lunedì 10 giugno 2019

A DIFESA DEL CENTRO STORICO

Si pubblica di seguito articolo del Prof. Francesco Garramone che, pur datato settembre 2006, si rivela attuale e tale da rappresentare un utile contributo per la vita del nostro Centro storico:



MARATEA: quale destino per  il Centro Storico ?


Maratea assiste impotente, silenziosa, e forse indifferente, all’agonia, non più lenta, del suo Centro Storico. Il fenomeno dello spopolamento del Centro non è mai stato posto come “problema”, forse perché considerato, dai più, irreversibile e di impossibile soluzione. Tant’è che il processo non è mai stato negli anni monitorato, né sono state attivate specifiche azioni di contrasto, e ad oggi non esistono dati ufficiali sulle persone rimaste ad abitarvi stabilmente. Tuttavia, da una indagine privata molto attendibile svolta dalla Prof.ssa Carmelina Mazzeo pare che siano rimaste 129 famiglie per un totale di 266 persone, per buona parte molto anziane, per cui è facilmente prevedibile che, senza alcuna azione di contrasto del fenomeno, nel giro di pochi anni il Centro Storico sarà completamente deserto e quindi inesorabilmente destinato a morire, seguendo purtroppo la medesima sorte di molti centri storici di paesi, anche a noi vicini. Sono convinto che presupposto essenziale per il mantenimento in vita del nostro Centro storico è che esso rimanga abitato stabilmente   da persone che vi hanno la loro dimora abituale. In caso contrario, un paese svuotato degli abitanti, deserto, diventa preda di tutti:  verrebbe saccheggiato selvaggiamente ( cosa che talvolta accade già oggi), fino a portarsi via anche gli infissi ed i sanitari dei bagni!  E’ evidente che in un tale contesto nessuna attività economica, né forma di vita potrebbero esistere. O forse qualcuno pensa, illusoriamente, di farne un paese estivo che apre a maggio e chiude a settembre? In tal caso esso andrebbe recintato e custodito con polizia privata, come un “residence”! Ma non sembra realistico recintare un paese intero.
Invero, lo stesso patrimonio edilizio del centro potrà essere conservato e mantenuto solamente dalle risorse finanziarie dei privati. Né è realisticamente immaginabile, oltre che presuntuoso, equiparare il nostro centro storico a quelli di Venezia, o Roma, o Firenze i quali sarebbero, anche in assenza di abitanti, preservati dallo Stato Italiano e dal mondo intero, in quanto divenuti ormai patrimonio dell’Umanità tutta. Quindi, se si concorda su tale presupposto essenziale, occorre analizzare le cause del fenomeno ed adottare tutte le politiche più opportune finalizzate a contrastarlo, favorendo la permanenza  di quei pochi rimasti ed il possibile rientro degli abitanti nel centro storico. Scopo di questo scritto è appunto quello di stimolare un confronto e tentare di offrire, si spera, un modestissimo contributo alla soluzione della problematica.

E’ notorio ai Marateoti che la causa principale di “ fuga” dal Centro storico è la totale mancanza di sole durante i mesi invernali che lo rende umido, triste ed inospitale.( Al riguardo preciso che ai fini del presente scritto intendo per centro storico solo la parte priva di sole durante l’inverno che è quella più svantaggiata e più deserta). L’assenza del sole rappresenta, evidentemente, anche un grave problema economico( seppure parzialmente   alleviato dalla tardiva attivazione della rete del metano) a causa dei maggiori costi di riscaldamento, rispetto alle abitazioni ben esposte al sole. Ora, mi si dirà che il problema della mancanza del sole è di impossibile soluzione. Ebbene, così ritenevo anch’io finché non ho casualmente appreso dalla televisione che nel  paese di VIGANELLA(VB), in Piemonte, che si trova nelle medesime condizioni del nostro Centro storico, il problema lo hanno affrontato e tecnicamente risolto, realizzando un pannello con specchio girevole che segue l’andamento del sole e di riflesso illumina il Paese per circa 6-7 ore al giorno nei mesi invernali. Il costo di centomila euro, rispetto al risultato raggiunto mi appare tutto sommato modesto. Bisognerebbe immediatamente prendere contatti con gli Amministratori della predetta cittadina e con il progettista onde valutare l’effettivo funzionamento del sistema e, quindi, la possibilità di impiantarlo anche da noi con gli opportuni accorgimenti, anche ambientali. Ove tale strada risultasse percorribile si eliminerebbe una delle principali cause di abbandono del Centro Storico, restituendogli qualche speranza di futuro.
Altra causa di abbandono, forse oggi addirittura più importante dell’ assenza del sole, è la mancanza di parcheggi per quei pochi ormai rimasti a viverci. Solo nel Centro Storico di  Maratea non esistono aree riservate a coloro che vi  hanno la loro dimora abituale, a parte un tentativo stentato e tardivo di questa estate; solo a Maratea, anche d’estate, tutto il traffico veicolare viene fatto riversare nel Centro Storico  andando così ad invadere anche quei pochi ed angusti spazi, che però sono vitali per chi vi abita, rendendo la loro  vita qualitativamente infernale. E ne abbiamo ancora di strada da fare se a Maratea, la limitazione del traffico nel Centro Storico e la riserva di posti auto a favore di coloro che lo abitano stabilmente sono da molti considerate un “privilegio” e non una naturale ed oggettiva necessità, soprattutto a Maratea dove la frammentazione geografica ci costringe ad usare l’auto innumerevoli volte al giorno! Ma per superare questa corta visione basterebbe semplicemente visitare i Centri Storici della Toscana, dell’Umbria, della Liguria(Firenze, Siena, Perugia, Assisi, Gubbio, Sestri Levante ecc..) e delle altre Città d’Arte per rendersi conto che il traffico veicolare e le aree di parcheggio al loro interno sono riservate solo a coloro che abitano stabilmente quei Centri Storici e tali scelte hanno consentito di mantenervi le condizioni di vivibilità e perciò  non sono stati abbandonati ed oggi essi rappresentano una straordinaria risorsa economica per gli abitanti ed un patrimonio architettonico che tutto il mondo ci invidia. Quindi, anche nel nostro Centro storico, a mio avviso, è indispensabile consentire la circolazione, almeno nei mesi estivi, unicamente a coloro che hanno la dimora abituale, ai quali devono anche essere destinate le poche aree di parcheggio esistenti: a tutti i nuclei familiari che attualmente vivono stabilmente nel Centro Storico ed a quelli che, speriamo, possano farvi ritorno va garantito il parcheggio gratuito (almeno un posto auto numerato per ogni famiglia, anche nei parcheggi coperti in ultimazione), legando il diritto al parcheggio alla stabile dimora nel Centro Storico. In tal modo si elimina, o quantomeno si allevia, il tremendo “stress da parcheggio” che oggi sono costretti a patire gli abitanti del Centro Storico, a cui si aggiunge lo “stress da mancanza di sole”, fenomeni che si sommano e che, se non affrontati e risolti , ne determineranno la fine non lontana.
In definitiva, se si vuole arrestare lo svuotamento, occorre creare le  condizioni di una serena vivibilità per gli abitanti del Centro Storico ed adottare tutte le più opportune politiche ed azioni, anche di natura economica, che ne incentivino la permanenza. In sostanza, da “ sconveniente e disagevole”, occorre rendere “ conveniente e comodo”   abitare nel Centro Storico,  che tendenzialmente è destinato a svuotarsi anche per cause naturali, come già detto, essendo assai forte la spinta alla “conquista di un posto al sole”.
Ed il Centro Storico è stato abbandonato anche dai Commercianti, i quali avrebbero dovuto rimanervi ad abitarlo, a difesa delle loro attività economiche che, invece ora  vengono indirettamente protette, con la loro presenza, proprio da quei pochi abitanti rimasti. Ad essi perciò  i Commercianti e tutti gli Operatori economici dovrebbero esprimere gratitudine, considerali preziosi alleati e non fastidiosi coinquilini da “sfrattare”, dovrebbero “coccolarli” e colmarli di attenzioni per arrestare  la loro “fuga” dal Centro. Ed invece sono i primi ad occupare, quasi contenti, con le loro auto, per tutto il giorno, quei pochi spazi vitali per chi vi  abita, contribuendo a rendere la loro vita insopportabile, senza con ciò rendersi conto del danno irreparabile che fanno a se stessi ed alle loro attività che, fra breve, saranno prive di quelle preziose “sentinelle”, rappresentate da quei pochi  abitanti del Centro, e perciò, trovandosi ad operare in un Paese deserto, esse saranno condannate ad inesorabile estinzione.  
 A mio parere molte sono le ragioni  per cui varrebbe  la pena di agire  per la difesa del Centro Storico e per tentare di arrestarne lo spopolamento, nella convinzione che anche le battaglie apparentemente “perse” vanno combattute.
Innanzitutto vi è una ragione economico-turistica. Infatti, credo che dopo il mare ed il Cristo il Centro Storico sia il posto più visitato. I turisti lo trovano indubbiamente interessante in quanto presenta una architettura caratteristica e particolare che lo rende bello e raro. Tant’è che altre località turistiche concorrenti , anche a noi vicine, “moderne”, prive di Centro Storico, vorrebbero inventarselo, poiché le loro nuove costruzioni non hanno nulla da dire, sono anonime, insignificanti e, spesso, fotocopia l’una dell’altra. Quindi, per noi che viviamo di turismo, il nostro Centro Storico dobbiamo gelosamente preservarlo, ed esso deve  diventare sempre più una risorsa, anziché un peso o un problema.
In secondo luogo, il recupero del Centro Storico a fini abitativi stabili consente di “risparmiare” territorio prezioso che, diversamente, verrebbe  edificato per soddisfare esigenze abitative.
In terzo luogo il Centro Storico va preservato anche per ragioni affettive, in quanto esso custodisce la “Storia” di tante generazioni di Marateoti che nel Centro Storico sono cresciute, hanno progettato, operato  e sognato. Basterebbe solo questo per mobilitarsi in sua difesa.
 Al solo fine di stimolare un confronto si offrono al dibattito alcune linee operative di azione:
1)         A mio parere innanzitutto è necessario  effettuare una nuova “perimetrazione” del Centro Storico, da intendersi, ai fini della suesposta problematica, in modo restrittivo, includendo cioè solo quella parte del Centro Storico che durante i mesi invernali perde completamente il sole e che perciò è la più spopolata.
2)         Assumere una Deliberazione del Consiglio Comunale che dichiari il Centro Storico come insediamento antropico da preservare, manifestando la volontà di contrastare il fenomeno dello spopolamento, attraverso l’adozione di politiche di incentivazioni, anche economiche, a favore di quei cittadini che in esso vi stabiliscono la loro dimora abituale.
3)         E’ opportuno assegnare ad un Assessore Comunale una apposita Delega alla “Azione di contrasto dello spopolamento del Centro Storico”, affinché il fenomeno sia studiato, seguito e monitorato in forma continua.
4)         Attivare procedure di consultazione sistematica  con gli abitanti del Centro per ascoltarne suggerimenti e problematiche,   per valutare preventivamente l’impatto di eventuali provvedimenti sulla loro qualità  della vita.
5)         Realizzare nel Centro Storico, ove tecnicamente possibile, eventuali, futuri insediamenti di edilizia residenziale pubblica.
Se alcuna azione specifica di contrasto dello spopolamento verrà attivata, come finora è accaduto, nel breve volgere di pochi anni il Centro Storico sarà completamente deserto e destinato ad una inesorabile estinzione anche geografica. Ed allora, tutte le Amministrazioni che si saranno succedute, i commercianti ed anche i cittadini silenziosi porteranno nei confronti delle future generazioni il peso della grave responsabilità di non aver fatto nulla per impedire la fine del nostro Centro Storico con il conseguente, inestimabile danno prima culturale e poi economico alla Comunità di Maratea.

Maratea 01/09/2006
(Francesco Garramone)

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