"Meritano un tentativo di spiegazione i risultati in controtendenza nei Comuni in cui i Progressisti avevano puntato sulla candidatura di un intellettuale.
E’ probabile che all’insuccesso abbiano contribuito sentimenti minori, di quelli che non ti aspetteresti dal compagno di studi o dall’amico e perfino dal parente, i quali hanno infine votato per l’avversario e magari ceduto all’argomento che gli studi sottrarrebbero tempo alla cura del Comune e lascerebbe campo ad un <sindaco ombra>.
Tuttavia, queste motivazioni, sebbene non rare nelle nostre piccole Comunità, non spiegano l’orientamento di Massa, ch’è poi in definitiva quello che decide il risultato! Di questo dobbiamo perciò tentare la comprensione: dei momenti in cui prevale una “ventata”, delle fasi, dell’orientamento, della tendenza.
Qui, nel nostro Sud, nel ’18, l’ondata grillina ha segnalato la crisi dei partiti; ora- ad essa- in contrasto con quanto accade nei Comuni maggiori da Napoli in su -segue l’ondata della Destra, coltivata particolarmente dalla Lega. Sebbene evidente la sua matrice nordista (per le linee politiche sul “regionalismo differenziato” che insistono a danno del Sud), Essa ora vince nei piccoli Comuni anche per l’adesione dei giovani a corto di prospettive! Perché tanta contraddizione? Perché la nostra Gente, quella stessa che soffre disoccupazione, emigrazione e sottosviluppo, costretta a sciupare il suo tempo nei bar e nelle cantine, sceglie un ulteriore danno per il proprio Territorio e per se stessa? Possibile non capisca di subire un inganno? Un tempo le classi sociali sceglievano in base all’<interesse economico >, la molla fondamentale dell’orientamento politico. Ora non è più così? In Capitale e Ideologia del 2020, Thomas Piketty dà credito a questa mutazione tra i laureati a Sinistra e il proletariato a Destra, come poi confermato dalle elezioni Usa e con l’invasione del quel Parlamento.
La visione marxista è dunque superata dalle tecnologie informatiche? Il nostro futuro, e quello del Sud in particolare, dipende dalle piattaforme mediatiche, che diffondono capillarmente gli slogan e le “falsità” più facilmente accettate da coloro che sono meno dotati di spirito critico, indifferenti alla necessità di sottoporli al “vaglio della Ragione” (Kant)? Non c’è dubbio che il dilagare dei Media è tale da sollecitare che si ricerchi il modo d’impedire che i Governi e gli Stati ne siano condizionati! Ma è tuttavia allarmante che incidano nei nostri piccoli Paesi, dove tutti si conoscono e dovrebbero esser aiutati dalle situazioni di fatto e dalla conoscenza diretta delle persone ad individuare le più competenti per la guida delle Amministrazioni. Perché scelgono invece contro il loro interesse, a vantaggio della Lega e del suo Nord? Consentono si confermino al potere i “padroni del vapore” e che continui il tradizionale sfruttamento dei Comuni come accade in Calabria, dove tempo fa, la Lega ha vinto persino a Riace?
Per tentare di rispondere a queste domande, non può non riesaminarsi la questione dei Partiti e della loro involuzione! Quando Essi avevano prestigio- perché corrispondevano alle ideologie (comunismo o democrazia, Est oppure Ovest) e le macerie create dal fascismo erano ancora fumanti- preparavano i propri candidati, li accreditavano presso l’opinione pubblica, assicuravano la comunicazione tra questa e quelli, ne controllavano l’operato; e chi invece cambiasse casacca, veniva squalificato a gran voce dall’opinione pubblica!
Il <guaio> iniziò quando, con il Muro di Berlino- caddero le ideologie e non si volle cogliere la necessità d’imporre il <metodo democratico> (art 49 CC). Da allora, non regolamentati gli Statuti con tale obbligo, chi ha “fatto politica per i propri interessi” e vuol continuare a farla, ha adottato l’<usa e getta> rispetto ai Partiti, vantando persino d’<esserne libero>. Specie nel Sud, si son ripetute le riaggregazioni degl’interessi parassitari dagli opposti versanti: in una formula che offrisse facile accoglienza e protezione. E poiché i Nordisti son venuti qui a caccia di voti e di copertura nazionale per i loro ulteriori vantaggi (con i soldi pubblici negati ai Lea e Lep spettanti al Sud) hanno accolto di tutto: ed i vecchi interessi del Sud si sono riciclati a favore dei Leghisti!
Per questa via, lo sfarinarsi dei
Partiti ha giovato agl’interessi territoriali; e poiché del Sud sono i più
deboli, la tendenza - qui ancora in alcune aree- lo danneggia respingendo la
disponibilità dei migliori. L’astensione dal voto della metà degli elettori per
di più in elezioni amministrative di solito più partecipate indica quanto indispensabile sia
rifondare i Partiti. E che finché non si
sarà capaci di rilanciarli su basi effettivamente democratiche, dai nostri
“paesetti sperduti” continuerà ad allontanarsi l” alba nuova” invocata da Rocco
Scotellaro! ns"
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