UNA PREZIOSA RICERCA SULLE TORRI COSTIERE IN BASILICATA
Mi riferisco al volume “Torri di Mare e Osservatori di Paesaggi Costieri” di Antonio Bixio con “Presentazione e Introduzione” a cura di Antonio Conte - Edizioni Grafie 2008, dedicato soprattutto alle tante “Sentinelle di pietra” ancora esistenti nel tratto di Basilicata sul Tirreno e quindi lungo la costa di Maratea, ritenuta “un fertilissimo terreno di ricerca e di memorie incredibili…”.
Ebbene, ha destato in me particolare interesse quanto scritto, nell’analisi di dettaglio delle torri, a proposito della Torre Caina, tempo fa ed ora nuovamente oggetto di un progetto per intervento di risanamento conservativo per la sua messa in sicurezza con ripristino del sentiero esistente.
È recentemente intervenuta una prima autorizzazione in favore del proprietario da parte del Responsabile del Settore Patrimonio, Ambiente e Attività produttive del Comune di Maratea ma saranno ovviamente necessarie altre autorizzazioni.
Si tratta di idea e progetto avente come obiettivo del richiedente quello di conservare e preservare, per le future generazioni, attraverso un intervento di risanamento conservativo e recupero funzionale, l’antica “Torre Caina”, una delle più antiche Torri costiere del Regno di Napoli, attualmente interessata da un importante stato di degrado.
Appare, da quanto chiesto ed autorizzato fin qui, sia per la “sentinella di pietra” che per il sentiero, un proposito condivisibile, come ben circoscritto e finalizzato in assoluta assenza di alterazione/innovazione nei luoghi che sarebbero interessati dai necessari lavori.
Sennonchè, nel ribadire la bontà dell’intenzione come espressa dal soggetto proprietario e nel ricordare che già molti anni fa quel bene è stato oggetto di più o meno analoga istanza seguita da autorizzazione poi revocata o, comunque, annullata, non posso che esprimere perplessità per le tante e notevoli difficoltà che un tal progetto dovrà affrontare nel suo completo iter, sia autorizzativo che attuativo, in considerazione delle particolari caratteristiche e natura dei luoghi.
E le perplessità sono rafforzate proprio dall’analisi dettagliata, arricchita da fotografie e disegni, fornita da Antonio Bixio nel cennato suo volume, che di seguito trascrivo:
“Torre Caina”.
“E’ la torre più meridionale della costa marateota, posta su di una punta rocciosa che si conforma come piccola appendice peninsulare dal bordo alto ed irto. La Torre Caina, nonostante si collochi a ridosso del mare, è una torre di guardia. La particolarità del sito ne stabilisce questa funzione data la grande intervisibilità con le altre torri di guardia, l’inaccessibilità e la notevole altezza (più di cento metri slm.), che amplificano la funzione di avvistamento della torre.
Il suo posizionamento garantisce la continuità segnaletica tra le torri dell’irregolare costa lucana e quelle della più piatta costa nord calabrese; in particolare la Torre Caina interloquisce a Nord con la Torre Filocaio, ma anche con la Torre Santa Venere e con la torre di guardia Apprezzami l’Asino. A Sud essa si apre sulle spiagge regolari di Tortora e Praia a Mare e riesce a vedere le lontane torri dell’Isola Dino e dell’Arco ed interagiva con la scomparsa Torre Fumarola. La prevalente funzione di avvistamento era anche giustificata dal fatto che il tratto di costa adiacente non aveva insediamenti urbani da difendere, se non il vecchio feudo di Castrocucco che, però, già di per sé costituiva una fortificazione inattaccabile.
La Torre Caina costituisce un elemento antropico perfettamente integrato al contesto, come se il costruito e l’ambito naturale fossero un tutt’uno, inscindibile, quasi coevo, dove l’uno caratterizza l’altro e viceversa. L’uso di materiali cavati in loco amplifica la mimesi materica e cromatica con la roccia sottostante che fa da piano d’appoggio.
L’identità della torre è quindi legata alla particolarità del sito che ne definisce la sua imponenza e stabilisce la forte connotazione simbolica e rappresentativa dei luoghi. Infatti questa torre, come la Torre di Santa Venere, si impone come un elemento caratterizzante della costa di Maratea, un simbolo, un’immagine che difficilmente può essere associato ad altri luoghi. La particolarità del binomio sito-torre, è visivamente apprezzabile da buona parte della costa lucana e nord calabrese, ed i punti di fruibilità visiva sono molteplici sia da terra che dal mare.
Nella percorrenza Nord-Sud della strada litoranea, la torre resta molto defilata sul lato mare e la sua posizione favorisce la fruizione visiva di scenari particolarmente avvincenti.
Attualmente la Torre Caina non è raggiungibile, e l’unico sentiero d’accesso ad essa, che segue la sella della piccola sporgenza peninsulare, risulta difficilmente individuabile sul posto data, l’ostica vegetazione che ne ha cancellato le tracce e che non favorisce comunque percorsi alternativi. Nel tentativo di avvicinamento alla torre, ci si è imbattuti in questa fitta vegetazione apparentemente ammansibile, che non ha consentito, in più tentativi, il raggiungimento dell’antico presidio militare. Quindi l’analisi della torre è stata svolta avvalendosi di vecchi rilievi della Soprintendenza e di una documentazione fotografica che ne ritrae lo stato dei luoghi.
La torre attualmente è allo stato di rudere, quasi totalmente diruta. Il solo lato mare consente ancora la lettura tipologica del manufatto dato che il setto murario è ancora integro, con le tre troniere e con la finestra ad arco. La torre appartiene, quindi, alla classica tipologia vicereale, con volume tronco conico e tre troniere per lato in controscarpa. Le dimensioni molto ridotte della base, solamente 7.6 mt, associate ad una rilevante altezza fuori terra, confermano la funzione di guardia della torre che veniva armata per la sola autodifesa. Il volume, visto dal mare, è molto snello, e l’altezza del corpo lascia presumere l’esistenza di una cisterna all’interno dell’alto basamento sebbene oggigiorno non ne esista traccia a causa dei crolli che hanno interessato la volta del piano superiore e che potrebbero aver ostruito i collegamenti tra i due livelli.
Buona parte del lato di costa a Nord è crollato, mentre quello di Sud conserva ancora buona parte del setto murario. Sul lato monte, staccato dal corpo della torre, sono presenti i resti di una scala esterna di accesso che, presumibilmente, non rientra nell’impianto d’origine dato che difficilmente piccole torri di guardia erano dotate di accessi più agevoli delle scale a pioli retrattili.
L’unico livello visibile era coperto da una volta a botte, sviluppata i direzione costa-costa, oggi completamente crollata. La cisterna sottostante si ipotizza fosse coperta da una volta a botte che si sviluppa in direzione opposta. L’apertura d’ingresso era collocata sul lato di costa a Sud ovvero sul fronte più difficilmente raggiungibile dal mare.
E’ stato semplice ipotizzare una ricostruzione storica della torre, dato che essa non è stata fortemente rimaneggiata nel tempo, ed i sui resti consentono ancora oggi un’attenta e precisa lettura tipologica”.
Questo è quanto descritto per la Torre Caina e dintorni dall’Autore della ricerca nel volume –Edizione 2008, con possibile situazione peggiorativa legata al trascorrere del tempo sin qui.
È pur vero che, ad un certo punto sulla ss.18, è comparso segnale di percorso pedonale per la Secca e Castrocucco (non per la Torre Caina) con riferimento ad un piccolo sentiero- direzione Secca- della larghezza massima di un metro e cinquanta, interessato poi, in parte, da alluvione e frana ma la torre è rimasta, comunque, inaccessibile. Tanto ho potuto personalmente costatare qualche anno fa durante una passeggiata con amici lungo quel sentiero direzione Secca, del tutto privo di una sua pur minima diramazione per la Torre che pure avremmo voluto raggiungere.
Dunque, appare proprio un’impresa ardua quella nel complesso ideata, progettata e poi, per quanto riguarda il ripristino del sentiero ritenuto esistente, autorizzata dal Responsabile del Settore Patrimonio, Ambiente e Attività produttive del Comune di Maratea, fermo restando tutte le altre autorizzazioni necessarie e la stipula di Convenzione con il Comune.
Ed è certamente meritevole di plauso il ravvisato “interesse pubblico preminente di conservare e preservare per le future generazioni, attraverso un intervento di risanamento conservativo e recupero funzionale, l’antica Torre Caina, attualmente interessata da un importante stato di degrado”, ovviamente in assoluta assenza di alterazioni /innovazioni in quel contesto di indiscutibile pregio storico-ambientale sulla stupenda costa di Maratea.
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Foto 18 marzo 2021 |
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