San Paolo Albanese |
<Il vento mi fascia /di sottilissimi nastri d’argento/e là, nell’ombra delle nubi sperduto, / giace in frantumi un paesetto lucano>
Così Rocco Scotellaro definiva nel 1940 il suo Borgo, ch’è oggi ancora più “in frantumi” perché, durante il “miracolo economico”, le rimesse degli emigrati non furono investite nella casa da cui si era partiti!
Nacquero quartierini nuovi in pianura (anche dell’IACP), dove non si fosse costretti a trascinare per gradini la legna al focolare. Sicché, da allora, in quasi tutti i Paesetti, ci si è trasferiti nelle periferie di stile “cittadino”, in palazzotti dalle forme strambe, nati a casaccio, in assenza di piani e di regole.
Da allora, sia le periferie spersonalizzanti senza più vicinato (anche nel Capoluogo), sia le migrazioni hanno accelerato quel “frantumarsi” dei Centri storici che Scotellaro aveva già colto nelle sua poesia. Esauritisi tutti i tentativi d’infilare auto e “treruote” nei vicoli originari, anno dopo anno, i nostri Borghi hanno così registrato crepe …frantumi… frane… crolli!
E dunque, a quali ambienti si affidano oggi lo sviluppo turistico, il rientro per il lavoro a distanza, addirittura l’accoglienza degl’immigrati, la loro formazione ed il recupero-rilancio delle tradizioni artigianali, se i Borghi continuano a desertificarsi? Li lasciamo cadere a pezzi sia nelle parallele di corso Pretoria, che nelle vie un tempo centrali dei Borghi più fotografati?
In queste condizioni, si può davvero pensare di combattere la desertificazione, d’incentivare il turismo o quanto meno le visite delle comitive? Addirittura di attrarre nuovi abitanti? Per ricostruire le case “in frantumi” occorre dunque uno specifico ed adeguato sostegno ai Comuni, secondo la loro consistenza demografica ed i problemi di difesa del suolo e tutela dell’ambiente. Ne gioverebbero microimprese locali che in genere sono utilizzate per i subappalti e quindi sottopagati (altro motivo per emigrare!).
E’ vero che con il Super bonus al 110% si potrebbero affrontare diverse situazioni, ma c’è che molti ruderi sono ormai privi di proprietari; sicché manca l’interessato al recupero! Non si tratta di “rattoppare” per non disperdere calore ed energia, finalità cui è destinato l’intervento statale; in quasi tutti i casi si tratta di recuperare il tessuto urbano e magari, con l’occasione, di rifare le colorazioni per conferire gradevolezza all’insieme. Quanto potrebbe costare un intervento del genere?
Nelle vicinanze di quasi tutti i Paeselli scorrono fiumi con antichi pontili e tratturi, chiesette rurali e rupestri, prati colline e monti di particolare bellezza. Le Associazioni culturali, che sono presenti quasi in ciascuno di essi, dovrebbero cimentarsi in proposte progettuali per salvare un così vasto ed importante patrimonio, un tempo spesso curato dalle Parrocchie!
Pare che la Regione intenda legiferare sulla materia; un’ottima occasione che tocca ora anzitutto ai giovani ed ai gruppi culturali sostenere, affiancando i Comuni in questo che potrebbe diventare un tentativo di rinascita.
Alianello |
Tutti i nostri Borghi sono, nel loro insieme, un patrimonio per il turismo: si deve perciò investire per strapparli all’incuria ed al degrado, riparando i danni del tempo. Occorre sottrarre le case e le stesse strade (anche quelle dell’Anas e delle Provincie, sempre più sconnesse) all’incuria e finalmente investire per il loro “risorgimento”. Per quello delle Comunità, anche mettendole in migliore correlazione tra loro con la programmazione degli interventi a scala territoriale, “in un sistema policentrico di piccole città” (D’Agosti- no, il Quotidiano del 21/1), anche per condurre gradualmente i giovani al superamento della competizione con la Contrada vicina. Una buona occasione per liberarsi degli aspetti negativi del campanilismo, per convincersi che non sussistono più le condizioni economiche e demografiche per reggere uffici e servizi non adeguatamente calibrati.
Salvare i Paesetti significa infatti anche rinnovamento culturale ed organizzativo del loro “sistema”, ristrutturazione dei servizi alla scala di una maggiore efficienza ed economicità!
Insomma, l’idea di una legge per il recupero dei Centri storici, che aggreghi interventi del Superbonus ad iniziativa dei privati, del Pnrr e di tutti i fondi disponibili, potrebbe favorire le condizioni per il risveglio sociale dei Paesetti: alla cui ombra,scuotere le persone salvando le cose! Ns
*Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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