-Da "IL Dubbio" del 3 dicembre 2018-
Cronaca 2/12/2018
SURUWA aveva 18 anni ed è morto carbonizzato nella bidonville di Rosarno.
Ancora una tragedia in Calabria. La CGIL: "Il decreto sicurezza moltiplicherà questi drammi. Serve umanità".
Si chiamava Suruwa Jaiteh, aveva diciotto anni e veniva dal
Gambia. E’ morto carbonizzato la notte scorsa. Alcune baracche della
bidonville di San Ferdiando, in Calabria, a due passi da Rosarno, hanno
preso fuoco e Suruwa è rimasto intrappolato tra le fiamme. Suruwa era un
migrante con un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari,
quello che il nuovo decreto sicurezza ha abrogato.
“Ancora un morto a San Ferdinando in un incendio, un ragazzo
giovanissimo venuto qui per lavorare, come era già successo un anno
fa”, dichiara Ivana Galli, Segretaria Generale Flai Cgil Nazionale.
“C’è bisogno del senso di responsabilità di tutti, ci sono migliaia di
lavoratori ammassati in questi ghetti, luoghi dove mancano i servizi
essenziali, acqua, bagni, un po’ di riscaldamento. A San Ferdinando sono
tre anni che siamo in attesa dei moduli abitativi e invece nulla,
mentre la tendopoli diventa ogni giorno di più un girone dantesco. Altro
che Decreto sicurezza, che rende solo irregolare chi fino a ieri non lo
era e quindi rende più insicuri tutti, qui servono misure serie per
accoglienza e le soluzioni ci sarebbero. Non possiamo seguitare a
piangere i morti, le istituzioni -conclude- devono intervenire con
responsabilità e umanità”.
Nessun commento:
Posta un commento