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IL VOTO IN BASILICATA E’ SENZA MESSAGGIO
Più che la vittoria del nuovo è la sconfitta del vecchio. Al Nord una destra usurata dal potere e che ne ha fatto di tutti i colori paga il prezzo di un decennio di malapolitica . Incassa il centrosinistra più per demeriti altrui che per demeriti propri. Il PD che continua a perdere nelle regioni del Sud, inverte la tendenza al nord e , questo il fatto positivo, riesce ad essere ancora il pilastro maggiore dell’alleanza, fruendo del fatto che i cinque stelle, fra cazzate, divisioni, goliardie e lotte fratricide, si è bruciato la quasi totalità del bottino elettorale, riducendosi ad una forza sussidiaria e complementare rispetto al ruolo di protagonista assoluto che aveva. La sola indicazione di novità viene da Milano e Torino , le due città che più hanno vissuto i guasti ambientali di una industrializzazione aggressiva e che adesso stanno proponendo una politica di sostenibilità, con un buon consenso ai verdi e, soprattutto a a Sala che ne è diventato il nuovo interprete. Al di là della situazione difficile che aveva trovato, la Raggi non è riuscita ad arrivare al ballottaggio pur avendo avuto un risultato che se paragonato a quelle dei cinque stelle nelle altre città è comunque un buon viatico personale. Se si porta avanti questa tendenza tutte le Regioni del Nord, ad eccezione del Veneto, finiranno col voltare le spalle ad una destra che ha perso la partita per l’esagerato personalismo dei due maggiori leader dello schieramento, comportamenti inopportuni sia per le troppe giravolte di Salvini che per lo spregiudicato assalto alla guida del carro da parte della Meloni. Per Letta questo ossigeno è un buon regalo che lo stabilizza , ma se non ne approfitta per dare una indicazione di rinnovamento del partito, finirà col fare il gioco dell’altalena, giù dove governa e su dove è stato lontano dal potere. Che la Basilicata vada in controtendenza non ci piove. Il risultato di Melfi sorprende solo chi non capisce di politica, con un giovane militante di sinistra cui hanno dato l’incarico di pagare il conto per tutti , dopo che ognuno se n’è uscito alla chetichella.Gianni Pittella precipitatosi a Lauria per frenare una frana politica è riuscito a riprendersi la rappresentanza di un territorio, mettendoci impegno. Né sorprende il risultato della Verri a Pisticci, che paga il calo di consensi generale del suo Movimento. E’ comunque uno smacco per un Sindaco uscente non arrivare al ballottaggio, perché Pisticci non è Roma e un Sindaco che sappia farsi stimare dai cittadini ha un vantaggio competitivo che gli dovrebbe consentire almeno il ballottaggio, come dimostra l’affermazione indiscussa di De Trana, uno dei Sindaci più amati in assoluto dal popolo pisticcese e che si è preso la rivincita contro chi nel Pd ne ha sfruttato il consenso come fosse un fatto dovuto e non un atto politico di un certo peso. Rionero, per contro, dimostra che una larga coalizione di centrosinistra, quando è impostata su basi serie e con persone all’altezza riesce a sfondare, a patto che ci sia concordia, serietà nella scelta dei candidati, e non tentativi di fregarsi a vicenda. Detto in soldoni dalle elezioni in Basilicata esce solo la fotografia di una situazione statica, che non offre indicazioni sul nuovo possibile. Possiamo ragionare sul gossip o sui piccoli eventi locali, ma la situazione complessiva è da fermo immagine. Tutti diranno che hanno vinto. Contenti loro. Rocco Rosa
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