- Da www.talentilucani.it -
LA REGINA : DI POPOLO O DI CORTE?
Di Redazione il 12/12/2021
Rispetto agli altri partiti che non sanno
neanche cos’è un congresso, quello che è avvenuto nel Pd è una prova di
democrazia da non sottovalutare, non foss’altro perché avviene in un
contesto politico dove tutto si muove intorno alla personalizzazione dei
leader. Però più di tanto non si può dire, perché in questa assise
regionale dei Dem, la guida romana si è vista , a partire dalla scelta
del nuovo segretario, sin da subito incontestabile perché la Basilicata
in genere non è avvezza a fare la guerra di indipendenza. Segretario
Renzi, tutti renziani, segretario Zingaretti la fila a chi gli era più
vicino, segretario Letta, nessuno che metta in dubbio le sue scelte.
Questo per dire che quello che sembrava un movimento dal basso di
partecipazione e di coinvolgimento delle persone, alla fine si è
dimostrato una operazione organizzata dai vari leader di partito, ognuno
con le proprie appartenenze e ognuno con la proprie truppe.
Il
bicchiere comunque è mezzo pieno, nel senso che almeno non c’è stata la
finzione di una unitarietà, ma una lotta vera a chi prevaleva
sull’altro. E, vedendo le cose, dal punto di vista dell’influenza che le
correnti hanno avuto, emerge con chiarezza il successo di Cifarelli, la
tenuta di Chiurazzi, il ridimensionamento dei Pittella,la conferma
della presenza sulla città del senatore Margiotta , minimo sforzo
massimo rendimento, i passi indietro di Santarsiero, orfano del suo
grande raccoglitore di consensi che era il compianto Lovallo. Così che,
alla partenza di questa avventura, non possiamo parlare di grandi
cambiamenti, ma di una situazione in cui onestamente si sono poste le
premesse per un possiibile rinnovamento attraverso la selezione di nuovi
dirigenti e l’elezione di un giovane di indubbio spessore politico alla
guida del partito.
Ora tocca al segretario regionale fare le scelte
giuste, al bivio tra una interlocuzione/ mediazione con i capi corrente,
ovvero con un protagonismo diretto e personale che butta a terra lo
schema correntizio e impone una linea di autentica rigenerazione del
partito. Non c’è dubbio che la base vera, quello zoccolo duro del
partito che, chiunque lo regga, porta sempre un quindici ,venti per
cento alle urne, ambisce ad una ripresa della Politica, con la
maiuscola, pensando ad un partito che sia centrale nella società lucana,
porti avanti le grandi questioni, si muova sui territori, porti energie
nelle sezioni e dia una scossa all’apatia di tutta quella gente che non
crede più a niente , tanto meno alla resurrezione.
La riconquista della
Regione passa a questa strada obbligata. La può attraversare se ha il
coraggio di mischiare le carte, di scegliere i migliori
indipendentemente dai pesi sul bilancino delle correnti, e dal logoro
gioco di magioranza e minoranza, se propone una linea, indipendentemente
dal pensiero dei leader, se osa ,al di là della prudenza del potere .
Di segretari ne abbiamo visti di tutti i tipi. Quelli che hanno fatto
meno fortuna sono gli appartenenti alla categoria dei mediatori, delle
riunioni elitarie e riservate, dei contatti esclusivi e delle decisioni
ingoiate per mantenere lo status quo. Se vuole crescere, il segretario
La Regina deve sapere che rappresenta la grande comunità riformatrice e
di sinistra della Basilicata e deve scendere nelle strade, non
frequentare i salotti . Rocco Rosa
Nessun commento:
Posta un commento