La giornata delle Forze armate dovrebbe portare bene al Generale Bardi in questa difficile gestione della guerra intestina al suo Governo. Oggi arrivano i reduci di guerra, Piro e Cupparo, rinfrancati dal giudizio del riesame  Entrambi caduti all’impiedi, il primo arriva per comunicare la sua decisione di ritirare le dimissioni da consigliere, il secondo invece deciderà in aula che cosa fare.  Ma,dovessee persistere l’atteggiamento di intransigenza dei due consiglieri dissidenti, Zullino e Vizziello, la maggioranza continuerebbe comunque a non sussistere , nel quale caso sono già pronti i pompieri di Italia Viva per dare sorreggere l’ impalcatura pericolante. Nel nome del garantismo, Mario Polese va avanti e continua a ritenere non funzionale l’atteggiamento di intransigenza sia di Cifarelli, sia di Pittella. Quest’ultimo invece non fa mistero che, per il bene della Basilicata, bisogna  andare a votare subito , e che bisogna cogliere questa occasione straordinaria per impallinare ad altezza d’uomo il Governatore, non offrendogli la possibilità di riorganizzare le truppe, magari ricompattando la maggioranza  con qualche strapuntino ai più ostinati. Di altro parere invece i due di Italia Viva, per i quali c’è sempre tempo e modo per verificare se la maggioranza ha i numeri ma non è corretto impedire la surroga di eventuali consiglieri dimissionari. Il tema piuttosto è un altro e Polese non ne fa mistero: prima di pensare a far cadere la maggioranza, bisognerebbe quanto meno capire se c’è uno schieramento alternativo che non sia condannato a perdere. Con una minoranza divisa su tutti i fronti, con i cinque stelle che non dialogano con il Pd, con il terzo Polo che è distante sia dal Pde che dai cinque stelle, andare alle elezioni è una esibizione da esercito di Brancaleone. Faremo ridere, è il senso della posizione dei due- e rimetteremmo noi in piedi , per altri cinque anni, una maggioranza di destra che è divisa per tutta la legislatura, salvo quando si entra in campagna elettorale. Rocco Rosa