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IL VERO PATTO PER I GIOVANI: PRIVILEGIARE I TALENTI, NON I PARENTI
Di Redazione il
Armando Tita*
La
citazione di Pasolini su Matera “ Qui ho trovato il sole , Il sole
ferocemente “antico” non vale per tutti i giovani lucani. Questo “sole
ferocemente antico” ha falcidiato le migliori intelligenze, i migliori
talenti e i migliori cervelli con tutte le nefaste conseguenze del caso
rincarate pure da una seria indagine dell’Istituto Education First: “La
Basilicata è una delle ultime regioni con la minore padronanza della
lingua inglese in Italia”. Un altro ennesimo record negativo della
nostra regione, quasi a voler smentire mio figlio Michele, trentenne
antropologo lucano, vincitore del Dottorato di ricerca in Folkloristica
presso l’Università Internazionale di Tartu in Estonia (la vecchia
Università di Dorpat dove insegnò Indro Montanelli nel lontano 1936 e
odierna “Capitale Europea della Cultura 2024”), pur in presenza di
agguerritissimi concorrenti di lingua inglese …statunitensi, canadesi,
australiani e irlandesi. Chiedo scusa ai lettori per aver citato il
caso di mio figlio, giovane ricercatore in fuga nel Nord Europa. Da
padre sono immensamente felice, da lucano, ahimè , immensamente
triste. Qualche tempo fa pubblicai sulle prime pagine della Gazzetta del
Mezzogiorno un Report sul “Capitale Umano lucano…che se ne va”. Mai
avrei immaginato che qualche anno dopo ad esserne colpito sarebbe stato
proprio il mio nucleo familiare. L’indifferenza sui Giovani e sulle
future generazioni regna sovrana in Basilicata e in Italia. Dal varo del
Pacchetto Treu all’approvazione del Jobs act, il precariato giovanile è
enormemente aumentato creando salari minimi e lavoro povero.
Il
“Merito”, illustre sconosciuto , in Italia e, soprattutto, in Basilicata
è stato brutalmente ignorato, stuprato e accantonato in soffitta. Si è
preferito dare spazio a vergognosi e orripilanti bonus assistenziali o a
fallimentari redditi di sussistenza. Fiumi di parole su meritocrazia e
talenti sono stati mortificati da oligarchi, affaristi, lobbisti, tra
lassismo, fatalismo e oblio e dalla mai immutata “quieta rassegnazione”
di sempre Quieta rassegnazione che ha appiattito in questi ultimi anni
la società e le istituzioni lucane sprofondandole nell’anonimato e
svuotandole di democrazia e di partecipazione. Le timide iniziative di
protesta del “Comitato Acque Pubbliche Camastra -Giuseppe Di Bello”
hanno già segnato un sospettoso fermo natalizio delle attività. Il senso
di Comunità “imposto” da Carlo Levi, Adriano Olivetti , Rocco
Scotellaro, Rocco Mazzarone e Manlio Rossi Doria (tutte prestigiose
personalità laiche che hanno creduto nel “Rinascimento lucano”
del dopoguerra)si è sfaldato in Basilicata da oltre trent’anni. La
parola “Comunità” si è infranta con l’odierna società “liquida” lucana
impregnata di egoismi e di individualismi sfrenati aggravati pure da una
assenza totale di qualsiasi punto di riferimento per le
nuove generazioni. Con i miei cari amici e colleghi da quattro anni
abbiamo messo su un agguerrito Comitato ”Comunità e Sviluppo Basilicata”
quasi a voler riprendere il percorso di queste personalità laiche in un
deserto politico odierno che fa molta paura. Abbiamo la pretesa
attraverso le nostre Pubblicazioni e i nostri Focus di colmare vuoti
politici paurosi attraverso il coinvolgimento dei migliori accademici
italiani (dalla Sapienza di Roma alle Università di Torino e Firenze,
dalla nostra Unibas all’Università del Salento, dall’Università di
Salerno a quella di Foggia) in materie pregnanti e ricche di significato
e sostanza …dalla Demografia allo Spopolamento, dal Welfare
alle Politiche Industriali, dalle Politiche Attive del Lavoro
all’Economia, dalle Politiche UE a Stellantis, dal Salario Minimo
all’Artigianato, dall’Autonomia Differenziata ai Trasporti, dai Poli di
Sviluppo all’Agricoltura, dal Civismo al PD, solo per citarne
alcune. Siamo i cosiddetti “soggetti semplici”, cani sciolti, senza
padrini e senza padroni, come Talenti lucani combattiamo con una
tenacia, mai doma, nel campo delle analisi e della ricerca per
proiettare le nostre proposte nella dimensione cosmica del futuro
prossimo lucano. Futuro che non riguarda i poveri ragazzi e ragazze
lucani costretti a vivere senza bussola e senza alcun buon esempio,
valido e concreto, e, soprattutto, costretti a sopportare linguaggi e
comportamenti scorretti del mondo politico lucano. Qualche anno fa mi
divertivo a creare “metafore” nella nostra società politica
lucana. Assimilavo i politici presenti nel Consiglio regionale con le
tante varietà e le tante tipologie di uccelli: “Falchi, colombe,
piccioni viaggiatori e uccelli paduli”. Il Falco c’è sempre stato . E’
intransigente e massimalista . Molte volte il suo fanatismo ideologico
lo fa delirare, farneticare e vaneggiare; ( Ve ne sono tanti, isterici e
irrazionali) .La Colomba è il più delle volte una persona mite,
dialogica e amante della mediazione; (Peccato che in questo ultimo
decennio sia stata del tutto accantonata ed emarginata). Il Piccione
Viaggiatore è quel volatile dedito al trasformismo e alla
“transumanza”;(Tanti sono traditori di convenienza che aumentano a
dismisura…lo scorso Consiglio regionale ha battuto tutti record
di “transumanza”, da un Gruppo politico all’altro, particolarmente nel
centrodestra) L’Uccello Padulo oltre all’ambiguità del nome porta
sfiga.( Si consiglia di non dargli mai le spalle per evitare eventuali
“sgradite” sorprese) Ho voluto sdrammatizzare con la metafora degli
uccelli un comportamento politico lucano incomprensibile che ha premiato
da sempre e senza pudore i tanti “luigini” di “leviana” memoria a tutto
discapito degli uomini e delle donne di ingegno e di talento. Spero dal
profondo del cuore dopo l’SOS lanciato dall’ultimo Rapporto Svimez, un
nuovo e concreto “Patto per e con i giovani” della Basilicata,. Un Patto
che superi il vecchio assunto del giovane “salvato” (da nepotismi e
clientele)a scapito del giovane, “fuori tribù”, stanchi come siamo di
fughe di cervelli e di capitale umano che se ne va… per sempre. Siamo
stanchi di essere intrappolati dalla Sindrome del galleggiamento, alla
Censis e di vivere Auspico un ritorno alla ragione. Vivere in
contraddizione con la propria ragione come sostiene Tolstoj è la morale
più intollerabile e più insopportabile. L’uomo politico lucano
ragionevole si adatta al mondo e alle situazioni, l’irragionevole
insiste nel cercare di adattare il mondo e le situazioni a sé. Del resto
aver denunciato per “secoli” l’assenza totale di meritocrazia e averla
praticata compiutamente è stato per me e per i miei figli motivo di
orgoglio, e, soprattutto, l’avvio di un serio processo di
discontinuità con il vissuto lucano di sempre.(Spero di fare
proselitismo per costruire un vero universo libero lucano). Far
prevalere il merito alla protezione politica è una prima e vera
rivoluzione copernicana. E’ veramente cosa buona e giusta dare priorità
al merito e al talento e chiudere definitivamente con questo sciagurato e
orripilante recente passato. Bisogna rispolverare urgentemente il vecchio Progetto “Cento Talenti “ (non …”Cento Parenti”)per superare
questa assurda Mediocrazia che ci perseguita da tempo. Per dirla, col
Senatore Lapenta, temo i Mediocri e li vedo, purtroppo, sempre più in
crescita…
*Sociologo e Saggista
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