spina di rosa

Si può capire l’indignazione delle persone  che hanno un minimo di senso delle Istituzioni per questa farsa messa in atto dal consigliere Leone , che si è dato un buffetto da solo, mettendosi in castigo volontariamente per quindici giorni, ma la risposta giusta non è quella di metterla in politica, chiamando la Meloni a intervenire su questo episodio di sessismo , quasi che fosse la maestra a dover ripigliare un proprio alunno. Non è così, sia perchè I partiti da tanto tempo hanno messo a riposo gli organismi di tutela e di garanzia, come I probiviri, sia perchè, nel caso specifico, se la Meloni volesse mettere alla porta tutti i maschilisti del suo partito, dovrebbe diminuire del 50 per il proprio consenso elettorale. E’ quindi giusto collocare la reazione all’interno del luogo istituzionale nella quale il fatto è avenuto e chiedersi se questa finzione di un gesto riparatorio è stato concordato con il presidente Cicala o con l’Ufficio di presidenza, oppure se non sia un gesto fatto per prevenire una censura ufficiale. La quale ci deve essere, per la gravità del fatto e per il rispetto che ognuno deve alla istituzione regionale. Non meraviglia che il presidente Cicala si sia assopito in questa vicenda, dimostrando che più che l’onore dell’assemblea privilegia l’equilibrio su cui regge questa precaria maggioranza. Meraviglia semmai il fatto che nessuno abbia prodotto una mozione di censura ufficiale e che la stessa Commissione per le pari opportunità non abbia assunto un gesto forte, indipendente ed autonomo, capace di stigmatizzare l’episodio. Qui ci vogliono pronunciamenti ufficiali sia della Istituzione consiliare sia dell’organismo che è chiamato a vigilare su come si attuano le pari oppportunità. Se il gesto è così grave da meritare una denuncia alla procura, la si faccia, ovvero si mettano manifesti in tutte i Comuni per denunciare un gesto che offende la dignità delle istituzioni rappresnetative,  così come l’Ufficio di presidenza comunque non può far passare questa pantomima dell’autosospensione perchè una cosa è una censura ufficiale altra cosa è il rifugiarsi in una scappatoia utile solo a smorzare la vicenda.