domenica 27 novembre 2022

MARATEA NON "RASCHI IL BARILE" !

 

Emanuele Labanchi Valerio Mignone

 

Nelle piccole Comunità ci si conosce di persona, e, spesso, si è amici. L’amicizia, però, non deve essere di ostacolo ad esprimere qualche rilievo di interesse generale, e, talvolta, un dissenso sull’attività amministrativa.

Il Comune di Maratea, da un  po’ di tempo e  soprattutto in questi ultimi mesi, da quando tutti i Consiglieri di opposizione si sono dimessi, ha una gestione autocratica, non democratica. Infatti, previa sollecitazione dello stesso Sindaco, sono subentrati, in Consiglio, gli ultimi sette candidati, meno votati, e “pescati”, per “extrema ratio”!

E’ opportuno segnalare la Deliberazione della Giunta comunale di Maratea n.115   del 14/11/2022, seguita da relativa comunicazione all’o.d.g. del Consiglio comunale, convocato per i giorni 29/30 novembre.

Il Prefetto di Potenza, da parte sua, ha accettato questa soluzione, corretta, verosimilmente, sul piano del Diritto amministrativo, ma discutibile sul piano meramente politico. Infatti, gli ultimi eletti, contro ogni loro aspettativa, sono chiamati dal Sindaco a deliberare sugli atti amministrativi del Comune e ciò non può che avvenire in evidente contrasto con la originaria designazione come espressa dalla volontà popolare al momento delle elezioni.

Al momento, pende Ricorso al TAR Basilicata da parte di sei Consiglieri comunali dimissionari, i quali contestano, con impugnativa di tutti gli atti relativi, l’attuale legittimità dell’Organo consiliare per il suo mancato scioglimento a seguito del venir meno di oltre la metà dei Consiglieri, anche per la intervenuta sospensione di altro Consigliere “ex lege Severino”, a seguito di sua condanna penale in primo grado.

 

Nel pendente procedimento amministrativo, con prossima udienza fissata per il 7 dicembre, il Comune, Resistente, si è costituito in giudizio con incarico ad Avvocato della contigua Regione Campania e con spese a carico dell’Ente, attingendo probabilmente a risorse finanziarie residue, al “fondo del barile” del Comune di Maratea, che, al contrario, occorre preservare.

Per saggezza dei vecchi Padri costituenti, la Costituzione della Repubblica Italiana sancisce l’equilibrio, e l’autonomia, dei Poteri legislativo, giudiziario e amministrativo. Ma, negli ultimi anni, la “pratica politica” è degenerata in “Clientelismo”, con la gestione dei partiti da parte di caste e gruppi di potere, e l’allontanamento e l’astensione dal voto di tantissimi elettori, come documentata dalla bassa affluenza alle urne. Le aspettative degli elettori, pur garantite dalla Magistratura ordinaria, dai rispettivi Tribunali amministrativi regionali e dal Consiglio di Stato, vengono frequentemente tradite nella gestione amministrativa. In seguito a ciò, i partiti si sono disfatti! Ma è giunta l’ora di restituire nobiltà alla Politica, dopo “punto, e a capo”!

Nella fattispecie, l’Amministrazione comunale in carica, in assenza di un Ufficio legale interno e di un Regolamento ad hoc, ha optato per un ormai abituale ricorso al conferimento di incarichi legali per la costituzione in giudizio del Comune in favore di liberi professionisti, ai quali ha affidato e continua ad affidare una o più controversie giudiziarie. Ha, quindi, provveduto e provvede di volta in volta all’impegno di spesa, seguito dalla liquidazione, per i vari procedimenti, subiti o attivati, nei vari gradi anche  sino al Consiglio di Stato o alla Suprema Corte di Cassazione. 

Di conseguenza, le spese legali, via via e nel complesso, sono aumentate e ad esse, a volte, si sono aggiunte quelle da rimborsare, come parte soccombente alla parte vittoriosa, in un giudizio con possibile, prevedibile, esito negativo per l’Ente.

Sembra essere prevalso un modo di procedere, caratterizzato da carenza di scelte  per più convenienti percorsi transattivi  e da apparente preferenza della litigiosità, tale  da poter contribuire da ultimo alla decisione di prelevamento dal Fondo riserva, di cui alla recente, suindicata Deliberazione della Giunta. Si tratta di un atto adottato, “vista la necessità” di seguire vie brevi, da parte del Responsabile del Settore Affari Generali, con  richiesta di ulteriore ed urgente disponibilità di spese sul capitolo dallo stesso gestito, e relativo agli incarichi legali per la difesa dell’Ente, “per poter far fronte ad urgenti costituzioni in giudizio”.

ANCORA COSTITUZIONI IN GIUDIZIO, DUNQUE, MA…ATTENZIONE  A NON “RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE” !

 

 

     

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