Nicola SAVINO
“Aiutati che Dio ti aiuta!”
In questa settimana è arrivata in Parlamento il disegno di Legge sull’Autonomia differenziata ed è forse opportuno ricordare che vent’anni fa i Lucani “occuparono” il Metapontino contro la pretesa di farne un sito radioattivo, ed ancora nelle scorse settimane hanno reagito da più parti al riproporsi di un tale disegno.
Sono, invece, sembrati del tutto distratti rispetto al consenso accordato dal Gen. Bardi (se ben ricordo, senz’alcuna discussione consigliare), nemmeno considerando che ad Essa il Governo Meloni abbina l’introduzione del Premierato!
Sarebbe perciò opportuno almeno uno sguardo sul saggio di G. Vieste “contro la secessione dei ricchi”. Nella recente pubblicazione di Laterza, lo studioso pugliese non se la prende con il regionalismo, ma mette in evidenza i danni ai Comuni dalla vasta modifica introdotta nel 2001 (per competere con la Lega sul suo terreno!); ed auspica un riordino complessivo esteso anche alle Cinque con Statuto speciale.
Quanto poi al testo del ministro Calderoli, ne ribadisce la pericolosità per le nostre Regioni, peraltro già danneggiate dalla “finanza storica”: un espediente contabile con il quale hanno fin ora distribuito i fondi statali nelle proporzioni degli anni precedenti, perciò confermandosi i dislivelli iniziali (per infrastrutture, servizi e opere di civiltà o Leps), di molto inferiori alla media del Paese.
Al contrario, i Territori ch’erano già più progrediti hanno continuato a percepire di più proteggendo il loro vantaggio, sostanzialmente cristallizzatosi! Un esempio dalla Scuola, che, da quando fu statalizzata, ha pesato sul suo bilancio in proporzione alla maggiore ricchezza dei comuni che -più sviluppati del Centro-Nord - l’avevano già istituita. Similmente per tutti gli altri servizi fondamentali, definiti livelli essenziali di prestazioni sociali o Leps.
Secondo i principi fissati nella Carta, questi sono da assicurare a tutti i cittadini, indipendentemente dalla Regione abitata. Perciò il suo art 119, al comma 3, prescrive “un fondo perequativo…per (finanziarli ed equipararli) nei territori con minore capacità fiscale per abitante”. L’ulteriore attribuzione di competenze alle Regioni che le richiedessero, dovrebbe perciò esser subordinata non soltanto all’elencazione dei Lep (la sola “definizione” da Calderoli richiesta alla Commissione), ma all’effettiva-reale possibilità che il fondo possa equipararli.
Solo a tale condizione la Carta consentirebbe ulteriore autonomia e perciò le difficoltà per Calderoli si concentrano sul finanziamento del fondo perequativo e , ad esso collegato, sul “residuo fiscale”! Ha perciò nominato una Commissione di oltre 60 Membri affinché , la sola elencazione dei Lep soddisfi la condizione per concordare tra Governo e Regione richiedente la “differenziazione”: per di più, in assenza della perequazione per la quale allo Stato mancano le risorse!
Le Regioni ricche dovrebbero anche diminuire il loro contributo fiscale allo Stato perché il “residuo o avanzo” rispetto alle attuali spese dovrebbe restare ad Esse e non esser più versato allo Stato (alla “Roma ladrona”) per sostenere-come in parte avviene-le nostre “con minore capacità fiscale”.
In altre parole, il Comitato, da cui non a caso si son già dimessi componenti autorevoli come l’ex Presidente del Consiglio, G. Amato (che sembra particolarmente “indigesto” a Governo in carica!), dovrebbe non soltanto aiutare Calderoli ad evitare il “fondo perequativo” (che pur sarebbe stato necessario fin dall’ Unità), ma addirittura riservare ai (suoi) Territori ricchi la parte del loro gettito fiscale con cui ora lo Stato sostiene il Mezzogiorno!
Contro questa manovra, da Bossi chiamata secessione, è realistico sperare nell’aiuto della Sinistra del Nord? Vieste ricorda che questa “storia” ha già prodotto un referendum consultivo; trattative con un Membro del Governo Gentiloni e persino negoziati “segreti” con la Ministra Stefani del Governo Conte …
Tutti “fatti” che non fanno sperare in quell’aiuto! Perciò, ai Lucani non resta che aiutarsi da sé, come già ben fecero a Scanzano, vent’anni fa!! ns
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