martedì 10 ottobre 2023

PER ELISA CLAPS UNA CONDIVISIBILE ISTANZA A PAPA FRANCESCO

 


La Chiesa della “Trinità” di Potenza sia cointestata anche a Elisa Claps “Martire” 

Valerio Mignone*

 

La stampa della Regione Basilicata ha riportato recentemente, nella cronaca locale, la notizia della riapertura al culto della Chiesa della “Santissima Trinità”, chiusa il 17 marzo 2010, dopo il ritrovamento, nel suo sottotetto, dello scheletro di Elisa Claps, nata a Potenza il 21 gennaio 1997, e uccisa all’età di sedici anni, dopo crudeli violenze, e martìri.

Dell’omicidio di Elisa Claps venne accusato un giovane, ventunenne, nativo di Erice, e trasferitosi, con la famiglia, a Potenza. Fuggito in Inghilterra, si macchiò anche lì di un femminicidio, per cui venne arrestato, ed è recluso per scontare la pena. L’omicidio, ancorché reiterato, senza dubbio, è un crimine, ma è anche opportuno chiedersi se non sia un segno di una malattia mentale, e, come tale, da curare adeguatamente. 

Come è noto, le Chiese in Italia, sono nate come luoghi di culto per i Fedeli di Santa Romana Chiesa. E per questo, l’arcivescovo di Potenza, in carica, saggiamente, si è attivato per la riapertura della succitata Chiesa, dopo la lunga chiusura.

Tale iniziativa, però, ha provocato la comprensibile reazione contraria della madre e del fratello di Elisa Claps, che, sempre dolenti, e inconsolabili, per la sua crudele uccisione, considerano un sacrilegio la riapertura della Chiesa, luogo del reato.

Come uscire da questo contrasto? Il Clero di Basilicata, superando i limiti della propria Dottrina, e previa intesa con i Familiari di Elisa, si attivi, in via preliminare, perché Elisa Claps venga consacrata “Martire”. Sarebbe un segnale, da parte delle gerarchie ecclesiastiche di oggi, di chiedere scusa, e perdono, per i reati – Sì, reati! Veri reati! - compiuti da propri, ambigui, complici predecessori!

 
In caso affermativo, si aggiunga al nome della suddetta Chiesa “Santissima Trinità”, anche quello di Elisa ClapsMartire”. A tal proposto, nella Storia della Chiesa, c’è il precedente caso di Maria Goretti, anch’essa violentata, ed uccisa, e, a suo tempo, dichiarata “Santa”.

Infine, non è fuori luogo valutare l’opportunità di collocare, in una nicchia di altare, una statua di Elisa Claps “Martire”, oppure, reperire, sulle pareti interne, o sulla volta, della Chiesa, uno spazio, per esporvi a, ricordo, o una tela, o una “Pala lignea” – che dir si voglia - con il ritratto di Elisa, dipinto con colori ad olio, a mano, come ai vecchi tempi. 

Sarebbe anche un monito sociale perché nel mondo si ponga fine ad ogni forma di violenza “Contro le donne”, e “Contro l’Umanità”. Perciò, merita anche attenzione, e consenso, l’impegno, artistico, e culturale, del saggio attore, e scrittore, Ulderico Pesce, a proposito del Murales, in una Via di Potenza, che rievoca l’uccisione di Elisa Claps.

Questo monito contro la violenza, pur nella sua laicità, riecheggia il messaggio, di sempre, della Chiesa cristiana, reiterato in questi giorni con la pubblicazione del libro di Papa Francesco: ”Santi, non mondani”. Infatti, il libro è una Lettera di riflessioni, inviata ai sacerdoti della Diocesi di Roma, con l’invito “a restare vigilanti e lottare, con la forza della preghiera, contro ogni cedimento alla mondanità spirituale”.

Copia di quanto sopra scritto, sarà inviata, per “Raccomandata con ricevuta di ritorno”, a Papa Francesco, presso la Segreteria dello Stato Pontificio, come istanza perché si avvii la procedura per la consacrazione di ”Elisa Claps Martire”.

Maratea, 10 ottobre 2023

                                        Valerio  Mignone

*Presidente Università Popolare Età Libera Maratea Trecchina

 



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