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L U C A N I N E L M O N D O, LA BELLA STORIA DI TIZIANO FIORE
Ci sono storie che ti riempiono il cuore e ti danno la speranza che presto o tardi qualcosa cambierà in questa terra. Storie di giovani che non trovano spazio in questo piccolo e sorvegliato villaggio e che affrontano il mondo globale con il passaporto di studi seri e di una determinazione antica, la stessa dei loro padri e dei loro nonni che per portare il pane a casa non hanno esitato ad andare lì dove c’era il lavoro, fosse anche ai confini del Mondo..La differenza è che i tanti giovani che oggi vanno ad arricchire il partrimonio di risorse umane di altre nazioni, si portano via anche quel surplus di conoscenze, di specializzazioni che servirebbero a dare una svolta allo sviluppo di questa regione. Abbiamo fatto la conoscenza di Tiziano Fiore, ingegnere che vive in Estonia, uno dei paesi piu’ digitalizzati al Mondo.
E’ nativo di Viggianello , stupendo borgo del Parco Nazionale del Pollino, studi superiori a Rotonda e poi l’eccellenza universitaria di Pisa, dove si è laureato in Ingegneria Aerospaziale, laurea magistrale nel 2010. Ingegnere aerospaziale con specializzazione in propulsione aerospaziale e molto appassionato di tecnologie spaziali e sistemi energetici, ha lavorato per un’azienda che opera nel settore spaziale per 3 anni. Poi è andato in Olanda per lavorare nel progetto del lanciatore europeo Arianne 5 e dove ha lavorato per circa 7 mesi, prima di rientrare in Italia nuovamente. Qui ha lavorato per 4 anni, per una multinazionale americana. Nel 2018 si è trasferito in Svizzera,con l’incarico di R&D Manager per una multinazionale.
Ora è in Estonia, a capo del dipartimento di project management e di ingegneria di una grossa multinazione Svizzero-Svedese che ha una sede a Tallinn. Tra l’altro è Mentor di startup presso un incubatore online e fa da consulente alla Commissione Europea per la valutazione di progetti che richiedono supporto finanziare all’Europa.
Con tutto questo bel da fare , Tiziano non ha perso di vista la sua terra. Ha creato un sito nel quale dà consigli agli altri giovani lucani per portare avanti progetti , convinto che solo seminando ricerca e innovazione si potrà recuperare il gap. Quando gli chiediamo perché non ha trovato lavoro in Italia, ci risponde con franchezza:
– Si, negli ultimi anni ho provato diverse volte a trovare lavoro in Italia, ma purtroppo le opportunità si presentano solo vicino a Milano o Torino e io vorrei lavorare al centro-sud; in aggiunta i compensi offerti sono bassi il che rende impossibile vivere in un città del nord Italia con una famiglia senza un appartamento di proprietà. Nel pubblico poi ,non ne parliamo, ma credo che la maggior parte dei ruoli siano assegnati per conoscenze e appartenenza politica.
Ma non c’è una legge incentivo per invertire la fuga dei cervelli?
Si,è vero, ci sono benefici fiscali per il “rientro dei cervelli” per 5 anni, con un abbattimento dell’imponibile del 70% e al sud fino al 90%. Molto buono ma difficilmente si coniuga questo incentivo economico con vere opportunità di crescita professionale che propongano prospettive di lunga durata. C’è la legge ma non c’è un ambiente ricettivo che sappia valutare il valore di un innesto . Non è che, tornando, uno deve ricominciare daccapo
Ormai hai fatto una gavetta tale che ti si può chiedere che cosa faresti per rendere attrattiva la Basilicata nei confronti di investimento nelle risorse umane e professionali
Per me,si devono fare poche cose essenziali
- attirare investimenti al sud di società e multinazionali italiane ed estere. In particolare in ambito IT, dove gli investimenti richiesti in termini di strutture e l’impatto sul luogo sono molto meno onerosi della classica industria energetica / oil&gas.
- Introdurre nelle scuole (seriamente) materie tecniche digitali e l’informatica per formare i giovani con competenze che possano essere usate nel mondo del lavoro remoto e per fare impresa al sud. Purtroppo la scuola Italiana è di vecchio stampo, non al passo con i tempi e troppo teorica.
- Introdurre facilitatori di impresa che possano aiutare e guidare i giovani a cimentarsi nel mondo dell’imprenditoria sin dalle scuole superiori quando si ha il massimo dell’energia e della creatività.
- incentivare, in modo pratico e concreto l’apertura di startup e imprese, con finanziamenti diretti. Ad oggi i finanziamenti arrivano con tempi biblici. Ci sono modelli europei come in Francia, Svezia e Danimarca che funzionano bene.
- Promuovere la meritocrazia e rimuovere il reddito di cittadinanza .
Non ritieni che una legge ben fatta sul lavoro da remoto, sullo smart working,possa costituire un incentivo a tornare per una gran fascia di giovani lucani, ricucendo lo strappo e creando condizioni nuove di sviluppo
- Assolutamente si. Si può e si deve attrarre lavoratori digitali nei borghi spopolati con incentivo di acquisto di immobili e supporto di ristrutturazione . Ma il tema vero è creare norme di tutela per questo rapporto di lavoro, non facendolo rimanere come concessione dell’imprenditore , ma come scelta tutelata da leggi, un modo di lavorare per risultati, in maniera da rendere stabile questo tipo di rapporto. Uno non si porta la famiglia indietro se non è sicuro di poter lavorare stabilmente.
Ci congediamo da Tiziano con la consapevolezza che una risorsa del genere farebbe bene alla Basilicata. E che di risorse del genere , con dna lucano, ce ne sono tante, tutte isole sparse per il Mondo, che andrebbero contattate, messe insieme per ricavarne gli ingredienti di una politica seria di emigrazione di ritorno. Siamo ancora alle associazioni dei nonni e non riusciamo a creare la rete nipoti .Rocco Rosa
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