- Da www.talentilucani.it -
Di Redazione il
In sole
tre settimane abbiamo raggiunto mezzo milione di firme digitali, il
numero previsto dalla Costituzione per promuovere il referendum
abrogativo dell’Autonomia differenziata. Un risultato davvero
straordinario, e per certi versi inaspettato per la sua rapidità,
peraltro conseguito in pieno agosto, un mese per nulla favorevole a
questo genere di iniziative.
Contrariamente a quanto sostiene qualche
mal informato esponente del Governo, che ci ricorda la difficoltà nel
chiedere e validare tutti i certificati elettorali dei firmatari, per le
sottoscrizioni on line la procedura è automatica, grazie al
collegamento della piattaforma con l’anagrafe nazionale (ANPR).
A queste vanno aggiunte le centinaia di
migliaia di firme raccolte nei banchetti che abbiamo organizzato
capillarmente in tutte le Regioni, queste sì da certificare una per una,
cosa che ovviamente faremo con il massimo rigore.
Con questi dati, puntiamo a superare ampiamente il milione di sottoscrizioni.
Perciò consideriamo quello appena compiuto
solo il primo passo. Abbiamo ancora un mese a disposizione e intendiamo
utilizzarlo per intero. Proseguirà quindi il nostro impegno
nell’invitare le persone a firmare sia sul web che nelle piazze, nelle
feste di partito, nei luoghi di lavoro. Contemporaneamente,
moltiplicheremo le iniziative per spiegare le ragioni della nostra
mobilitazione e i pericoli che corriamo a causa di una legge
profondamente sbagliata, che aumenterà inevitabilmente i divari
territoriali e le diseguaglianze sociali, minerà alle fondamenta il
nostro welfare universalistico, danneggerà allo stesso tempo lavoratori e
imprese.
Siamo convinti che, se adeguatamente
informati, gli elettori respingeranno il tentativo di dividere e
indebolire irrimediabilmente il Paese, compromettendone la coesione
sociale e le prospettive di sviluppo. Decisioni di questa portata non
possono essere assunte in una logica di scambio tra forze politiche e al
riparo da una discussione e un confronto pubblici, che invece devono
coinvolgere il numero più ampio possibile di cittadine e cittadini,
nelle cui mani va restituito il futuro dell’Italia.
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