Nicola SAVINO*
I nostri Intellettuali di Sinistra si son visti al Grand’Albergo di Potenza con il De Magistris in corsa per il 25/9.
”Mani pulite pensanti ma non giudicanti”, alla ricerca di sbocchi per l’egualitarismo sociale e lo sviluppo del Sud, passioni civili mai represse ed impegni morali coerenti; tuttavia raminghi tra piccole Formazioni, che, nuove, ad ogni consultazione si pongono in alternativa alle Grandi.
Perché queste considerate “voglie di potere” e senza idee, in cerca di “clienti” e di protezioni dall’ Alto. Spesso inquinate dal malaffare e da spregiudicata indifferenza alle idee ed ai programmi; avvezze al mutar di casacca secondo convenienza personale o di clan; annegate anzitutto nel clientelismo. Pur convinti che richieder aiuto da chi cerca lavoro o cure o un trasferimento o la pensione costituisca comunque un’esigenza sociale ancora non eliminata, Essi non accettano né che di questo si faccia un uso “organizzato” a danno altrui, né che sia imposto in cambio di voti! Una prassi tanto dilagante da fondare il “successo” sulla fidelizzazione di robusti “pacchetti” di voti: persino più validi dei risultati d’interesse generale!
Gl’intellettuali lucani conoscono la loro Società e perciò rifiutano non soltanto il suddetto scambio, ma anche l’eliminazione della preferenza, che, invece di bloccare il clientelismo, Li ha infine sia privati dell’apprezzamento diretto degli Elettori, sia esposti al vassallaggio verso un Capo, colui che confeziona le liste e sceglie gli eletti!
Poteva questa morsa anti- democratica- tra vassallaggio e clientelismo- incoraggiarli a rientrare?
Si aggiunga la difficoltà di reggere in “pratica” quel che Formica definì <merda e sangue>: quel mondo di trame e tradimenti (talvolta nemmeno coerenti con gli scopi), di “machiavellismi” purtroppo ineliminabili e non più prevenuti da alcun filtro. Un mondo intessuto non soltanto di relazioni inaffidabili e difficili, ma anche della fatica d’interminabili riunioni spesso notturne, inconciliabili con una vita sana, normalmente familiare e civile, e con la necessità di studiare i rapporti storici… e non solo i singoli dossier.
Forse, presto o tardi, le procedure informatiche consentiranno una più facile applicazione del “metodo democratico” di cui all’art 49 CC (indispensabile ai vari livelli); e gl’Intellettuali avranno più tempo per studiare scrivere ricercare e star in Politica. Per contribuire a renderla più vicina alla realtà ed incisiva sui problemi!
“La partecipazione dei più poveri è sacrificata sull’altare del realismo…si opera su fasce sociali con forte senso di deprivazione (per istigarle col populismo, e non per) riportare a votare le componenti disagiate” (Dario Tuorto -il Mulino del 27/10).
Dunque il fenomeno non giova alla Democrazia: perché semplicemente non consente Loro di essere eletti e dunque alle Assemblee di utilizzarne il contributo per qualificare la ricerca delle strade che portano all’interesse della Polis : per elevare, nella dialettica, anche le prestazioni di chi gode di altre esperienze e magari tende a chiudersi in prospettive anguste!
Non si tratta di squalificare i nostri attuali Rappresentanti, ma di seguire il cammino della ..logica: per non insistere nel “turarci il naso” come già per Montanelli!
La nostra Democrazia è incompiuta da tempo, mai avendo regolamentato i Partiti come prescritto dalla Costituzione. Nella prima fase della Repubblica, Dc, Pci, Psi ecc almeno controllavano il tesseramento, affidandosi ai Probiviri; gl’Intellettuali delineavano prospettive sulle Riviste e nei Convegni; c’erano i comizi, dai quali la Gente capiva chi ragionava e chi no!
Poi queste modalità sono state soverchiate dai tesseramenti falsi; le tv e le “piattaforme” son diventate pedane anche per gregari, che, pur dagli strabilianti interventi, si sentono incoraggiati a coltivare ambizioni da leadership.
La “cosa” si è dunque davvero complicata; e tanto, da rendere più fragile la Democrazia repubblicana. Urgente dunque far “filtrare” le iscrizioni, tornare ai comizi e alle preferenze, legiferare di regole e controlli per i Partiti. Anche per evitare i divorzi ricorrenti come al Grand’Albergo di Potenza! ns
*già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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