domenica 1 maggio 2022

IN RICORDO DI ALEXANDROS PANAGULIS

 

1939-1976
Alexandros, detto Alekos, Ingegnere, Politico Resistente e Poeta greco, morì il 1° maggio 1976 a 37 anni ad Atene in un incidente automobilistico.

E' considerato un eroe nazionale dalla Grecia moderna. Fu un intellettuale e attivista per la democrazia e i diritti umani e rivoluzionario in lotta anche armata contro la dittatura greca dei colonnelli (1967-1974).

   

“Essere uomo significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere. Guarda più o meno quel che dice Kypling in quella poesia intitolata “Se“.  - A. Panagulis -

                            

                                                        T E M P O  DI  C O L L E R A

                                                                                             di  A. Panagulis


                                                                Voi, tombe che camminano
                                                                  insulti viventi alla vita
                                                              assassini del vostro stesso pensiero
                                                              manichini antropomorfi

Voi che invidiate le bestie
che offendete l’idea del Creato
che chiedete rifugio all’ignoranza
permettete alla Paura di farvi da guida

Voi che avete dimenticato il Passato
che vedete il Presente con occhi appannati
che non avete interesse per il futuro
che respirate solo per morire

Voi che solo per gli applausi avete mani
e che domani applaudirete
più forte di tutti come sempre
e come ieri, e come oggi

Sappiate allora voi
scuse viventi di ogni tirannia
che i tiranni li odio tanto
quanto ho nausea di voi

(Poesia scritta nel giugno 1971) 



Questa è la poesia che Panagulis dedicò a Pasolini dopo il suo orrendo omicidio:



                                                               A Pier Paolo Pasolini

Voce umana
Vestita di bellezza
Era quella che ci davi
Umana e bella
Anche se duramente accusava

Amore semplice umano
La tua vita
Amore e paura per l’uomo
Per il progresso fede
E lo sviluppo insopportabile per te

V’erano momenti in cui ascoltando
Le parole scorrere dalle tua labbra
Riudivo i versi di Rimbaud
“Sono nato troppo presto o troppo tardi?
Cosa sto a fare qui?
Ah, tutti voi,
pregate Iddio per l’infelice”

No Pier Paolo
Non sei nato né presto né tardi
Ma peccato che tu sia partito
Mentre la verità si combatte
Mentre tanti si scontrano
Senza sapere perché
Senza sapere dove vanno

Mentre le religioni cambiano faccia
E le ideologie diventano religioni
E molti vestono paraocchi di nuovo
Tu non dovevi andar via.



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