-“Una cartina del mondo che non contenga Utopia non è degna
neppure di uno sguardo, perché tralascia il paese nel quale l’umanità continua
ad approdare. E, quando vi approda,
l’umanità si guarda intorno, vede un paese migliore e issa nuovamente le vele.
Il progresso è la realizzazione dell’Utopia”.-
-Oscar Wilde-
Alla normalità, intesa come regolarità, abitudinarietà,
quotidianità, fa in qualche modo da contraltare l’utopia, che si manifesta in
un ideale etico-politico destinato anche a non realizzarsi sul piano
istituzionale ma avente, comunque, una funzione stimolatrice nei riguardi
dell’azione politica, nel suo porsi come ipotesi di lavoro o, per via di
contrasto, come efficace critica alle istituzioni vigenti.
La nostra bella, amata Maratea predilige la normalità ma non
disdegna, di tanto in tanto e per fortuna, l’utopia che meriterebbe incremento
e diffusione equilibrati a vantaggio della comunità intera. Dopo il fermento
turistico-culturale estivo si appropinqua l’autunno e con esso il “letargo”
invernale, accompagnato dal nostalgico ricordo della straripante vitalità
soprattutto agostana, pur da tanti vissuta con fastidio.
Sophia Loren a parte, premiata per la carriera e con conferimento (voto a maggioranza del
Consiglio comunale) della cittadinanza onoraria di Maratea, dove è venuta
(Hotel Santavenere) per l’occasione ed in modo fugace forse per la prima volta,
la variegata e dirompente vitalità estiva non è uscita dai canoni
della comoda normalità se non in qualche occasione, tra le quali mi piace
menzionare il ciclo di incontri “Conversazioni al tramonto” presso il “Giardino
delle Arti” –Convento Sant’Antonio in località Cappuccini – sede del Centro
operativo SABAP Basilicata.
Uno degli incontri, tutti di particolare interesse, ha avuto
come tema la candidatura UNESCO di Maratea, tanto cara al Prof. Francesco
Sisinni, suo entusiastico promotore e sostenitore nonché coordinatore della
opportuna Commissione scientifica.
Per l’occasione, presenti il Prof. Sisinni ed il Sindaco di
Maratea, Domenico Cipolla, ha partecipato alla “Conversazione” l’Associazione
“Amici di Maratea” con il suo Presidente, Dott. Lorenzo Di Napoli, e numerosi
associati. Dall’incontro sono emersi, pur con le difficoltà legate all’iter
della candidatura, la favorevole volontà unanime del Consiglio Comunale e
l’appassionato sostegno teorico-pratico da parte dell’Associazione, presieduta
dal Di Napoli.
Ebbene, proprio a proposito della motivata candidatura di
Maratea a patrimonio dell’umanità Unesco, nel condividerla e sostenerla anche
come componente della Commissione scientifica, mi permetto fare alcune
riflessioni:
È evidente che si tratta di qualcosa che esce dalla normalità della nostra piccola comunità che, con il Consiglio comunale, si è di fatto proposta di ridisegnare la sua cartina e che, “guardandosi intorno, vede un paese migliore e issa nuovamente le vele”, stimolata dall’utopia.
Ma è davvero così o il tutto si riduce al tarlo dell’utopia
del Prof. Francesco Sisinni, che, nel raccogliere il testimone del compianto
suo fratello Fernando e volando alto, già tanto ha fatto per Maratea e la
Basilicata e continua tenacemente a cercare nella sua terra, pur consapevole
del “nemo propheta in patria”, il
progresso, comunque “realizzazione dell’utopia”?
La mia impressione, ma spero di sbagliarmi, è che la nostra
comunità non abbia ancora compreso la portata mondiale della candidatura e non
l’abbia ancora fatta propria con un visibile, concreto e corale, entusiastico appoggio,
che avrebbe sicuramente benefica funzione stimolatrice nel lungo e difficile percorso verso
l’UNESCO.
Non basta la positiva volontà dell’Amministrazione e
dell’intero Consiglio comunale, seguita da tiepida azione fin qui della Regione
Basilicata, come non può bastare il sostegno dei tanti marateoti e non, se manca
la corale, attiva partecipazione dell’intera comunità locale, con forte eco che percorra la nostra
Regione sino a diffondersi in tutta l’Italia e nel mondo. Tanto è stato
correttamente ritenuto necessario dal Dott. Lorenzo Di Napoli, nella sua
qualità di Presidente dell’Associazione “Amici di Maratea”, in una delle
“Conversazioni al tramonto” presso il “Giardino delle Arti”- Convento
Sant’Antonio- ai Cappuccini- in data 21 agosto, dedicata proprio alla
candidatura UNESCO della nostra Città ed alle iniziative messe in campo da tale
Associazione a suo sostegno.
Devo, però, osservare che a Maratea vi è da tempo un pullulare di Associazioni, a
cominciare dal tradizionale “Centro culturale”, le quali sono rimaste sin qui
inspiegabilmente silenziose sull’argomento, anche durante il periodo estivo,
con opzione per la cura ciascuna del suo orticello tra, a volte, monotone
presentazioni di libri, cura di mostre, realizzazione di sagre e via dicendo, pur opportune, ma quasi
in una sorta di improduttiva competizione, piuttosto incapaci di dialogo e
rapporto tra di esse ed incuranti della grande opportunità offerta a Maratea
dalla sua candidatura a patrimonio mondiale dell’Umanità.
Le tante Associazioni culturali e non presenti sul nostro
territorio sono una ricchezza per il tessuto sociale ma, nel nostro caso,
sarebbe opportuno, se non necessario, un loro maggiore impegno in sintonia con
concreti segnali di collaborazione ed iniziative, anche comuni, aventi come
obiettivo il progresso che “è la realizzazione dell’Utopia” e non certo della
normalità.
Quale migliore occasione, finalizzata a tale scopo, se non la candidatura di cui si tratta?
Quale migliore occasione, finalizzata a tale scopo, se non la candidatura di cui si tratta?
Ed allora issiamo insieme le vele e che Maratea, con la sua
storia e la sua bellezza, possa ritrovarsi entusiasticamente unita nel sostegno
teorico-pratico alla cennata sua candidatura, così come lo è sicuramente da tempo nel culto del suo
Santo protettore, San Biagio!
"Conversazione al tramonto" - 21 agosto 2018 |
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