lunedì 10 giugno 2019

A PROPOSITO DI TURISMO A MARATEA

- Articolo del Prof. Francesco Garramone  del  gennaio  2010 -


MARATEA:   quale Turismo?

        
Maratea, a mio avviso, negli ultimi anni sta vivendo momenti difficili in termini di sviluppo e di immagine, solo in parte connessi alla crisi economica e turistica del nostro Paese. E per fortuna si è conclusa positivamente, seppure con delle inevitabili ripercussioni, la vicenda della presunta “nave dei veleni”, che aveva gettato un’ombra sinistra sul nostro futuro.
L’economia turistica della Città appare in affanno, anche in conseguenza della eccessiva brevità della stagione estiva. E l’obiettivo, timidamente perseguito, del prolungamento della stagione ha prodotto finora solo deboli effetti. Ritengo pertanto che sia piuttosto diffuso tra gli Operatori un certo senso di frustrazione. Penso che a livello imprenditoriale, ma anche a livello politico e sociale ci si interroghi su quale debba essere il futuro turistico di Maratea. Più precisamente ci si domanda se il cosiddetto turismo di “élite” o di “qualità”, a cui da sempre Maratea si è ispirata, abbia o meno prodotto i risultati attesi in termini di crescita e di benessere per la Città, oppure se non sia giunto il momento di adottare una nuova politica turistica, ricettiva e del territorio, tesa a massificare l’offerta e, conseguentemente ed in linea tendenziale, a massificare la domanda.
Sono convinto che oggi proprio in virtù del momento di crisi che attraversa il settore e l’economia della Città, la “tentazione” di incamminarsi verso la costruzione di un modello di offerta ricettiva intensiva sia molto viva, alla ricerca del miraggio del rapido e sicuro sviluppo, e ciò anche sotto la inevitabile spinta dei grandi appetiti speculativi che un territorio unico come quello di Maratea certamente stimola.
Penso che orientarsi in tale direzione non sarebbe  né saggio, né lungimirante per varie ragioni.
In primo luogo perché Maratea, geograficamente, non può contenere le enormi masse di turisti che vi si riverserebbero in quanto il suo territorio è composto da piccole cale e spiaggette che non potrebbero, proprio fisicamente, accogliere numeri elevati di persone.
In secondo luogo, per accogliere le masse occorre inevitabilmente cementificare il territorio facendo insediamenti ricettivi intensivi per aumentare l’offerta, producendo in tal modo la cancellazione della unicità del territorio di Maratea.
Al contrario, bisogna proseguire con coraggio lungo la strada, forse piu’ in salita, della costruzione del “ modello Maratea” di sviluppo turistico. Sono convinto che tale strada porti verso il futuro. Maratea oggi rappresenta uno dei luoghi naturalisticamente meglio preservati  e più belli d’Italia. Va dato merito ai Cittadini di Maratea, alle Istituzioni locali, Regionali e Statali succedutesi nel tempo per aver preservato e reso unico il territorio di Maratea che oggi può essere visto e goduto da tutti. Ed al riguardo, penso  anche che la costa di Maratea meriti di essere  dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco. Il futuro turistico ed economico di Maratea risiede nella unicità della sua costa e del suo mare; ed in tempi in cui la devastazione ambientale del pianeta si fa sempre più feroce, la costa di Maratea, se così mantenuta, diverrà, nel tempo, sempre più bene raro e prezioso e costituirà quindi sicura potenzialità di crescita per la Città.

Maratea può rappresentare un modello di sviluppo turistico eco-compatibile. Occorre saper intercettare e veicolare la domanda qualificata di turismo naturalistico-ambientale-culturale, amante della natura, del bello e rispettosa del territorio.
Anche per prolungare la stagione va condivisa e sostenuta, l’idea che comincia ad affermarsi, di sviluppare il “turismo pedonale -naturalistico”, attraverso il recupero e l’arredo dei numerosi e stupendi sentieri, opportunamente attrezzati, sì da consentire la piena fruibilità del meraviglioso territorio ed il contatto diretto con la natura, destinando a ciò, con scelta coraggiosa ma lungimirante, anche la gran parte delle risorse pubbliche attualmente disponibili dei P.I.O.T (Programmi Integrati di Offerta Turistica) . In definitiva dobbiamo “vendere”, oltre al mare,  i panorami incantevoli ed i tramonti struggenti che solo il territorio di Maratea sa offrire.
Rivolgendosi a tale utenza potenziale si può gradatamente raggiungere l’obiettivo della de-stagionalizzazione del turismo e passare dal turismo strettamente balneare, meteorologicamente breve ed instabile, al turismo climatico- ambientale che può essere praticato anche in periodi molto più lunghi dell’anno. In definitiva, la vera sfida non è tanto quella dell’abnorme aumento dell’offerta ricettiva, quanto quella del prolungamento della stagione e della diversificazione dell’offerta turistica.
In tale ottica, va anche ripreso, valutato ed approfondito il discorso sulla istituzione del Parco marino, che può rappresentare un ulteriore valore aggiunto all’offerta turistica di Maratea, che in tal modo verrebbe inserita in quel ristretto numero di località che si contraddistinguono per politiche e strategie di alta protezione ambientale; tale scelta consentirebbe di intercettare una ulteriore, più consistente e qualificata  domanda turistica, oltre alla opportunità di sviluppare iniziative scientifiche collaterali. In proposito, pare che le uniche località che hanno incrementato le loro presenze turistiche,  nonostante la crisi, siano state quelle in cui l’attenzione alla tutela ambientale è stata più alta.
E’ evidente che rivolgendosi ad una domanda turistica selezionata, occorrerà necessariamente elevare la qualità dell’accoglienza e dei servizi offerti sul territorio, attraverso iniziative di adeguata formazione e sensibilizzazione degli Operatori, a qualunque livello.
Inoltre, al fine di sviluppare l’economia complessiva del territorio occorre realizzare un’ area adeguatamente attrezzata che possa dare impulso ad attività artigianali, a sostegno dell’economia turistica e che da questa possano trarre occasioni di sviluppo e crescita.
Naturalmente, in una visione più complessiva, occorre anche prestare la dovuta attenzione ai trasporti ed alle vie di comunicazione; valorizzare la ferrovia e non farla depotenziare come sembra voler fare la politica di Trenitalia; sperare nel rapido completamento dell’Autostrada SA/RC e nell’avvio, e magari nel  potenziamento, almeno per il periodo estivo, dell’Aeroporto di Scalea.
Infine, in tema di turismo, l’intera Area del Lagonegrese dovrebbe operare per il rafforzamento turistico di Maratea, in quanto solo una Maratea  “turisticamente forte” può consentire, realisticamente,  con lo sviluppo di idonee sinergie  e progetti integrati, la diffusione su tutta l’area dei benefici dell’economia turistica. Quindi, un eventuale indebolimento turistico di Maratea non gioverebbe a nessuno e rappresenterebbe soltanto  un sicuro impoverimento per tutta l’area sud della Basilicata.
Maratea, gennaio 2010
(Francesco Garramone)

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