Viganella è diventata famosa e rimarrà nella storia per essere riuscita anni fa, da piccolo Comune (con Legge della Regione Piemonte n. 16/2015, è stata disposta, a far data dal 01 gennaio 2016, la fusione dei Comuni di Seppiana e di Viganella, di conseguenza soppressi, con la nascita del nuovo Comune di Borgomezzavalle), a risolvere un problema non di poco conto: una catena montuosa a sud del paese proibiva al sole di illuminare l’abitato del piccolo Centro dai primi giorni di novembre ai primi giorni di febbraio.
Il Sindaco, Pierfranco Midali, e la sua Amministrazione lanciarono, nel 1999, l’idea di portare artificialmente il sole sulla piazza del paese con un tipo di insolazione artificiale prodotta dalla riflessione dei raggi solari effettuata con un grande specchio collocato in opportuna zona a monte a circa 1000 metri di altezza dove, nelle giornate di cielo sereno, il sole giunge e si mantiene dalle ore 9.00 alle 15.00 circa. Ed ecco il progetto dell’ Arch. Giacomo Bonzani, che prevedeva l’installazione di uno specchio piano di 8 metri di larghezza per 5 in altezza, posto su un fusto metallico ancorato al suolo mediante un piccolo manufatto di cemento armato. Doveva trattarsi di uno specchio motorizzato così da poter seguire costantemente il sole e dirigere in tempo reale i raggi riflessi nel luogo prestabilito (la piazza principale di Viganella). Qualche anno dopo il progetto è stato realizzato e Viganella ha risolto il suo problema grazie al posizionamento di un grande specchio riflettente posizionato sulla montagna opposta, con enormi benefici e con spesa che non è andata oltre i centomila euro.
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Lo specchio di Viganella |
Si è trattato di qualcosa di unico al mondo, poi oggetto di applicazione in un piccolo paese della Norvegia, Rjukan, che aveva lo stesso problema di Viganella e ha pensato bene di affrontarlo con studio sul posto di quanto lì realizzato per poi dotarsi anch’esso di uno “specchio del sole”.
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Lo specchio di Rjukan |
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“Questo è il nucleo più antico
è lo storico centro,
dove il sole
per mesi
non s’affaccia,
d’inverno,
ma che gode,
d’estate,
la frescura dell’ombra
e la brezza del mare”.
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Il centro storico di maratea |
È un luogo già molto bello a circa trecento metri sul livello del mare con vista sul golfo di Policastro, ai piedi del monte San Biagio con la sua antica Basilica e la grande Statua del Redentore, meta di tanti turisti soprattutto nelle lunghe serate estive, costretto d’inverno alla privazione del “Messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione” – Dal “Cantico delle Creature” di Francesco d’Assisi -
Con altri fattori, anche questa naturale privazione ha contribuito progressivamente allo spopolamento dell’antico nucleo abitato con i suoi caratteristici vicoli, le sue piazze, le sue vie e, purtroppo, con i suoi pochi attuali abitanti stabilmente residenti, custodi di tanta bellezza e di…tanta storia.
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Maratea- centro storico |
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