venerdì 11 novembre 2022

RIFIUTI SPECIALI E PERICOLOSI PRESSO LA EX PAMAFI A CASTROCUCCO

 -  Da  www.talentilucani.it  -


CAPANNONI, GLI INDUSTRIALI LEVANO LE TENDE E I CRIMINALI SCARICANO ECOBALLE 

Di  Pietro  Simonetti    

Pietro  Simonetti

 


Se ci fossero ancora dubbi sull’infiltrazione della criminalità in Basilicara arrivano dalla cronaca notizie sul rinvenimento di ecoballe in alcuni dei capannoni industriali dismessi a riprova che gli industriali levano le tende e le bande criminali ci piazzano i rifiuti. L’entità del fenomeno è ancora da accertare perchè i capannoni chiusi da tempo sono molti e in mani diverse: dai vari commissari liquidatori che sono i gestori del relitto industriale , al collassato consorzio Asi che non ha assicurato la vigilanza nelle aree industriali, alla nuova società apibas,  cui non si riesce ancora a trasferire il patrimonio residuo per difficoltà di accertamento. le situazioni finora note sono:
a) un deposito di 5000 tonnellate di rifiuti speciali , lodevolmnente scoperto dai Carabinieri.
Si tratta della Nuova Ari , una delle 15  aziende finanziate alla legge 219 nel sito di Baragiano- Balvano revocate,fallite,abbandonate.
b) stessa destinazione illecita scoperta ad Atella.La Mim,una delle aziende dei post sisma finanziate all'”angelo del terremoto” di Como,il geometra Pirovano,arrestato dal Giudice Lancuba di Melfi per diverse truffe, che atterrava con l’elicottero in Irpinia per gestire con la collaborazione dei “pali” locali i finanziamenti di 20 fabbriche quasi tutte chiuse o revocate.
Nella Mim gli inquirenti hanno trovato un deposito di ecoballe per migliaia di tonnellate,nessuno dell’Asi in liquidazione si è accorto di nulla per molto tempo.
 
Non solo gli unici siti trasformate in discariche di rifiuti speciali e pericolosi.
 
La  piu’ grande si trova a Maratea, zona Castrocucco,circa quaranta ettari di impianti dismessi della ex Pamafi,l’azienda florovivaistica fondata  dal Conte Rivetti e affondata negli anni novanta da una azienda privata del Monte Amiata a cui la Regione,inopinatamente, aveva ceduto il sito.
 
La ex Pamafi, in liquidazione perpetua da parte di tre persone nominate dal Ministero dello Sviluppo,doveva essere restituita alla Regione da tempo. L’azienda toscana non ha pagato il mutuo contratto a suo tempo con la Cassa Contadina.
La Regione ,tra contenzioni legali e trattative concluse con intese, non ha ancora rimesso piede nel sito e non ha utilizzato il finanziamento per la bonifica della UE pe il riuso e l’attuazione del progetto “la Cittadella dell’Ambiente”.
Ogni tanto e con regolare scadenza a Castrocucco scoppia un incendio ma ,spento il fuoco e diradato il fumo, Comune di Maratea e Regione tornano a dormire.
La Regione ha deliberato che il sito contiene centinaia di tonnellate di “rifiuti speciali e pericolosi”, ma non interviene ed il Comune neanche.
A poche settimane dai 42 anni dal sisma ,a circa 18 dalla liquidazione dell’azienda di Castrocucco,sarebbe opportuno fare qualcosa di concreto per bonificare le aziende citate e riutilizzare una parte dei cento capannoni ,valore oltre 200  milioni di euro, lasciati  all’uso dei trafficanti di rifiuti, ai ladri di rame e di tutto quello che si puo’asportare o  stoccare.
Sarebbe il caso,tenuto conto che la Regione ha i fondi,procedere con le bonifiche, e  per l’Api -Bas recuperare i capannoni per  nuovi investimenti?
Domanda che giriamo all’Assessore all’ Ambiente e sopratutto al Prefetto di Potenza se questo immobilismo continua.

Nessun commento:

Posta un commento