giovedì 26 ottobre 2023

MEDICO E FILANTROPO

 

In ricordo del chirurgo Vincenzo Caporale di Viggianello

 

Valerio Mignone

 

 

Passando per Viggianello, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, lo sguardo è attratto dal palazzo del dottor Vincenzo Caporale, costruito su un’altura del paese, in anni lontani.

 

Nato, a Viggianello, nel 1878, Caporale si laureò, nel 1905, in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli “Federico II”, e quì si specializzò in varie branche mediche e chirurgiche. Durante gli studi, maturò la sua perizia professionale presso l’antico Ospedale degli Incurabili, fondato nel 1519, che comprendeva una farmacia, ed anche un Orto Botanico, dotato di varie erbe, fonti di estrazione, in quegli anni, della maggior parte dei medicinali in uso.

Allora, e fino agli ultimi decenni del Novecento, in ogni farmacia esisteva un “Laboratorio farmaceutico”, per la preparazione di decotti, infusi, tisane, creme, pomate, unguenti, estratti dalla lavorazione di alcune erbe.

A tale proposito è utile ricordare l’olio di ricino, che, almeno una volta all’anno, d’estate, veniva somministrato ai bambini, per assicurare igiene, e profilassi, dell’intestino. 

 

Il Professor Caporale preferì rimanere nel luogo natio per svolgere la sua attività di medico, e per continuare la sua attività di ricerca sull’adriblastina, estratta da erbe, che Egli stesso raccoglieva nei boschi del Monte Pollino, e impiegava nella cura dei tumori. Successivamente, addestrò contadini di Viggianello nella raccolta di queste erbe medicinali, che, tra l’altro, usava anche per impacchi, e confezione di unguenti. Ed oggi, ancora è in uso l’adriblastina, che, ammodernata, agisce contro la crescita di cellule tumorali, fino alla loro distruzione, ed auspicata eradicazione.

Acquisita la notorietà di bravo medico, la sua opera veniva richiesta anche nei vicini paesi del Lagonegrese; e chi scrive ricorda le sue prestazioni in un ambulatorio del “Convento dell’Immacolata Concezione”, in Lauria Inferiore, ove già una “Madre Superiora” delle Suore Vincenziane, meglio nota come “Ma mère”, era impegnata a controllare gli occhi dei Laurioti per curare congiuntiviti, e prevenire il tracoma, allora diffuso.

Negli anni Quaranta del Novecento, in questi paesi del Sud della Basilicata, il dr. Caporale andava anche a domicilio, ed eseguiva l’appendicectomia, allora largamente praticata, ed altri interventi, come incisioni di dita per prevenire, e limitare, la diffusione di infezioni purulente alle mani, o ai piedi, non rare per l’assenza, all’epoca, degli antibiotici.

Oggi è scomparsa l’antica definizione di “Pianta Officinale”, usata per le piante utilizzate nelle “officine”, o industrie farmaceutiche. I medicinali sono prevalentemente monomolecolari, di fabbricazione industriale, con l’aggiunta di un eccipiente, liquido o in polvere, per fare volume in ogni singola dose, e facilitarne l’impiego da parte dei pazienti.

E’ scomparsa anche la definizione “Galenica”, usata per medicamenti preparati in Farmacia, spesso, in presenza dei Pazienti, al banco. Galeno era un medico della Roma imperiale; era nato a Pergamo, in Turchia, nel 129 d. C., morì a Roma nel 216 d.C.

In questi ultimi anni si va diffondendo l’apertura di “Parafarmacie”, che sono luoghi di vendita di farmaci, per i quali non è richiesta la prescrizione medica, e di prodotti per la “cura di bellezza” del corpo.

Infine, è da citare un dato antropologico di un passato recente, di cui ha scritto Ernesto De Martino nel suo Saggio “Sud e magia”. La disponibilità dei farmaci analgesici, efficaci per il “Mal di testa”, e, soprattutto, la diffusione della istruzione, hanno favorito la scomparsa di “riti magici” contro il “malocchio”, praticati da brave donne con la recitazione di filastrocche per neutralizzare la presunta, temuta, invidia delle persone “iettatrici”.  

E’ motivo di compiacimento, e congratulazioni, apprendere che la popolazione di Viggianello è sempre memore della professionalità, e della generosità del dr. Caporale, che và tramandata, a mò di esempio, alle future generazioni.

Il dottor Caporale, scomparso nel 1967, è stato anche sindaco di Viggianello, ed ha contribuito a diffondere, ai suoi tempi, la buona fama di correttezza, di generosità, di filantropia dei suoi compaesani. E la notorietà di queste apprezzate virtù è riconosciuta in tutti i luoghi, ove i Viggianellesi si son dovuti trasferire in cerca di lavoro, e di un futuro migliore.

Maratea 26 ottobre 2023                                                            Valerio  Mignone

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