sabato 15 ottobre 2022

NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE

 -  Da  Legambiente  Maratea  Facebook  -



LEGAMBIENTE  MARATEA  SKY&SEA


Evento eccezionale o prevedibile?

 
I cambiamenti climatici non sono una coperta da tirare dove più serve, ma un fenomeno estremamente pericoloso che mette a nudo tutte le fragilità del “sistema Paese”.
 
Periodi di lunga siccità che si alternano con giornate di pioggia intense, questa tropicalizzazione che vede in poco ore cadere la quantità di acqua che, di solito, cade in uno o più mesi, non ammette errori. 
 
E invece noi non siamo pronti. Mai e mai per tempo.
 
Canalette di scolo tappate, cunette di confluenza delle acque piovane piene, nel migliore dei casi, da vegetazione, case in prossimità di letti di fiumi mai puliti o peggio, costruite in corsi d’acqua secchi da tempo, sono fragilità presenti e trascurate in ogni comune italiano. 
 
 
 
Noi di Legambiente ci battiamo per la programmazione della pulizia come mezzo di prevenzione, dalle alluvioni come dagli incendi, da molto tempo partecipando anche attivamente con campagne di respiro nazionale. 
E Maratea non fa eccezione: per le fragilità ampiamente descritte e per una pulizia capillare che deve essere programmata.
 
Il nubifragio di due giorni fa ci ha fatto capire che non siamo invulnerabili, un avvertimento che ha risparmiato vite umane, ma non case e persone: rimbocchiamoci le maniche, con la mente prima che con le mani.
 
Oggi siamo pronti alla conta dei danni, ma non siamo pronti ad affrontare il futuro prossimo e/o il presente. I cambiamenti climatici ci impongono di cambiare passo, non c’è più tempo da perdere.
 
La parola SOSTENIBILITA’ non può essere usata solo come slogan politico o pubblicitario ma DEVE essere messa in atto con importanti ed urgenti azioni sul territorio. Rinnovabili, blue economy, economia circolare, eolico, fotovoltaico/solare devono e sono le parole chiavi per affrontare in sicurezza il domani. Ma noi ancora siamo fermi, al carbone, petrolio, fossili e nucleare… quale futuro c’è se non riusciamo a leggere il presente?
 

 

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