lunedì 3 febbraio 2025

AMORE FILIALE

 


                                                            La legge del cuore

                                                             di  Vincenza  Laino

 

 Papà

stasera non sei tornato

sono davanti al piatto

e il posto a tavola è vuoto

pesano come mattoni cotti

le ferite di risate che mancano.

 

 È caduta una forchetta

in terra, papà mi avresti

sgridata, la solita sbadata che

guarda la televisione,

fantasticando nuvole

di zucchero filato intrecciate

alle stelle future che si rincorrono.

 

 Quante volte sono caduta

e ti ho cercato con gli occhi

che trotterellavano come

un cavallo impazzito,

ma non c’eri.

 

 Ti ho cercato nei ricordi allora

e davanti alla finestra

in braccio alla mamma

dalla grata di condanna

di quel girone infernale

chiamato prigione

un grido:

«non piangere, torno presto

vita di papà e… mi raccomando

non far arrabbiare la mamma».

 

 Ti giurò papà

che non ho mai fatto arrabbiare mamma

e le lacrime

le ho nascoste sotto

i ventagli del letto,

tra le pieghe e le piaghe delle lenzuola.

 

 Papà sono

quindici anni che aspetto

il tuo ritorno,

anche per sapere come suona

la parola

casa,

per davvero.

 

 Papà

quanta vita mia

hai perso,

non sai che

mi piace il gelato al caffè e

che spesso mi perdo nei boschi

perché conto le stelle col naso all’insù.

 

 Papà

non ho imparato

ad andare in bici

l’equilibrio

è troppo precario,

ho costruito i miei soli

sulla roccia.

 

 Papà

so cucinare

dei gustosi spaghetti al pomodoro,

mamma dice che come me

non li fa nessuno.

 

Chissà

se un giorno li assaggerai

a tavola e finalmente

raccoglierai la forchetta

che mi sarà caduta

per l’emozione.

 

 Papà

non ce l’ho

con la giustizia,

anche se allo scoccare della sentenza

il giudice ha martellato

anche la mia vita.

 

 Papà

mi chiama mamma:

«Antigone, a tavola!»

 

 Papà

cos’è giusto e cos’è sbagliato?

Tu lo sai

dopo tutto il tempo

che hai contato,

che ci ha diviso.

Papà

sono io, Antigone,

oggi credo

nella legge degli uomini

ma spero, da secoli,

nel giorno in cui sarà

necessaria,

solo e soltanto,

la legge del

cuore.

 

3 commenti:

  1. Meravigliosamente tenera,genuina,vera...parole, pensieri corrispondenti a molti .Una poesia,forse pesonale,che appartiene un po' a tutti noi.Complimenti carissima Enza, riesci sempre a commuovermi . Grazie.

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    1. Blog Santo Janni03/02/25, 14:26

      Condividendolo, ringrazio l'autore/autrice del commento, ribadendo l'opportunità di aggiungere nome e cognome alla fine, quando si proceda come "Anonimo".
      Colgo l'occasione per complimentarmi con Enza, giovane poetessa, capace di coinvolgere emotivamente chi si approccia ai suoi versi.
      Bravissima!

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  2. Grazie mille per i commenti positivi, ne sono davvero felice. Grazie tanto anche a te Emanuele per aver ricondiviso la mia poesia e per le parole che hai usato in merito alla mia scrittura, un caro saluto. Enza Laino

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