNI  SPADAFORA

San Giovanni in Fiore – 1° Maggio: Festa del lavoro?
Pubblicato il 1 maggio 2018 

Il grande problema che attanaglia la comunità sangiovannese, e che è più forte, essendo noi un Comune dell’area interna del territorio calabrese, uno dei territori europei con la più alta depressione economica, è proprio la mancanza di lavoro.
Altro che “Festa del Lavoro”! Qui a San Giovanni in Fiore non vi è da festeggiare alcunché, sotto ogni profilo occupazionale e di lavoro. Anche perché da domani mattina, passata la fase di demagogia e d’ipocrisia della giornata, ci sarà il buio totale.
Politici locali e nazionali, in primis, istituzioni, partiti, sindacati, prelati ecc. ecc., oggi sono tutti a ricordare la festa del lavoro, esprimendo le proprie tesi, senza però mai calarsi nella realtà che ormai interessa e ha interessato diverse generazioni sangiovannesi e non solo: la mancanza di lavoro!
San Giovanni in Fiore, lo ribadisco, è una comunità che via via si sta spopolando, impercettibilmente, sempre di più. Famiglie, giovani e oggi, anche anziani, scappano da questa nostra realtà.
A parte qualche stipendiato, qualche pensionato, qui da noi, tante persone hanno già iniziato, da tempo, a vivere, o cercando di sopravvivere, in condizioni di precarietà estrema che in alcuni casi rasenta la povertà.
Auspico, illusoriamente, un intervento strutturale che coinvolga tutte le Istituzioni pubbliche nelle diverse articolazioni (Governo nazionale (?), Regioni, Comuni, ecc.) nel pianificare un intervento straordinario per il lavoro, sbloccando una fase, pluriennale, di immobilismo istituzionale non più sopportabile.
Ma, soprattutto, spetta alla politica, quella responsabile, se esiste ancora, fare qualcosa immediatamente senza indugi, prima che si sfaldi il patto sociale del Paese.
Infine auspico che sia istituita la festa dei disoccupati, dei poveri, degli invisibili, dei precari, dei bisognosi, degli indigenti, dei dignitosi, dei disagiati, di chi è stato costretto a lasciare il paese, gli affetti e così via.
Perché sono loro gli eroi odierni!
Pietro Giovanni Spadafora

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