domenica 4 agosto 2024

POESIE DI AGNESE BELARDI

 

Agnese Belardi una poetessa lucana di Lagonegro

                      Valerio Mignone

 

Pur non essendo un critico letterario, e men che mai un Esteta, nel significato crociano del termine, non posso esimermi dallo scrivere un commento sull’ultima opera di Poesie “Il mondo che vorrei”, di Agnese Belardi, Editore Zaccara di Lagonegro.

Docente di Lettere negli Istituti di Istruzione Superiore nella natia Lagonegro, la Belardi è già apprezzata, per sue precedenti opere, tra le quali è da citare il saggio sulla poetessa Donata Doni “Una voce oltre la vita”, ed è animatrice dell’omonimo “Salotto letterario”.  

D’altronde, la Belardi è impegnata da sempre nel sostenere l’autonomia, e la indipendenza della Donna, ed è fermamente convinta che la cultura, i libri e la lettura salvano, oggi, la libertà della Donna stessa.

 

Io ho imparato a scrivere, ahimè, in anni lontani, con penna ad inchiostro e calamaio, e a leggere su carta, e non ho difficoltà a confessare il mio disagio nel dover leggere le poesie della Belardi sullo “smartphone”, cui si aggiunto una “rabbiosa” impazienza nel vedere sfuggire le varie pagine, per un non abituale tocco delle dita, appena appena prolungato.

Purtroppo, aver cominciato la lettura di queste poesie sullo “smartphone” ha provocato in me una sorta di “dipendenza”, una esigenza incontenibile nel dover leggere queste poesie!

Infatti, i versi della Belardi provocano, spesso, nel lettore, emozione, che, senza dubbio alcuno, sfociano in empatia, intesa come condivisione di “pathos”.

I versi della Belardi, tra l’altro, sono in stile libero, ed hanno, comunque, una loro musicalità, pur senza quelle rime baciate, o alternate, od incrociate alla Carducci, alla Pascoli, o alla Trilussa, in vernacolo romanesco. E a quei tempi non c’era Google, che, con la sua rubrica “Cerca rime”, avrebbe consentito di trovare numerosi sinonimi per ogni singola parola.

Unico inconveniente: nel dare incarico al mio giornalaio di commissionare presso l’editore Zaccara, di Lagonegro, una copia cartacea de “Il mondo che vorrei”, si è scoperto che il libro non è disponibile per vendita al pubblico.

In conclusione, Agnese Belardi è da inserire nell’elenco delle poetesse di Basilicata, e nelle auspicate “Antologie regionali”, che consentiranno oggi, e nel futuro, di mantenerne vivo un benefico ricordo letterario.

Pubblicato su Il Quotidiano del Sud Domenica 4 agosto 2024

 

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