martedì 6 novembre 2018

LO SPETTACOLO DEI...FUNERALI

Palermo -Funerali vittime tragedia di Casteldaccia
Da Wikipedia -L'Enciclopedia libera

"L'applauso è fin dall'antichità un modo per esternare la propria approvazione e il proprio consenso a una o più persone...
Già gli antichi Romani applaudivano i gladiatori vittoriosi nell'arena. Ancora oggi le situazioni che richiamano un applauso coincidono solitamente con il temine di spettacoli, concerti, recite teatrali o con momenti di eventi sportivi, nei quali si vuole sottolineare la bravura del campione per il quale si fa il tifo.
Negli anni si è diffusa anche l'abitudine, criticata da alcuni, di applaudire durante o al termine dei funerali, in particolar modo quando si tratta di vittime di mafia, caduti in guerra, vittime di attentati o incidenti particolarmente gravi, oppure di personalità illustri".
Ebbene, io sono tra quelli, e spero siano molti, che criticano lo "spettacolo" dei funerali, che tutto dovrebbero essere tranne che una cerimonia da accompagnare con esternazioni improprie quali l'applauso o altro, come ad esempio addirittura fuochi d'artificio. Posso comprendere qualche giustificabile eccezione ma mi sembra che ora si stia esagerando da parte di tanti, che o ignorano o dimenticano in quel doloroso momento il vero ed originario significato dell'applauso.
Mi riferisco ai recenti funerali di Desirée Mariottini ed a quelli a Palermo delle 9 vittime della tragedia consumatasi a Casteldaccia, dove un'intera famiglia è stata sorpresa, e non ha avuto scampo, all'interno di un fabbricato abusivo dalla improvvisa piena del vicino fiume Milicia.
Si tratta di un immobile per il quale era stata emessa dal Comune già da anni un'ordinanza di demolizione mai eseguita nè dai proprietari nè dall'Ente pubblico, che pur avrebbe potuto e dovuto dar seguito ad essa (demolizione disposta anche dal competente Magistrato nella relativa sentenza penale di condanna a carico dei proprietari). Al contrario, addirittura costoro ne hanno concesso la disponibilità in fitto alla povera famiglia che, intenta a festeggiare il primo compleanno dell'ultima nata, è stata quasi del tutto annientata dall'acqua e dal fango provenienti dal fiume in piena sino ad invadere l'abitazione di campagna, realizzata in un posto in cui non poteva e non doveva essere proprio costruita.
Lo stato dei luoghi ed il rischio erano certamente noti ma nessuno ha mai provveduto in via preventiva o, comunque, in modo tempestivo ed adeguato.
Emergono solo ora, a tragedia avvenuta, le gravi responsabilità di tanti in quel piccolo Comune siciliano, non diverso da molti altri Comuni italiani, che appaiono più o meno sopraffatti dall'abusivismo edilizio e dall'incuria del territorio.
E allora, a Palermo come altrove, che senso hanno gli applausi, magari accompagnati da urla da stadio, durante e/o alla fine dei funerali che, ancora una volta, sembrano essere vissuti dalla maggioranza dei presenti quasi come uno spettacolo?

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