martedì 6 settembre 2022

L'ATTUALITA' DI GAETANO SALVEMINI

 

Molfetta, 8 sett. 1873 - Sorrento, 6 sett.1957

“Io non prometto favori personali perché non ne farò. Non ho denari. Non ho altro patrimonio fuori di quello delle mie idee. Se scorrettezze si commettessero mi ritirerei immediatamente dal ballottaggio, e ove fossi eletto, darei immediatamente le dimissioni.. Dunque gli avversari possono essere perfettamente tranquilli. Ma li avverto che al primo tentativo di “pastetta” da parte loro, io capitanerò quegli elettori e cittadini risoluti che vorranno seguirmi per impedirla, a costo di qualunque cosa, anche della vita. E tanto peggio se la forza pubblica si renderà complice o protettrice dei pastettari.”

Avanti, 13 aprile 1910

 

«La scuola laica è la scuola indipendente da tutti, i preti neri, verdi, rossi, di tutti i colori; è la scuola che chiami a sé i migliori uomini che siano disponibili sul mercato, che la misura degli stipendi permette di attirare, senza preoccuparsi delle idee politiche o religiose o scientifiche di ciascuno, senza badare se vestano la tonaca nera o se portino la cravatta rossa, se abbiano per copricapo il tricorno o il triangolo o il berretto frigio affinché essi insegnino agli alunni non quello che essi o il governo credono sia la verità, ma in che modo, con la forza della ragione, con animo libero da pregiudizi e da preconcetti, ognuno debba cercare la verità; una scuola che non pretenda per sé nessun privilegio, e si esponga alla libera concorrenza di tutte le altre scuole con nessun’altra difesa che la fiducia nella superiorità del proprio indirizzo educativo e la cura di rendersi senza tregua migliore di qualunque altra… »

Avanti, 29 gennaio 1907

 

 «I giovani debbono aver fede in sé stessi, e cioè non debbono cercare di mettersi al seguito di uomini vecchi o nuovi; essi debbono lasciarsi guidare dalla loro ragione, non debbono prender nulla alla leggera, e debbono studiare, studiare, studiare»

l’Unità, 11 gennaio 1919

 

Amava continuamente ripetere:

«Siamo tutti d’accordo che la libertà significa il diritto di essere eretici, non conformisti di fronte alla cultura ufficiale e che la cultura, in quanto creatività, sconvolge la tradizione ufficiale».

 

 

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