venerdì 11 aprile 2025

NO AL TABAGISMO !

 

Autolesionismo da tabagismo

Valerio Mignone*

 

Ormai è opinione diffusa che l’alcol etilico, nelle sue varie gradazioni, tra birra, liquori, e vino, è dannoso alla salute. Ed altrettanto diffusa è la convinzione che il tabagismo, o “Fumo”, pur nelle sue differenze tra pipa, sigaro, sigarette è nocivo a cervello, bronchi, polmoni, apparato circolatorio. Lo stesso cancro del polmone ha una maggiore incidenza tra i fumatori. La sostanza patogena è la Nicotina, che, tra l’altro, aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.

La stessa “Sigaretta elettronica”, contrariamente a quel che si pensa. dalla maggioranza delle persone, è dannosa alla salute.

La respirazione broncopolmonare è costituita da due fasi spontanee: la inspirazione, durante la quale si introduce aria nei polmoni, e la successiva, la espirazione, durante la quale, con la contrazione dei polmoni, si elimina anidride carbonica. Ben si comprende che introducendo fumo di tabacco in questo circolo, arriva ai tessuti dei vari organi sangue intossicato da Nicotina.

 

Il fumo ha un circuito che inizia in bocca, ove, a lungo andare, attutisce il senso del gusto, localizzato sulle papille della lingua; ed attutisce anche il senso dell’olfatto, localizzato nel naso.

Inizialmente, il “fumo da tabacco” genera tosse secca, come riflesso naturale per irritazione infiammatoria acuta della trachea e dei grossi bronchi. Ma, perseverando nel “fumo”, aumenta la formazione di catarro, che è corpo estraneo, e l’organismo reagisce con la tosse “umida” nel tentativo di eliminare il catarro superfluo.

Purtroppo, si inizia a fumare in giova età, persino in adolescenza, per apparire “adulti”. Fortunatamente, ci sono città d’Italia, come Milano, in cui le Autorità locali competenti hanno vietato il fumo in “Località all’aperto”, indicando, però, i “luoghi pubblici”, e le modalità, ove è consentito fumare.

D’altronde, oggi, nella maggior parte delle famiglie, “Per diffusa buona educazione”, in casa non si fuma; e, se un fumatore vuole fumare, esce all’aperto, per non infestare “locali chiusi”.

In un passato, non molto lontano, esistevano negozi di “Sali e Tabacchi”, ben noti come “Tabacchini”, che vendevano il sale da cucina, o salgemma in grossi blocchi da sminuzzare con un pestello nel cosiddetto “mortaio”, un cubo di pietra con al centro una cavità. Questi negozi, i cosiddetti “Tabacchini”, a garanzia degli utenti, venivano aperti su “Licenze dello Stato”.              

Infatti, vendevano sigarette, fiammiferi fatti con asticina di legno, o “cerini” con asticina di similplastica, tabacco “sfuso”, pacchettini di piccole cartine per potersi confezionare, da soli, le sigarette.

Il fumo, prolungato, ingialliva i polpastrelli di indice e medio della mano destra - o sinistra nel caso dei mancini- e gli stessi baffi o “mustazzi”.  

I primi segni di bronchite da fumo sono la tosse stizzosa, secca, quasi a segnalare che nell’albero bronchiale è penetrato qualcosa di innaturale; e, con il proseguire del fumo, la tosse diventa “umida”, per la formazione di catarro, più o meno giallo, nei grossi bronchi.

Purtroppo, non mancano contraddizioni! Pur nella consapevolezza della nocività del tabacco, esistono negozi con vistose targhe con la lettera “T” in grosso corpo grafico, per poterne facilitare la lettura, e reperire la sede della locale vendita di tabacchi.

Fumo di sigarette, e Sale da cucina - o Cloruro di Sodio - sono nocivi a soggetti sofferenti di cuore, arterie, reni, bronchi, polmoni. In particolare, il fumo genera placche fibrose nell’apparato circolatorio. Tramite la circolazione arteriosa, il sangue “affumicato”, seppur attutito, arriva al cervello, od encefalo, il quale soffre per la diminuzione di ossigeno, fino a perdita, più o meno, parziale di memoria, e di collegamenti mnemonici.

Quanto al tabacco, è il caso di ricordare che si usava anche il tabacco da “fiuto”, destinato ad essere annusato; ed ancora il tabacco da pipa, noto come “Trinciato”, che veniva bruciato lentamente, e superficialmente aspirato. Le pipe venivano confezionate con legno di lentisco, e ripulite, dopo l’uso, ancorché breve, con una breve asticina metallica. Un tabacco prelibato, per sigari, era il cubano “Avana”, dal nome della capitale di Cuba.

Purtroppo, alcuni “Fumatori”, pur avvertiti della nocività del “Fumo”, si dichiarano consapevoli dei danni del tabagismo, e preferiscono continuare a “Fumare”!

A conferma della nocività del fumo, si ricorda che allora, agli angoli dei locali pubblici, erano diffuse le cosiddette “sputacchiere”, piccoli contenitori, piatti, di ferro zincato bianco, ove poter sputare da parte di bronchitici cronici. Tra l’altro, a quei tempi non esistevano antibiotici, per poter curare le bronchiti acute, e croniche; e per la tubercolosi (TBC) si ricorreva alla lungodegenza per “Elioterapia”, o terapia del sole, nei cosiddetti “Tubercolosari”, presenti in molte località dal clima mite e soleggiato.

E’ auspicabile che le Istituzioni preposte si attivino per dissuadere i “Fumatori” dal fumare, in ogni luogo, a tutela della loro salute, e dell’ambiente circostante.

Maratea 7 aprile 2025                                                            * Già Primario Medico

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